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mercoledì 24 giugno 2015

Intervista Esclusiva - La profezia del guru di Putin: Russia, Usa, Ue e il "disastro"

Russia, parla Dugin, il guru di Putin: "Isis strumento degli Usa, stiamo andando verso il disastro"


Intervista a cura di Sebastiano Caputo


Già professore all’Università di Mosca, Alexander Dugin è politologo e filosofo russo tra i più vicini al Cremlino. Lo abbiamo intervistato in occasione della presentazione svoltasi ieri a Milano del libro Rinascita di un Impero. La Russia di Vladimir Putin (Circolo Proudhon Edizioni) organizzata dal quotidiano online L’Intellettuale Dissidente e dall’Associazione Culturale Lombardia-Russia presidiata da Gianluca Savoini. 

In questo momento storico si parla molto di sanzioni alla Russia. Lei le vive sulla sua pelle perché ha delle difficoltà a viaggiare nei Paesi alleati degli Stati Uniti. Per quale motivo? 

«Le sanzioni contro di me sono in vigore negli Stati Uniti ma non ancora in Europa. Vedremo col passare dei mesi o degli anni cosa succederà. È importante perché io sono il primo uomo che è stato sanzionato dagli americani per le sue idee: per i miei pensieri, per le mie dichiarazioni. Io non faccio parte di nessun gruppo terroristico, sono un intellettuale. Questo è emblematico. La democrazia liberale arriva in un momento di contraddizione: nel nome della libertà di espressione si sanzionano le personalità che esprimono opinioni diverse dal Pensiero unico. L’Occidente condanna i totalitarismi, eccetto il terzo totalitarismo, che è quello liberale che censura nel nome della libertà di pensiero e di espressione. La nostra è una realtà orwelliana, o peggio, viviamo nel “migliore dei mondi” di Huxley: il nostro è un totalitarismo soft».  

Dall’altra parte, anche Vladimir Putin ha stilato una lista di personalità non gradite. Tra queste vi è anche un intellettuale, se così possiamo chiamarlo: Bernard-Henry Levy… 

«Si tratta di una provocazione. Bernard-Henri Levy è un mio nemico diretto. Ha fatto una lezione intera a Kiev contro il mio libro La quarta teoria politica. Ha criticato le mie idee, è a favore del governo golpista ucraino, appoggia il nazionalismo e il liberalismo russofobo. Le sanzioni non sono solo contro di lui, ma anche contro altri personaggi come il leader dei Verdi francesi Daniel Cohn Bendit. Putin ha quindi ricambiato, si tratta di una risposta alle sanzioni. In più i nomi nella lista non sono intellettuali ma vere e proprie spie...». 

Vladimir Putin è stato tagliato fuori dall’ultimo G7, ma in compenso Matteo Renzi lo ha accolto festosamente a Milano quando è venuto a visitare l’Expo. Non c’è una schizofrenia in questo atteggiamento?  

«La volontà di escludere la Russia dal G7 è stata puramente simbolica. Pensate che il summit divenne G8 dopo il crollo del muro di Berlino con la presa del potere di Boris Elstin, il quale ha tradito allora la Russia. Il suo invito è legato alla perdita di sovranità del nostro Paese. Quando la Russia con Putin ha riacquistato maggiore sovranità è stata tagliata fuori. Per i russi questa non è di un’umiliazione ma un premio».  

E riguardo alle sanzioni economiche europee che opinione si è fatto?  

«Credo i Paesi europei abbiano tutte le ragioni per continuare a cooperare con la Russia. Per motivi economici, energetici, finanziari, industriali e commerciali, le sanzioni non giovano ai loro interessi. Le società europee non possono comprendere il perché di queste sanzioni, non ci sono basi economiche. Eppure i vertici di Bruxelles, tutti i capi europei, sono schizofrenici. Da una parte hanno interesse a cooperare con i russi, dall’altro invece non sono liberi per colpa della volontà statunitense per cui c’è una situazione di equilibrismo. Il mondo unipolare diretto da Washington ci porta al disastro e Matteo Renzi è ostaggio di queste relazioni internazionali».  

Quali sono le conseguenze per noi italiani, un Paese storicamente legato alla Russia?  

«È il Nord dell’Italia che paga soprattutto questa politica delle sanzioni. Di meno, invece, la Russia che ha rapporti commerciali anche con il mercato asiatico. Penso all’export italiano legato all’agricoltura, all’artigianato, ai prodotti industriali».  

Parliamo di politica internazionale. Lei sembra convinto che ci sia un collegamento tra gli Stati Uniti e l’Isis. 

«È evidente che il fondamentalismo islamico è stato manipolato fin dall’inizio dagli americani. Inizialmente è stato lo strumento per la lotta ai movimenti islamici filo-sovietici, poi è stato il pretesto e il nemico perfetto per le battaglie degli Stati Uniti in Medio Oriente, così dalla guerra in Afghanistan in poi. Credo che l’Isis non sia una realtà omogenea, all’interno ci sono diverse correnti, e una di queste è legata a doppio filo con gli Stati Uniti, ci sono documenti che lo dimostrano tra questi anche quelli di Edward Snowden. La politica estera americana tradizionalmente governa attraverso il caos e l’Isis fomenta questo caos».  

Il fondamentalismo islamico è stato affrontato dal governo russo negli anni della guerra in Cecenia. In che modo? Come possiamo noi europei sconfiggere l’Isis?  

«La Russia ha utilizzato una strategia delle divisioni tra un Islam tradizionale, euroasiatico, un islam politico, artificiale e antitradizionale, antisufista. Facendo questa divisione noi siamo riusciti a separare due rappresentazioni appoggiando l’islam tradizionale, garantendo molte libertà ai capi tradizionali. Detto ciò, i musulmani tradizionali hanno ricevuto più di quello che immaginassero. Anche il potere, la libertà di introdurre le leggi islamiche nella società, come nella Cecenia; ma il prezzo era quello di lasciare l’islam radicale, politico, atlantista. Questa è la doppia anima dell’islam, esistono correnti tradizionalisti e correnti pro-americane e pro-saudite che sono pericolose».  

Nel Caucaso fa presa l’Isis sui musulmani? 

«Al Nord del Caucaso ci sono piccoli gruppi legati all’Isis, ma non i numero tale da mettere in pericolo la nostra sicurezza. L’Islam tradizionale riconosciuto in Russia fa la guerra a queste frange».

Recentemente nei Paesi Baltici c’è un dispiegamento delle forze militari della Nato. Sempre al Nord dell’Europa, nei Paesi Scandinavi, la Russia ha ammonito il governo svedese qualora dovesse entrare nella Nato. Cosa sta succedendo da quelle parti? 

«Gli americani spingono l’Europa alla guerra con la Russia. Giocano sui rancori e i risentimenti storici tra il nostro Paese e i Paesi dell’Est europeo. La Russia non ha interesse in questo conflitto e vuole evitarlo a tutti i costi». 

Da Palazzo Chigi alla poltrona dell'Unità "L'uomo-frana" nuovo direttore

Erasmo D'Angelis sarà il nuovo direttore del quotidiano l'Unità




Il segretario del Partito democratico, Matteo Renzi, ha deciso di mettere un suo uomo di fiducia alla guida del quotidiano L'Unità che dal prossimo 30 giugno tornerà in edicola. La scelta è caduta letteralmente su Erasmo D'Angelis, già in forze a Palazzo Chigi ma con un ruolo decisamente lontano dal giornalismo, ma forse le competenze finora maturate lo hanno preparato alla nuova missione. Il nuovo direttore del giornale fondato da Antonio Gramsci finora si è occupato di frane e smottamenti come Capo dell'Unità di missione del governo contro il dissesto idrogeologico. Renzi aveva provato a mollare la direzione del quotidiano al senatore della sinistra Pd Gianni Cuperlo, che si era guardato bene dall'accettare. Tramata anche l'ipotesi comunque più gradita alla sinistra Dem di scegliere l'ex vicedirettore del giornale, Vladimiro Frulletti, anche in segno di continuità con la passata gestione. Giornalista professionista, D'Angelis è ritenuto figura chiave molto vicina all'ex sindaco di Firenze. Prima delle frane, D'Angelis si è occupato di tubi e acqua come presidente dell'azienda pubblica toscana Publiacqua.

Divorziati, conviventi e coppie gay Papa Francesco prepara la rivoluzione

Sinodo della Famiglia verso apertura ai divorziati, ai conviventi e alle coppie gay




Il Sinodo d'autunno sulla famiglia riserverà molte novità per divorziati, conviventi e coppie omosessuali. L'Instrumentum laboris, il testo base per il sinodo d'autunno sulla famiglia, a proposito dei "divorziati risposati civilmente che si trovano in condizione di convivenza irreversibile", afferma che "c'è un comune accordo sulla ipotesi di un itinerario di riconciliazione o via penitenziale, sotto l'autorità del vescovo".  Nel testo base che sarà usato come base per la discussione dei vescovi si legge che:  "L'eventuale accesso ai sacramenti dovrebbe essere preceduto da un cammino penitenziale sotto la responsabilità del vescovo diocesano", e "va ancor approfondita la questione, tenendo ben presente la distinzione tra situazione oggettiva di peccato e circostante attenuanti, dato che 'l'imputabilità e la responsabilità di un'azione possono essere sminuite o annullate' da diversi 'fattori psichici oppure sociali'". 

Divorziati - Il Sinodo non mette in discussione il concetto dell'unicità del matrimonio, ma intende occuparsi dei divorziati e dei  "divorziati risposati civilmente che si trovano in condizione di convivenza irreversibile". Potrebbe essere permesso loro di fare da padrini e madrine di battesimo e testimoni di nozze. Si discute anche della possibilità che accedano alla comunione.

Omosessuali - Per "le famiglie in cui vivono persone con tendenza omosessuale" e per le famiglie "di persone con tendenza omosessuale", "sarebbe auspicabile che i progetti pastorali diocesani riservassero una speciale attenzione" al loro "accompagnamento. E' del tutto inaccettabile che i pastori della Chiesa subiscano pressioni in questa materia e gli organismi internazionali condizionino aiuti finanziari ai paesi poveri all'introduzione di leggi che istituiscano il 'matrimonio' fra persone dello stesso sesso".

Conviventi e sposati civilmente  - A chi sceglie di non sposarsi in chiesa oppure di convivere è dedicata una parte della riflessione dei vescovi. La Chiesa dovrebbe accompagnare queste coppie, verso «"a pienezza del sacramento del matrimonio".  l’Instrumentum, scrive che "la decisione di vivere insieme è segno di una relazione che vuole strutturarsi e aprirsi ad una prospettiva di pienezza".

No alle nozze gay -  Sia chiaro: nessuna apertura sulle nozze: "Non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia". Tuttavia dal testo emerge come una persona, indipendentemente dalla propria tendenza sessuale va rispettata nella sua dignità e accolta con sensibilità e delicatezza, sia nella Chiesa che nella società. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Per quanto riguarda le adozioni, la Chiesa ricorda che i figli non sono "un prolungamento dei propri desideri".

100mila assunti e concorso a dicembre Scuola e prof, la mossa del governo

Scuola, maxiemendamento al ddl: 100mila assunzioni, concorso slitta a dicembre. I criteri per la valutazione dei prof




Centomila professori assunti, mentre il concorso per l'assunzione a tempo indeterminato di 60mila professori precari slitterà da ottobre a dicembre 2015. Sono due dei punti più importanti contenuti nel maxiemendamento al ddl "La buona scuola" in Commissione Istruzione al Senato, che precisa come "la copertura di tutti i posti vacanti e disponibili" nell'organico "avverrà nei limiti delle risorse finanziarie disponibili". Il testo andrà in aula domani pomeriggio senza che però si possa concludere l'esame e giovedì, ci sarà il voto di fiducia, a cui il CdM ha dato il via libera. Il testo della riforma dovrà poi passare alla Camera per l'ultimo esame.

Centomila insegnanti assunti - "E' causa dei 5.000 emendamenti della Camera e i 3.000 del Senato, se oggi con l'emendamento dei relatori e la calendarizzazione in aula del testo sulla Scuola, abbiamo dovuto accelerare - spiega Francesca Puglisi, responsabile Scuola, Università e Ricerca del Pd -. Abbiamo la responsabilità di portare in porto un disegno di legge che, dopo molti anni di tagli, finalmente torna a investire nella scuola 3 miliardi di euro e assume nel prossimo anno scolastico oltre 100mila insegnanti che da troppi anni vivono in condizione di precarietà. Gli assunti sono i 100.701 previsti. Inoltre entro il 2015 verrà bandito il grande concorso per insegnanti abilitati di 60.000 posti. Non è prevista alcuna quota di riserva come è circolato nelle indiscrezioni delle scorse ore, ma un punteggio aggiuntivo come riconoscimento di titoli e servizio svolto".

Il membro esterno - Il maxiemendamento dei relatori al Ddl scuola precisa anche che ci sarà "un componente esterno individuato dall'Ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici". "Il comitato ha durata di tre anni scolastici, è presieduto dal dirigente scolastico ed è costituito" da tre docenti dell'istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto, due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto.

Come si valutano i prof - Il maxiemendamento presentato dai relatori del ddl scuola in Commissione Istruzione al Senato stabilisce anche i criteri per la valutazione dei dirigenti scolastici. Nell'individuazione degli indicatori per la valutazione del dirigente scolastico si tiene conto del contributo del dirigente al perseguimento dei risultati per il miglioramento del servizio scolastico previsti nel rapporto di autovalutazione e dei seguenti criteri generali: competenze gestionali ed organizzative finalizzate al raggiungimento dei risultati, correttezza, trasparenza, efficienza ed efficacia dell'azione dirigenziale, in relazione agli obiettivi assegnati nell'incarico triennale; valorizzazione dell'impegno e dei meriti professionali del personale dell'istituto, sotto il profilo individuale e negli ambiti collegiali. E ancora, apprezzamento del proprio operato all'interno della comunità professionale e sociale; contributo al miglioramento del successo formativo e scolastico degli studenti e dei processi organizzativi e didattici, nell'ambito dei sistemi di autovalutazione, valutazione e rendicontazione sociale; direzione unitaria della scuola, promozione della partecipazione e della collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica, dei rapporti con il contesto sociale e nella rete di scuole.

martedì 23 giugno 2015

Caivano (Na): Immondizia Zona Asi-Pascarola, L'ex Sindaco Pippo Papaccioli chiede gli atti al Comune

Caivano (Na): Immondizia Zona Asi-Pascarola, L'ex Sindaco Pippo Papaccioli chiede gli atti al Comune 



Nella foto Giuseppe Papaccioli e il Senatore Volpi
seguito dalla scorta nelle vie di Caivano (Na)

No ad altri rifiuti a Caivano. Ho chiesto gli atti al Comune perchè sarebbe vergognosa una inerzia colpevole. Così l'ex Sindaco di Caivano, Pippo Papaccioli che, stamattina ha protocollato a nome di "Noi insieme con Salvini", una richiesta di accesso agli atti della Società di Casoria che, due giorni dopo l'insediamento del Neo-Sindaco Monopoli, ha protocollato appunto, una richiesta di insediamento nella Zona Asi di Pascarola, per la raccolta di nuovi rifiuti di tutto l''Hinterland a nord di Napoli. L'azienda tratta carta e cartoni. Nessuna voce al momento dai corridoi del Castello. Come si esprimerà il neo-Sindaco Monopoli che, ha basato principalmente la sua campagna elettorale sui rifiuti zero, e sulla rimozione immediata delle Eco-Balle?.

Aversa, Comunicare la famiglia: Mons. Spinillo incontra i giornalisti

Aversa, Comunicare la famiglia: Mons. Spinillo incontra i giornalisti


di Don Carlo Villano
per il Notiziario sul web



Mons. Angelo Spinillo
Vescovo di Aversa 

Sabato 27 giugno, la diocesi di Aversa ospita la tavola rotonda con gli operatori del mondo dell’informazione sul tema scelto dal Papa per la 49ma Giornata delle Comunicazioni Sociali

“Comunicare la famiglia: ambiente privilegiato dell’incontro nella gratuità dell’amore” è il tema che quest’anno Papa Francesco ha voluto porre al centro della 49esima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali. Il messaggio del Santo Padre sarà anche argomento della tradizionale tavola rotonda con i giornalisti promossa dalla diocesi di Aversa, che si terrà sabato prossimo, 27 giugno 2015 alle ore 11:00, nel Salone della Curia Vescovile di Aversa (in Via Santa Maria a Piazza, 49)

“In ogni epoca della storia l’umanità ha sentito vivo il desiderio di comunicare”, dichiara il vescovo di Aversa, Mons. Angelo Spinillo, nel presentare il confronto con gli operatori del mondo dell’informazione e della comunicazione. “Potremmo riconoscere che l’uomo, attraverso la possibilità di entrare in relazione con altri esseri umani, ha potuto sviluppare conoscenze ed attività, maturare competenze, elaborare pensieri e sentimenti. Attraverso il comunicare è venuto ogni progresso. Infatti lo sviluppo delle possibilità di vita è andato sempre di pari passo con l’evoluzione delle tecniche di comunicazione, ed oggi siamo in grado di partecipare di potenzialità forse non immaginabili in altri tempi ed in contesti passati, sicuramente cresciute grazie ad una comunicazione sempre più efficace negli strumenti e nei linguaggi. Ecco il motivo del nostro incontrarci. E per questo ringrazio tutti coloro che hanno accolto questo invito”.

La famiglia, ci ricorda Papa Francesco, è il primo luogo dove impariamo a comunicare e ancora oggi può essere una “scuola di comunicazione come benedizione”, in un mondo in cui i media più moderni possono sia ostacolare che aiutare la comunicazione in famiglia e tra famiglie. Il Santo Padre annuncia che oggi la sfida è “reimparare a raccontare, non semplicemente a produrre e consumare informazione”.

“Incontrarci per riflettere e dialogare sul tema della comunicazione, e della comunicazione su un aspetto specifico e delicato come quello della famiglia, in questo nostro tempo, ci chiama a riconoscere il rapporto che esiste tra il progredire dell’efficienza dei mezzi di comunicazione e l’elaborazione di esperienze e di realtà del vissuto dell’umanità. Ma questo – osserva Mons. Spinillo – ci chiama anche a riconoscere di quanta consapevolezza necessita oggi l’uso degli strumenti della comunicazione, e della loro velocità ed efficienza, nel parlare all’umanità di ciò che tocca la sua vita nelle realtà più coinvolgenti, come appunto la famiglia”.

‘Comunicare la famiglia’, conclude il Vescovo, rimane “una dimensione essenziale del nostro essere Chiesa, del nostro essere popolo riunito nella luce dell’amore dell’Unico Padre e chiamato a camminare insieme, seguendo il Cristo, il Figlio di Dio, per fecondare di bene la storia dell’umanità. Comunicare questo, che Giovanni Paolo II definiva il “Vangelo della famiglia”, all’uomo del nostro tempo è chiamare l’umanità a condividere un valore grande, una sapienza che illumina di senso e di speranza ogni sua giornata”.

La tavola rotonda con gli operatori del mondo dell’informazione e della comunicazione sarà moderata da Ermanno Corsi, giornalista e scrittore italiano, e oltre a Mons. Angelo Spinillo vedrà anche la partecipazione di Mons. Salvatore Coviello, Vicario Episcopale diocesano per la Pastorale della Famiglia, e di don Carlo Villano, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Aversa.

Mons. Coviello sottolinea che “la Chiesa deve rispondere e ‘intercettare’ i cambiamenti che interessano la famiglia nella società contemporanea e deve sostenere le famiglie nel percorso formativo, specie in questo tempo particolare in cui si vuole proporre un modello di uomo basato sull’emozione e non sulla verità che parta dal dato biologico della natura umana. ‘Comunicare la famiglia: ambiente privilegiato dell’incontro nella gratuità dell’amore’ è al centro del cammino educativo e formativo su cui è impegnata tutta l’azione dell’ufficio diocesano di pastorale familiare, in sintonia con il Santo Padre e con il nostro Vescovo”. 

A Vicenza il Comune assolda i cacciatori per fare la guardia ai campi nomadi

Vicenza, il Comune assolda i cacciatori per fare la guardia ai campi nomadi




Le ronde padane ritornano. Questa volta sotto forma di doppiette. A Schio, in provincia di Vicenza, il Comune si è messo d’accordo con i cacciatori che ora affiancheranno le forze di polizia locale durante il controllo del territorio. Compresa la sorveglianza dei campi nomadi. Secondo alcuni quotidiani locali sono circa una trentina di volontari hanno aderito al progetto, che sarà praticamente a costo zero. Le associazioni riceveranno un rimborso spese di 5000 euro e i cacciatori dovranno indossare degli appositi cartellini identificativi e frequentare un corso di addestramento preventivo.