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martedì 24 marzo 2015

Lo scandalo Lupi affossa Renzi Sorridono Salvini, Meloni e Alfano

Sondaggio Mentana: stabile Ncd, crolla il Pd, su Lega e FDI





Si attendeva la mazzata definitiva per Angelino Alfano e il suo Ncd, e invece non c'è stata. Il partito alleato di Renzi, nel consueto sondaggio realizzato da Emg per il tg di La7 di Enrico Mentana, perde solamene un decimo di punto uscendo praticamente indenne dalleo scandalo e dalle successive dimissioni del suo ministro Maurizio Lupi. Spiegano da Emg che, anzi, l'attenzione mediatica ha permesso al partito di avere grande visibilità e di illustrare forse come mai i risultati ottenuti con la partecipazione al governo. In più, è possibile che alla fine l'addio di Lupi abbia effettivamente "sgravato" da responsabilità il partito.

Cosa che non è capitata a Matteo Renzi e al Pd, che escono da questa settimana di crisi con le ossa rotte: rispetto alla settimana precedente, il partito lascia sul terreno lo 0,6% delle preferenze fermandosi al 37%. E l'indice di fiducia di renzi cala di un ulteriore punto, al 32%: cioè meno di un italiano si tre dichiara di avere fiducia nel presidente del Consiglio. Ridono, oltre ad Alfano e soci, anche Fratelli d'Italia che sale al 4,8% guadagnando in una settimana lo 0,4 (che per un partito così piccolo è una enormità), segno che il lavoro di Giorgia Meloni sta pagando. E pure la Lega che  dimostra di essersi lasciata dietro le spalle le "scorie" della rottura Salvini-Tosi, guadagnando lo 0,2% e salendo al 15,3%.

Cala invece forza Italia: -0,3% all'11,4%. Pressochè stabile il Movimento 5 Stelle al 20,3%. Complessivamente, i voti del centrosinistra equivalgono a un 42,4% contro un 34,5% del centrodestra. La crescita di due punti dell'astensione è un altro segnale dell'ulteriore disillusione degli elettori verso la politica.

lunedì 23 marzo 2015

Il "giusto" prezzo delle sigarette: più di tredici euro a pacchetto

Il prezzo giusto per un pacchetto di sigarette? Più di 13 euro





Il giusto prezzo di un pacchetto di sigarette? Esattamente 13,07 euro, tenendo conto del costo del fumo per la società. È la conclusione a cui è giunta la società di consulenza economica Microeconomix in uno studio pubblicato dal quotidiano francese Le Parisien. Gli esperti hanno confrontato gli effetti negativi e positivi del fumo sulla società francese, calcolando che le sigarette ’costanò ben 35,6 miliardi di euro: di questi, 16,3 miliardi di euro sono costituiti da spese sanitarie, a cui vanno aggiunti 3,3 miliardi di imposte non riscosse a causa della prematura scomparsa dei fumatori e 16 miliardi di perdite di produzione aziendale (pausa sigaretta, assenze per malattie, etc.).

Considerando che i ’vantaggì economici ammontano a 20,6 miliardi - fra le tasse sui tabacchi e il risparmio sulle pensioni non versate ai fumatori deceduti - i fumatori ’costanò circa 15 miliardi alla collettività. Di qui il prezzo consigliato per ogni pacchetto di sigarette: 13,07 euro. "Il nostro principio è basato sull’idea che chi inquina, paga", ha spiegato uno degli autori dello studio.

Meloni, l'affondo finale contro Greta e Vanessa: "Volete tornare? Ridateci i soldi. E se vi rapiscono..."

Giorgia Meloni: "Greta e Vanessa vogliono tornare in Siria? Prima restituiscano i soldi del riscatto"





Le "amichette" Greta Ramelli e Vanessa Marzullo annunciano in un'intervista a Repubblica: "Siamo pronte a tornare in Siria". Un rapimento, insomma, non è bastato. Come non è bastato il fatto che lo Stato abbia dovuto con tutta probabilità versare un profumatissimo riscatto. Non paga, la Marzullo, nell'intervista si fa portavoce della "coppia" e annuncia l'intenzione di tornare nei territori dominati dai terroristi islamici. Una primissima risposta, a stretto giro di posta, è arrivata da Giorgia Meloni. Poche parole, "consegnate" a Facebook. La leader di Fratelli d'Italia scrive: "Vanessa e Greta vogliono tornare in Siria? Prima restituiscano agli italiani tutti i soldi che lo Stato ha speso per loro. E visto la scelta consapevole delle due - aggiunge -, mi auguro che questa volta, in caso di nuovo rapimento, il Governo non voglia pagare un nuovo riscatto".

Greta e Vanessa, le kamikaze italiane La Marzullo: "Presto torniamo in Siria"

Vanessa Marzullo: "Io e Greta torneremo in Siria. Contro di noi fango gratuito"





Parla Vanessa Marzullo, l'italiana rapita in Siria insieme a Greta Ramelli e per la cui liberazione lo Stato italiano ha plausibilmente pagato fior di soldi ai terroristi. Parla, e senza vergogna, intervistata da Repubblica annuncia che "io e Greta torneremo in Siria". Non paga del primo rapimento e di ciò che è costata allo Stato, la ragazzina è dunque pronta a tornare nella culla dell'estermismo islanico. Lo afferma appena due mesi dopo la liberazione, avvenuta il 15 gennaio in un vespaio di polemiche (il rapimento avvenne il 31 luglio 2014, le indagini non hanno mai fatto piena luce sulla vicenda).

Macchine del fango - Vanessa spiega: "Greta l'ho appena sentita. Ci vediamo sempre. Questa storia ci ha unite ancora di più e, allo stesso tempo, ci ha fatto diventare un po' diffidenti verso le persone". E ancora: "Il silenzio di questi due mesi? Ne avevamo bisogno noi e chi ci è stato e ci sta vicino. In questi due mesi è come se mi fossi riparata dentro un guscio: da una parte è stato istinto di autoprotezione. Dall'altra anche un po' di vergogna". Vanessa spiega: "Vergogna non come la intendono tutti quelli che ci hanno buttato addosso palate di fango gratuito e stupido. L'effetto di quel fango sta passando. Te lo togli via perché sai che è fango strumentale, nato più che altro da beghe politiche. La vergogna che intendo io è un'altra. E' andare in giro e vedere che uno ti guarda in faccia con l'aria di chi pensa: Eccola, adesso è qua. Beata e tranquilla. Ma se non c'era lo stato che pagava... Se non c'eravamo noi cittadini che pagavamo...". E' una sensazione difficile da spiegare".

"Solo contatti coi civili" - La ragazza replica poi alle accuse di chi afferma che si siano esposte a rischi troppo elevati poiché entrarono in contatto con guerriglieri islamisti anti Assad: "Se è vero? Assolutamente no. Da quando siamo partite abbiamo avuto contatti solo con la popolazione civile, con le vittime della guerra. Il nostro aiuto era per i civili, e basta". Quando le chiedono del riscatto spiega: "Non ne sappiamo niente. E quello che c'era da dire sul sequestro lo abbiamo detto ai magistrati appena rientrate in italia".

Telekom Serbia e conti in Svizzera: Matacena parla e la sinistra trema

Amedeo Matacena, minacce dalla latitanza: "Telekom Serbia, torno e parlo. Saranno guai per tutti"





"Furono portate delle tangenti con un aereo privato dalla Serbia in Svizzera. Un broker che conosco mise i soldi su tre conti correnti di tre importanti esponenti della sinistra italiana e mi consegnò quei numeri, che non sono l'unico a sapere". Il latitante Amedeo Matacena, ex parlamentare di FI, in una intervista all'Ansa e poi via Skype con il Fatto si dice pronto a vuotare il sacco. "Se dovesse succedere qualcosa a me o ai miei familiari", minaccia l'ex azzurro, "verrebbero consegnati e pubblicati in Italia i numeri dei conti correnti svizzeri sui quali sono state depositate le somme delle tangenti dell'affare Telekom Serbia. Ma so anche storie di politici di Forza Italia". Matacena ce l'ha con Davide Mattiello, componente Pd della commissione antimafia, che da mesi chiede che l'Italia si impegni per il rientro in Italia del latitante. "Non so per chi fa il ventriloquo", dice Matacena ribadendo: "Sanno che se dovesse accadere qualcosa alla mia incolumità verrebbero subito resi noti questi conti correnti".

La minaccia - Gli avvocati e la moglie prendono le distanze sostenendo di non saperne nulla, ma l'ex parlamentare di Forza Italia ricorda insiste. Stando "ai servizi segreti", dice al Fatto, "questi soldi (diversi milioni di euro) sono stati portati in Svizzera con un aereo privato. Andate a chiedere a chi ha fatto le indagini". I nomi, puntualizza, "si possono ricavare dalle indagini fatte a suo tempo. Cercate di capire perché tante cose che riguardano la sinistra italiana sono state insabbiate nel corso degli anni. Non è successo niente nonostante fu istituita la commissione Mitrokin. Abbiamo avuto degli esponenti importanti della sinistra italiana, membri del Kgb che hanno fatto la spia in Italia, eppure non è mai stato aperto neanche un procedimento nei confronti di questa gente. So qual è la banca in cui sono state depositate le tangenti, ma al momento non lo rivelo. I servizi segreti sanno tutto. La cifra esatta della tangente non la dico ma è stata equamente divisa tra i tre politici della sinistra".

Il ventriloquo - Da parte sua Davide Mattiello si difende e attacca: "Sono convinto che Amedeo Matacena abbia tante cose da dire. Che le dica. Personalmente non ho niente da difendere o da nascondere. Non è a me che spaventa dicendo quelle cose", tuona con Lucio Musolino. "Lui parla di conti in Svizzera. Apprendiamo dal latitante Matacena che ci sarebbero tre conti di cui lui ha i numeri che riguardano delle tangenti. Benissimo, questa è una notizia criminis che va portata all' attenzione di una magistratura. Dal momento che il segreto bancario è da poco caduto, se è vero, la giustizia deve fare il suo corso. Se non è vero, è l' ennesimo comportamento intimidatorio di un uomo che, condannato per mafia, fa il latitante".

Caivano (Na), Riceviamo e Pubblichiamo - Sabato 28 marzo RICOMINCIA IL FUTURO….. INSIEME

Caivano (Na), Riceviamo e Pubblichiamo - Sabato 28 marzo RICOMINCIA IL FUTURO…..  INSIEME 







Conferenza programmatica ore 16.00 presso Auditorium Caivano Arte

Tutti i cittadini sono invitati a partecipare ai tavoli di confronto per contribuire alla costruzione del programma elettorale per i prossimi 5 anni con il candidato Sindaco LUIGI SIRICO

I sei tavoli tematici a cui iscriversi sono: 

Tavolo della comunità pubblica amministrazione: cittadini, riqualificazione della spesa, partecipazione civica, semplificazione burocratica e innovazione, coordinatore: Francesco Domenico Moccia - professore ordinario di urbanistica presso la facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Napoli Federico II 

Tavolo della città  pianificazione urbanistica: lavori pubblici; decoro e sicurezza urbana; tutela ambientale; protezione civile; trasporti, coordinatore: Emanuela Coppola - professore iunior di cartografia presso la facoltà di Architettura dell’ Università degli Studi di Napoli Federico II

Tavolo dei saperi  scuola e lavoro: cultura e partecipazione; beni culturali: identità e memoria collettiva, coordinatore: Chiara Guida - storico e saggista

Tavolo della solidarietà soggetti deboli e inclusione sociale: ruolo del terzo settore; sport, coordinatore: Salvatore Esposito - presidente Mediterraneo Sociale

Tavolo del lavoro industria artigianato commercio agricoltura, coordinatore: Marco Musella -professore ordinario di economia politica presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Napoli Federico  

Precede una presentazione della guida ai fondi europei 2014/2020, coordinatore: On. Massimo Paolucci - Europarlamentare, e la stanza del futuro Caivano del futuro attraverso i disegni dei bambini Coordinatore: la fantasia dei bambini 

E possibile iscriversi:

- Direttamente presso l’auditorium Caivano Arte  di via Necropoli
- Attraverso la pagina facebook: “ricomincia il futuro”
- Inviando una email a: ricominciailfuturo@gmail.com

LA RIVOLUZIONE DELLE PENSIONI Mille euro per tutti quanti: il nuovo assegno

Matteo Salvini, l'idea sulla riforma delle pensioni: assegno minimo per tutti a mille euro





Non soltanto la Flat Tax. Anche mille euro di pensione al mese per 14 mensilità, indipendentemente dal reddito percepito durante la carriera lavorativa. Il programma economico di Matteo Salvini si arricchisce di un nuovo decisivo punto, ideato da Armando Siri, il leader del Partito Italia Nuova nonché fidato consigliere economico del leader leghista e ideatore proprio della Flat Tax. Il progetto prevede una radicale riforma del sistema pensionistico per i lavoratori dipendenti, con una pensione in 14 mensilità di importo variabile in base al periodo contributivo: con 35 anni, come sottolinea Il Tempo, si ha diritto a 800 euro al mese, con 40 anni mille euro. Il datore di lavoro paga 5mila euro fissi di contributi e il lavoratore il 10% l'anno (oggi è il 9,9%).

I calcoli - Il versamento medio annuale previsto, dunque, è parti a 7.500 euro: complessivamente in 40 anni si tratta di 300mila euro. Calcolando 20 anni di erogazione della pensione in base alle aspettative di vita, il quadro si delinea: il valore lordo è di 15mila euro l'anno, ossia 14mila euro netti.  C'è poi il discorso dei lavoratori autonomi, la cui pensione viene così calcolata: 3.500 euro di versamento annuo per 35 anni danno diritto a 500 euro al mese; 3.500 euro l'anno per un periodo di 40 anni dà invece diritto alla cifra tonda, i "mille euro al mese". Nei progetti la riforma si applicherebbe a tutti i lavoratori a prescindere dal reddito e senza vincolo d'età: i soli parametri resterebbero il numero di anni e l'entità effettiva di contribuzione.

La platea - Il nuovo sistema, che coinvolgerebbe tutti i neolavoratori e quelli che hanno fino a 10 anni di età, prevederebbe nel caso di versamenti superiori a 5mila euro l'anno da parte del datore di lavoro l'erogazione una tantum da parte dell'Inps per recuperare la differenza. Chi ha invece fino a 25 anni di anzianità contributiva potrà scegliere il nuovo sistema solo se la aspettativa di pensione è superiore ai mille euro al mese, e in questo caso otterranno un rimborso una tantum rateizzato in tre anni per recuperare la differenza.

La spiegazione - A spiegare il progetto è l'economista Siri in persona: "Il principio - sottolinea - è lo stesso della Flat Tax. Tutti percepiranno la stessa pensione, indipendentemente dal reddito. Resta però fermo il principio di progressività, il differenziale della ricchezza sarà salvaguardato durante l'attività lavorativa". Nello specifico, con l'ipotetica riforma, "ogni lavoratore avrà una busta paga più ricca e il datore di lavoro risparmierà sul costo del lavoro".