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giovedì 22 gennaio 2015

Il clamoroso retroscena su Prodi: "Ecco chi era il capo dei 101 traditori"

Quirinale, Stefano Fassina: "Renzi era il capo dei 101 traditori di Romano Prodi"





"Renzi ha capeggiato i 101 traditori di Romano Prodi nella corsa al Colle". A svelare il retroscena sulla mancata elezione di Mortadella nel 2013 sulla poltrona del Quirinale è Stefano Fassina. A meno di dieci giorni dall'elezione del nuovo capo dello Stato uno dei leader della minoranza dem "regola i conti" col premier. "A differenza di quelli che oggi chiedono disciplina e due anni fa hanno capeggiato i 101, noi siamo persone serie. Nessuno deve temere da noi i franchi tiratori", risponde Stefano Fassina a Montecitorio. E a chi gli chiede se Matteo Renzi ha capeggiato i 101, Fassina risponde: "Non è un segreto". A Fassina risponde Guerini: "Quelle che ha detto sono solo sciocchezze". Poi l'ex viceministro parla anche dell'alleanza tra Berlusconi e Renzi sull'Italicum e sul patto del Nazareno: "Il patto stretto che Renzi ha fatto da tempo con Berlusconi - continua Fassina ai microfoni di Radio Città Futura -, ignorando i contributi che arrivano dalla minoranza del Pd, si è trasformato nel partito unico del Nazareno, Renzi ha scambiato con Berlusconi la possibilità di avere i nominati, con il premio alla lista".

L'alleanza col Cav - Purtroppo, aggiunge il deputato del Pd, "Berlusconi agisce come imprenditore e non come leader politico, altrimenti non avrebbe accettato il premio alla lista che penalizza il centrodestra che così non vincerà più, dovendosi dividere tra Lega e Forza Italia. Gli unici che pagano questo patto sono i cittadini, che si vedono ancora una volta sottratta la possibilità di scegliere chi li rappresenta e lo paga la nostra Costituzione, con un Parlamento molto meno autonomo".

La mossa - Fassina poi annuncia che non tutti nel Pd voteranno la riforma della legge elettorale: "Credo che ci saranno dei comportamenti differenti sull'Italicum al Senato: una parte del Pd non voterà la legge elettorale". "Sono consapevole - spiega - della gravità politica dello scenario, ma temo che sbaglieremmo a non prendere atto della realtà dei fatti, ovvero del partito del nazareno. Comunque rimaniamo impegnati a condividere con tutto il pd il criterio fondamentale per l'elezione del nuovo presidente della repubblica, cioè l'autonomia dall'esecutivo e la capacità di garantire l'autonomia del parlamento".

Si alza ancora l'allarme terrorismo arrestato un albanese, atroce sospetto

Terrorismo, fermato un albanese: nel pc le foto col kalashnikov





Un albanese di 30 anni è stato bloccato e fermato dalla polizia all'aeroporto di Catania: era in possesso di documenti falsi. Dai controlli antiterrorismo è emerso che era già stato denunciato il 13 gennaio a Malpensa perché trovato anche in quell'occasione in possesso di documenti falsi con i quali voleva salire a bordo di un aereo per Londra.

Non solo. L'albanese aveva una pen drive in cui erano salvate alcune foto di lui con un'altra persona mentre tenevano dei kalashnikov. La pen drive è stata trovata dagli uomini della polizia di frontiera dell'aeroporto durante la perquisizione. Trovati anche altri file con documenti di varie nazionalità.

Salerno, De Luca (area Pd) condannato ad un anno per abuso d'ufficio

Salerno, De Luca condannato ad un anno per abuso d'ufficio





Ieri, 21 gennaio, Vincenzo De Luca sindaco della città di Salerno, è stato condannato ad un anno di reclusione per abuso d'ufficio nella realizzazione del termovalorizzatore della sua città. La sentenza di primo grado inoltre, lo ha interdetto per un anno dai pubblici uffici, anche se i giudici hanno concesso la sospensione della pena. La decisione del Tribunale di Salerno, nonostante lo sconto di pena a fronte dei tre anni richiesti dai pm, rischia di far saltare i progetti futuri del sindaco che è il candidato alle primarie Pd per la Regione Campania. 

Sondaggio pazzesco: Salvini doppia FI, Renzi nel mirino

Il sondaggio Coesis Research: la Lega Nord al 25%





Una Lega Nord al 25%, cioè secondo partito del Paese. Potrebbe essere questa la pazzesca conseguenza del rinnovato patto del Nazareno, quello da cui usciranno la nuova legge elettorale e la scelta del prossimo capo dello Stato. A dirlo il sondaggista Alessandro Amadori, numero uno di Coesis Research, intervistato dal sito affaritaliani.it. A pagare, in termini di consenso, sarebbero proprio i due partiti protagonisti del Nazareno: Forza Italia e Partito democratico: "Forza Italia ha già perso moltissimi voti ed è attualmente al 12,5%. Con questa mossa dell'ex Cavaliere potrebbe perdere altri 200mila voti e scendere al 12%. Quello è lo zoccolo dura che seguirebbe Berlusconi ovunque e comunque. Qualunque cosa faccia" spiega Amadori ad affaritaliani.it. Ma le cose andrebbero ancora peggio a Matteo Renzi e soci, già ben lontani da quel trionfale 41% ottenuto nel maggio 2014 alle elezioni europee. Attualmente, secondo le rilevazioni di Coesis, se si votasse oggi il Pd  si attesterebbe intorno al 36% delle preferenze. "Ma nei prossimi mesi - dice Amadori - è probabile un'ulteriore discesa fino al 33%".

Chi festeggia, e ormai sta diventando un'abitudine, è la Lega di Matteo Salvini che già oggi viaggia sul 15%, sempre secondo Coesis. "Nei prossimi mesi, a medio termine, la somma del Carroccio e del nuovo movimento per il Centro-Sud arriverà a toccare facilmente il 20%. E in prospettiva, anche se non è facile, Salvini può raggiungere il 25%" spara Amadori. Voti che il partito padano strapperebbe in parte ai concorrenti di centrodestra, ma anche al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che il numero uno di Coesis descrive ad affaritaliani.it come "una ghiacciaia", perché da tempo ormai il suo consenso appare congelato tra il 15 e il 20%. Amadori ritiene "improbabile un incremento. Anzi, nel medio termine è facile una discesa fino al 15% per poi col tempo tornare al valore 'normale' del 10%".

Ferrara abdica prima di Berlusconi: "Lascio la direzione del Foglio", ecco chi prenderà il posto dell'elefantino

Giuliano Ferrara: lascio la direzione del Foglio





La notizia-bomba arriva alla fine dellla sua lunga chiacchierata con Daria Bignardi a Le invasioni barbariche su La7: Giuliano Ferrara, a breve, lascerà la direzione de Il Foglio, il quotidiano che guida dal 1996, anno in cui lo fondò. A succedergli sarà Claudio Cerasa. Il passaggio non avverrà, come ha ammesso lo stesso Elefantino, nell'immediato, ma comunque "presto". L'ex ministro del primo governo Berlusconi non ha fornito particolari motivazioni per il suo addio: "L'anno prossimo fanno trent'anni che sono lì, non esiste che io vada avanti ancora" ha spiegato, lasciando basiti tanto la conduttrice quanto il pubblico in studio.

Influenza, il peggio deve ancora arrivare: ecco le regioni più colpite dal virus

Influenza, mezzo milione d'italiani a letto





Sono mezzo milione, gli italiani a letto con l'influenza. esattamente 519mila, secondo le stime dell'Istituto superiore di Sanità nella settimana tra il 12 e il 18 gennaio. Ma il picco, relativo all'incidenza dei malati sul totale degli italiani, non è ancora arrivato. "Non è detto che questa sia la settimana clou della stagione influenzale. I casi potrebbero  ancora aumentare, di solito la parte più alta della curva si  raggiunge a inizio febbraio, per cui ci stiamo avvicinando, i casi sono ancora in aumento" spiega Gianni Rezza,  direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Iss, commentando i nuovi dati Influnet.

Da notare anche il tipo di virus predominante: "Dai dati - evidenzia Rezza - emerge che sta circolando molto l’H1N1, di più rispetto  all’H3N2. Sotto certi aspetti questo è positivo perché H1N1 è un virus molto stabile e perfettamente uguale a quello incluso nel vaccino,  mentre H3N2 potrebbe porre qualche problema in più". In sintesi, «c’è una  doppia circolazione importante, e questa stagione risulta un pò più  attiva rispetto agli ultimi 2 anni. Ma per ora siamo nella norma delle influenze stagionali".

Dall’inizio  della sorveglianza, i casi totali sono stati circa 1.911.000. Nelle due fasce di età pediatrica il numero dei contagi  è raddoppiato. Nella fascia di  età 0-4 anni l’incidenza è di 22,95 casi per mille assistiti, mentre  nella fascia 5-14 anni è pari a 13,15 per mille. Tra i 15-64enni si  registrano 7,88 casi per mille, mentre fra i 65enni e oltre 3,65  casi/mille. Marche, Campania, Provincia autonoma di Trento ed Emilia-Romagna sono  le regioni più colpite.

Il giallo della chat di Greta e Vanessa con il loro migliore amico siriano

Il mistero della chat del migliore amico siriano di Greta e Vanessa





Il nome con cui si è registrato sui social network è di pura fantasia: Maxemiliano Maximo. Di lui si sa che viene dalla città siriana di Homs e che sulla rete di conversazioni chat di Paltalk, la più utilizzata dal mondo arabo, si fa chiamare “Abu Victor Shamia”. Da tempo è probabilmente il migliore amico siriano di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due volontarie il cui rapimento si è felicemente concluso grazie al probabile pagamento di un riscatto versato dal governo italiano a un gruppo aderente ad Al Qaeda. Nella rete è restata traccia delle sue conversazioni con le ragazze, di cui c’è evidenza fotografica insieme a molti post-preghiera in ricordo dei “martiri” di Homs. Lo stesso profilo FB di Abu Victor Shamia riporta come immagine identificativa un biglietto commovente scrittogli in inglese a caratteri stampatello un momento difficile da Greta. Come ha spiegato a un amico arabo che gliene chiedeva l’origine, lei lo consolava: “Soffrendo molto, Dio ci ama più di quel che ci immaginiamo. Diffondi amore, dai pace. Il meglio deve ancora venire, riceverai grandi cose. Non sentirti solo, perchè Dio è qui. E anche io sono qui”.

A consolare il ragazzo siriano aveva pensato anche Vanessa. Lui ha postato una conversazione chat avuta con lei su FB. Anche in questo caso per l’amico siriano ci sono parole tenere. Vanessa gli dice di non potere “paragonare le mie sofferenze alle tue. Ma voglio solo farti sapere che c’è gente come me che vorrebbe realmente prendere metà del tuo dolore e condividerlo, soffrire insieme ed essere forti insieme, perchè la gente siriana è come la mia famiglia e ora ho gli occhi pieni di lacrime mentre scrivo…”. Nella foto postata è indicato solo l’ora di trasmissione del messaggio di Vanessa: le 23 e 43, e l’indicazione della provenienza della chat: era un messaggio personale su facebook. L’amico siriano però l’ha postato il 9 novembre scorso, quando da più di tre mesi Vanessa era nelle mani dei rapitori. Il post ha subito attirato l’attenzione di altri amici siriani delle due ragazze, desiderosi di sapere la data di quel messaggio: proveniva dalla prigionia? Era a quelle sofferenze che si riferiva Vanessa? E se no, perchè renderlo pubblico in quel momento, a tante settimane dal rapimento? Abu Victor Shamia agli amici non ha risposto. Ma dopo che mercoledì 21 gennaio sul quotidiano Libero sono stati citati sia il biglietto di Greta che la chat di Vanessa, ha ripulito il suo profilo FB. La foto del biglietto di Greta è stata sostituita da una con un tulipano arancione. La chat con Vanessa e le reazioni degli amici sono state in fretta furia cancellate dal profilo alle 10 del mattino. Quando probabilmente qualcuno dall’Italia lo ha avvisato. Il mistero così è ancora più grande.