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mercoledì 10 giugno 2015

I numeri elettorali che fanno piangere la bellissima (e lanciatissima) Carfagna

Campania, il flop di Forza Italia a Salerno: i numeri che fanno piangere Mara Carfagna



I dolori di Mara Carfagna: lanciatissima a livello nazionale, deve incassare una battuta d'arresto nella "sua" Campania. A una settimana abbondante dalle elezioni regionali, dentro Forza Italia si continua a fare i conti sui voti persi, tanti. Il campanello d'allarme arriva soprattutto da Salerno, dove però il ko era da mettere in preventivo: come sottolinea anche Italia Oggi, nel feudo del sindaco Vincenzo De Luca, candidato Pd ineleggibile ma diventato governatore battendo Caldoro, il partito di Silvio Berlusconi si è fermato all'11,41%, ben al di sotto della media regionale del 17,81 per cento, risultato peggiore fra tutti i capoluoghi. A Salerno città, poi, si è toccato il minimo: 7,76 per cento (De Luca ha incassato il 69%, sceso al 53% nella provincia). Sul banco degli imputati è finito il coordinatore provinciale Enzo Fasano, certo, ma anche il suo precedessore: la Carfagna, appunto, che era in carica quando alle europee 2014 Forza Italia subì un'altra sconfitta bruciante. Alle politiche 2013 il Pdl unito incassò nella provincia il 28,18%, alle Europee 2009 addirittura il 43,22% (ma era un'altra era geologica per la politica e per il centrodestra). Per risollevare le sorti mai così nere dal 2005 (11,41% alle regionali), il coordinatore regionale Domenico De Siano starebbe pensando di inviare a Salerno un commissario (Italia Oggi fa il nome di Antonio Fasolino) per sostituire Fasano. Un colpo duro per la Carfagna, che ha imposto Fasano come coordinatore. Ma lei tira dritto, forte di un appeal mediatico e politico che dentro Forza Italia (e il futuro Partito repubblicano) pare al momento avere pochi rivali.

Caivano (Na): Ecco la nuova "Squadra" di Monopoli?

Caivano (Na): La "Nuova "Squadra" di Governo? 


  1. E le promesse fatte agli elettori, mai più traditori nelle nostre liste?
  2. E le promesse fatte agli elettori: "Continuità nella Discontinuità?
  3. E chi decantava tanto che Monopoli aveva chiuso le porte in faccia a Giamante e ai Socialisti ora che dicono?, che scrivono? Che Monopoli non sa niente?
  4. E chi al primo turno mentre Monopoli era in testa scriveva "che schifo", ora che fa, lo sostiene, lo appoggia, per un assessorato o per un incarico?
  5. E ai sostenitori e agli alleati di Monopoli che al primo turno scrivevano e decantavano, no ai Socialisti, ora sottostanno alla volontà di Monopoli?
  6. E ora a Monopoli sta bene far entrare, laddove dovesse vincere, un partito ed un candidato sindaco bocciato dall'elettorato caivanese? 


Dicette ‘o prevete: fa’ chello ca dico io ma nun fa’ chello ca facc’io....

















La profezia del Nobel: "L'Euro farà crac E l'Italia sarà subito spazzata via"

Grecia, Joseph Stiglitz: "Se Atene dall'euro, a repentaglio il futuro dell'Italia"




Se davvero la Grecia dovesse uscire dall’euro sarebbe un disastro per tutti. Una crisi economica che coinvolgerebbe a catena anche Spagna e Italia, soffocate da una troppo rigida politica dell’austerità. A dirlo non è un catastrofico oppositore della Merkel ma Joseph Stiglitz, professore alla Columbia University e premio Nobel per l’economia nel 2001. “A poco più di dieci anni dalla sua nascita – ha dichiarato l’economista – la prima vera crisi della moneta europea non può arrivare a questo risultato. Indurrebbe un clima di sfiducia che aprirebbe la strada a nuove crisi”. Crisi in cui noi, già indeboliti, saremmo direttamente coinvolti.

Effetto contrario - Stiglitz si è espresso sul pacchetto di aiuti che l’Europa ha concesso alla Grecia e sulla strategia poco flessibile ai singoli modelli economici dei vari Paesi membri e poco attenta al welfare. “Sono molto preoccupato – ha confessato – del fatto che ci si limiti ad applicare un modello rigido fatto solo di austerità, con il rischio di mettere a repentaglio il futuro di molti, dalla Spagna alla Grecia all’Italia”. La prova che le imposizioni di Bruxelles non sono state efficaci sta nel fatto che la Grecia, dopo tutti gli sforzi fatti, è anche riuscita a crescere e a fare progressi sulla politica fiscale, ma nonostante questo “le ricette di austerità hanno provocato una contrazione del 25% del Pil greco, il contrario di quello che la troika si auspicava con quelle misure”.

La soluzione - Pochi giorni fa Stiglitz ha firmato un appello, insieme ad altri economisti e intellettuali europei, per chiedere all’Europa di evitare il rischio di default greco e di ripensare la sua strategia. E ieri a Milano, in occasione dell’inaugurazione del centro di ricerca dell’Università Cattolica “Complexity Lab in Economics”, ha proposto la sua soluzione. Ci vorrebbe, quindi, “una riforma dell’Eurozona che punti a una vera unione bancaria, a garanzie uniche sui depositi, alla possibilità di emettere eurobond, a una politica industriale integrata e soprattutto al cambiamento di statuto della Banca centrale europea che metta tra i suoi obbiettivi anche occupazione e crescita, non solo stabilità dei prezzi”. Il problema attuale, insomma, è che Bruxelles si sta ostinando ad applicare dei modelli rigidi ancorati al passato, che hanno già dimostrato la loro inefficacia in più occasioni. Il mercato europeo e mondiale è diventato molto più volatile, e occorre quindi ripensare un nuovo approccio per evitare che “un blackout singolo finisca per coinvolgere tutto il sistema”. Italia compresa.

L'agguato: fatto fuori Toti Ha vinto, ma non governa

Giovanni Toti ostaggio della burocrazia: non può (ancora) governare la Liguria




E' stato eletto dieci giorni fa. Il suo ufficio è pronto per essere occupato, lasciato vuoto dal governatore uscente Claudio Burlando. Ma Giovanni Toti, di fatto, non è ancora governatore della Regione Liguria: "Siamo un po' clandestini anche noi qui", ironizza. Tutta colpa della burocrazia, riporta il Giornale. Al momento infatti è ancora in carica la giunta Burlando, e saranno loro a gestire l'arrivo di 130 clandestini spediti dal Viminale a Genova. 

E' assurdo ma è tutto "a norma di legge". "In un' azienda privata un nuovo direttore è operativo dalla mattina dopo la sua nomina, qui ci vogliono settimane di attesa", spiega Toti. Entro giovedì pomeriggio dovrebbe arrivare il decreto di nomina dalla "Commissione elettorale centrale presso la corte d'Appello", che ufficializza l'insediamento del nuovo presidente e dei nuovi consiglieri, insieme alla lista dei primi dei non eletti. Poi il verbale di nomina viene trasmesso al Consiglio regionale, che lo trasmette a Toti. A quel punto si può convocare il nuovo consiglio per la seduta di insediamento, e passano altre due-tre settimane. Infine, si deve convocare un altro consiglio per presentare la nuova giunta, e si arriva a fine giugno/luglio. Quindi si avrà il nuovo governo regionale. 

Caivano (Na): Esclusiva - Ecco la prova dell'accordo Monopoli-Giamante-Libertini-Bernardo-Del Gaudio

Caivano (Na): Ecco la prova dell'accordo Monopoli-Giamante-Libertini-Bernardo-Del Gaudio 




Ecco l'accordo Monopoli-Giamante 






Avevamo ragione. Le indiscrezioni politiche erano esatte. L'ex  consigliere provinciale di Forza Italia, Monopoli, riapre la porta a Giamante-Bernardo-Libertitni-Chioccarelli, riapre la porta a coloro i quali aveva definito (pochissimo tempo fa) come dice l'ex. Segretario dell'Mpa, traditori politici e quindi del mandato elettorale (per passare con facilità da uno schieramento politico all'altro). La storia si ripete anche con Monopoli? Sì! Non posiamo fare a meno di riportare la notizia dell'accordo politico al riflesso della luna tra il candidato della "Coerenza", Simone Monopoli e Giamante Alibrico, il "vecchio politico". Ecco il Manifesto. E' fatta. Ecco spiegato il perchè Monopoli rifiuta sempre i confronti pubblici con Sirico, perchè il piano di Monopoli era (adamantino?). Monopoli ha già tradito il suo elettorato? Perchè in campagna elettorale al primo turno ha portato al centro del suo programma la coerenza, e cioè di non voler apparentamenti con la vecchia politica, decantando anche su varie testate giornalistiche di aver chiuso la porta in faccia a Giamante e a Vanacore, ai Socialisti, ed invece oggi, in prossimità del ballottaggio, riapre quella porta chiusa a 15 mandate? Insomma, una pia illusione? E chi andava fiero e decantava "mai con Guiamante e i Socialisti" oggi, come reputa la scelta di Monopoli?. Come giustifica l'apparentamento? 

martedì 9 giugno 2015

Caivano (Na): Per Sirico Luigi, numeri da capogiro

Caivano (Na): Sirico riempie le piazze e rilancia il centro sinistra



di Angela Bechis 

SIRICO Luigi Candidato Sindaco centro Sinistra 

LO TSUNAMI 

Numeri da capogiro. Il candidato sindaco del centro sinistra, Sirico Luigi riempie piazza 1° Maggio. Non c'è un posto neanche a pagarlo oro. Dal Corso Umberto I, i cori sono da Stadio: Sirico, Sirico, Sirico, Sirico, Sirico, Sirico. Il programma, le idee, la serietà, tutti punti fondamentali che hanno sempre contraddistinto il candidato del centro sinistra, Sirico. Nessun accordo sottobanco, nessun accordo con chi pretende prebende. Nessun accordo con chi vuole assessorati e incarichi. Questa la linea "Inflessibile, prima e dopo" del candidato Sirico. I cittadini devono saper scegliere per il futuro dei loro figli. Il motto di Monopoli era "Continuità nella discontinuità", questo fino a qualche settimana fa, cioè fino al primo turno, oggi, che lo scenario è cambiato, oggi, che il vento è in poppa per Sirico, Monopoli che vantava di aver cacciato dal suo studio i socialisti di Giamante e Libertini, si è dovuto inchinare, politicamente parlando, alla loro volontà. Monopoli ha paura di Sirico. Monopoli teme Sirico. Monopoli suda freddo. Monopoli ha paura di essere bocciato nuovamente dall'elettorato caivanese, proprio come 5 anni fa. Meglio, a questo punto riaprire la porta: "Aprite quella porta, chi ha chiuso quella porta" si sentiva dalle scale del palazzo dove il dottor Monopoli fa studio. Le voci di un apparentamento, fino a prova contraria, tra Monopoli e Giamante sta prendendo sempre più forza. Le indiscrezioni sull'accordo politico si stanno fondendo sempre più. Insomma, per Monopoli non c'è trippa per gatti, è dovuto ricorrere a Giamante per assicurarsi la vittoria, Sirico no. Sirico invece è tornato tra la sua gente, i caivanesi, ed è stato subito premiato. Le foto non lasciano scampo. Le 4.500 tonnellate di spazzatura portate da Forza Italia, partito in cui Monopoli era consigliere provinciale, e milita ancora come candidato sindaco del centro destra, hanno pesato come un macigno sull'elettorato caivanese. Inutile a puntare il dito contro Semplice e contro Bassolino. Sia Semplice che Bassolino sono roba vecchia, esponenti politici passati, pieni di polvere, viceversa è ancora maleodorante e fresca la puzza delle 4.500 tonnellate di spazzatura portate da Cesaro e da Forza Itala. La parola ai cittadini.

Barça, "revocata" la vittoria Champions Interviene la Uefa, rabbia dei blaugrana

Champions League, Uefa: "I quattro giocatori del Barcellona che non sono campioni d'Europa dopo aver vinto la finale con la Juventus"




Loro non hanno vinto la Champions League. E "loro" sono dei giocatori del Barcellona, che fino a prova contraria ha trionfato contro la Juventus nella finalissima di Berlino. Siamo impazziti? No, perché ci sono quattro blaugrana, spiega la Uefa, che non possono fregiarsi del titolo di campioni d'Europa. I nomi: Thomas Vermaelen, Claudio Bravo, Jordi Masip e Douglas. Il punto è che i quattro, che fino a pochi minuti fa si ritenevano campioni d'Europa a tutto tondo, non sono mai scesi in campo, neppure un minuto, in nessuna delle tredici gare disputate dalla squadra catalana in questa stagione di Champions. Dunque, niente titolo. La notizia è stata diffusa da Esports3, ed ha lasciato di stucco diversi tifosi blaugrana (oltre, va da sé ai giocatori interessati). Il regolamento Uefa è inflessibile, e recita che possono essere considerati campioni d'Europa soltanto "quei giocatori che abbiano giocato nella squadra campione della UEFA Champions League", e dunque non "i panchinari senza minuti giocati ed i giocatori della rosa non utilizzati".