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mercoledì 14 gennaio 2015

Sorprendente Ferrara, Elefantino sempre più controcorrente: chi è il suo candidato (democratico) al Colle...

Ferrara sempre più controcorrente: ecco chi è il suo candidato (dem) al Colle...





Dalla penna di Giuliano Ferrara spunta un nome a sorpresa. Il nome che non t'aspetti. Nell'editoriale su Il Foglio in edicola oggi, il direttore dice chiaramente che se fosse Renzi sceglierebbe sicuramente Pier Luigi Bersani. L'elefantino dà delle argomentazioni molto chiare e fa un'analisi come al solito molto arguta. "Prodi per esempio ha troppo curriculum, ha vinto due volte contro Berlusconi, poi ha perso in modo triste la guida del paese, per molti anni è stato re a Bruxelles, ma non ha lasciato un ricordo unanimamente fervoroso né lì né nel partito parlamentare che dovrebbe eleggerlo, epperò ha statura internazionale nel senso che sanno chi è, lo ricevono, lo incaricano all'Onu ecc". Stesso discorso vale per Massimo D'Alema: nelle scorse elezioni del Presidente della Repubblica sulla carta poteva anche andare, ma la sua - è questo in sintesi il ragionamento di Ferrara - è una figura troppo ingombrante. "I proCav pensavano che potesse giocare brutti scherzi da ex comunista, e gli anti-Cav temevano potesse fare patti bicameralisti con l'Arcinemico". Per questi motivi alla fine fu scelto Napolitano: un senatore a vita, dunque un quasi pensionato in riserva della Repubblica, ripescato e incoronato non per il suo peso ma per la sua mancanza di peso combinata con una reputazione generale di rispettabilità. 

Né troppo forte né troppo debole - E da qui la riflessione su Bersani: "Bersani è precisamente quel tipo di riserva repubblicana che esercita una forte influenza politica. Bersani ha perso tutto quello che poteva perdere". Ferrara cita quindi le elezioni per la guida del Pd contro Renzi, poi le elezioni come candidato premier ("non è riuscito a trasformare la mezza sconfitta con il Senato senza maggioranza in una manovra politica virtuosa".  Secondo Ferrara un politico con queste caratteristiche, che ha peso ma non troppo, che è influente ma non troppo, che non viene considerato come una minaccia dal partito di maggioranza,  può essere un buon candidato. In più, secondo Ferrara. "Bersani non è lo spettro di un presidente burattino nelle mani del royal baby". Inoltre, aggiunge, Berlusconi non ha "obiezioni di principio contro lo smacchiatore di giaguari. Il ragionamento è semplice: il Cav potrebbe votarlo per poi denunciare la scelta "di parte" nel caso dovesse rivelarsi un presidente a lui ostile...

La minaccia in tv a Daniela Santanchè La jihadista italiana: "Fai attenzione..."

Quando l'italiana convertita all'Islam disse alla Santanché...





Era il mese di ottobre del 2009. A Pomeriggio 5, nello studio di Barbara D'Urso c'è una giovane donna italiana Maria Giulia Sergio che si è appena convertita all'Islam.. Adesso si chiama Fatima AzZahara Il capo coperto dal niqab, la donna spiega che lei si sente molto integrata e che "l'Islam dice che la donna deve seguire un codice di abbigliamento. La donna non va in giro con le braccia e le gambe nude". Poi uno scontro con Alessandra Mussolini: "Vorrei dire alla signora Mussolini che integrazione non vuol dire andare in giro nude". La giovane italiana si scagliò poi contro Daniela Santanché due volte. La parlamentare azzurra, che si è fatta paladina della battaglia contro il velo integrale, è stata definita "spargitrice di odio e di violenza". "Tutti questi personaggi a telecamera accesa fanno i falsi moderati e a telecamera spenta gli spargitori di odio e violenza". 

Si toglie dai piedi, non dalle tasche Quanto ci costerà l'ex Napolitano

Giorgio Napolitano se ne va, ma continuerà a costarci una valanga di soldi





Giorgio Napolitano non è più presidente della Repubblica, non abiterà più nella reggia del Quirinale, ma continuerà a godere dei tanti benefici che aveva promesso di sforbiciare e che invece ancora gli spettano come senatore a vita. Re Giorgio non dovrà affatto rinunciare infatti all'addetto alla persona, ovvero un maggiordomo, all'auto di servizio, allo chauffer, ai cento metri quadrati di ufficio a Palazzo Giustiniani, ai telefoni satellitari, ai collegamenti televisivi e telematici. Nè a un nutritissimo staff: un capo ufficio, tre funzionari, due addetti ai lavori esecutivi, altri due a quelle ausiliari e, a scelta, addirittura un consigliere diplomatico o militare. Una pletora di persone alla quale obbligatoriamente si aggiungono gli agenti di pubblica sicurezza e i carabinieri addetti alla scorta e alle postazioni previste presso le abitazioni private del presidente. A conti fatti, una trentina di persone che forniranno i loro servizi nell’arco delle 24 ore.  Ovviamente a tutto questo si aggiunge, secondo un documento pubblicato dal Fatto Quotidiano, il diritto ad utilizzare un dipendente della carriera di concetto o esecutiva del segretariato generale del Quirinale con funzioni di segretario distaccato nel suo nuovo staff. Altri due dipendenti del Colle possono invece essere trasferiti presso la sua abitazione privata romana di via dei Serpenti, con mansioni l’uno di guardarobiere e l’altro di addetto alla persona. Per non parlare poi del vitalizio da senatore a vita.

"Moretti vergogna, a lavorare, sei una..." Ricoperta d'insulti al bar. S'infuria, e...

"Vergognati, vai a lavorare, sei una...". Alessandra Moretti ricoperta di insulti al bar perde le staffe e...





E' stata ricoperta di insulti mentre stava facendo colazione con i figli in una pasticceria Alessandra Moretti. L'eurodeputata del Pd stava ordinando le frittelle per i suoi bambini in un noto locale di Vicenza, la pasticceria Bolzani, quando, riporta il Giornale di Vicenza, è stata avvicinata da un uomo sui 45 anni che ha cominciato a prenderla a male parole: "Fai schifo, vai a casa... Voi politici... siete tutti ladri" e ancora: "Sei un'imbecille, vergognati".

La Moretti, che è candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Veneto e che darà il via alla sua campagna elettorale giovedì 15 gennaio, non è la prima volta che viene presa di mira da questo energumeno. Poco prima di Natale, infatti, era stata aggredita verbalmente sempre in quella pasticceria, sotto gli occhi della titolare Cinzia Bolzani e di altri clienti. Allora la Moretti non reagì ma questa volta ha cercato di placarlo: "Stia calmo, non sa quello che dice" e poi vedendo che l'uomo non si calmava ha urlato: "Ora chiamo i vigili, ripeta a loro quello che mi ha detto". Ma all'arrivo degli agenti l'aggressore si era già dileguato. Ora però rischia una denuncia per ingiurie. 

Drammatica confessione di un vip. La lettera prima del tentato suicidio: "Mamma e papà, sono ammalato di pedofilia. Da molti anni..."

L'ex fonico dei Modà, la lettera prima del tentato suicidio: "Sono ammalato di pedofilia"





"Sono ammalato di pedofilia: l'ho capito quando per la prima volta alle superiori ho sentito quella parola e l'ho cercata sul vocabolario". Questa la drammatica confessione di Paolo Bovi, l'ex fonico dei Modà, messa nero su bianco in una lettera inviata lo scorso 13 marzo ai suoi genitori, prima di tentare il suicidio dopo aver subito una condanna a cinque anni e mezzo per molestie sessuali su quattro ragazzi tra i 14 e i 16 anni, condanna inflitta lo scorso 10 ottobre. Bovi continua: "Sono malato da tantissimo tempo, per quello che riesco a ricordare già dalle scuole medie". Le lettera è stata ritrovata a marzo nella casa del fratello, ed è stata riportata nelle motivazioni della sentenza emessa dal gup di Milano, Franco Cantù Rajnoldi. "Sono sempre stato un bambino sensibile - continua -, dolce e sincero, ed ho sempre creduto che ogni cosa che dicevano papà e mamma erano la verità. Per me quello che mi dicevano i miei genitori era la cosa più importante - conclude -. Sono sempre stato buono e volevo conoscere il mondo come tutti". Bovi, inoltre, ha recentemente subito un'altra condanna per aver manomesso il braccialetto elettronico mentre si trovava agli arresti domiciliari. Come detto, dopo aver scritto la lettera, si allontanò da casa e tentò il suicidio nella sala in cui provava con i Modà, a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano. Fu proprio il segnale del braccialetto dei carabinieri che consentì ai carabinieri di raggiungerlo e di salvarlo".

Alla Kyenge 150mila euro non bastano: "Cosa deve fare il leghista a casa mia"

Cécile Kyenge, 150mila euro non bastano. Infierisce sul leghista condannato: "Deve fare il giardiniere in casa mia"





Un anno e tre mesi di reclusione più un maxi risarcimento da 150mila euro: una pena esemplare per Francesco Ranieri, leghista e attuale vicepresidente del consiglio regionale dell'Emilia Romagna, che in un fotomontaggio raffigurò l'allora ministro dell'Integrazione, Cécile Kyenge, con le fattezze di un orango. L'accusa è quella di diffamazione aggravata dalla discriminazione razziale. L'ex ministro, insomma, incasserà una bella "sommetta" a fronte di quell'offesa. Eppure non le basta. Già, perché intervistata a La Zanzara di Radio 24, la Kyenge spiega che la condanna "è un segnale importante", ma forse sarebbe stato necessario anche "un periodo ai servizi sociali". E dove, chiede il conduttore Giuseppe Cruciani? Kyenge, ridendosela, spiega: "Magari nel mio giardino. Ranieri potrebbe venire a fare i servizi sociali nel mio giardino, potrebbe curare le piante...".

Norman Atlantic, l'agghiacciante ipotesi: "I naufraghi finiti in pasto agli squali"

Norman Atlantic, l'agghiacciante ipotesi dei pm; "I naufraghi in pasto agli squali"





Il sospetto è tremendo. Ma gli inquirenti baresi che indagano sul naufragio del Norman Atlantic il 26 dicembre scorso non escludono che alcuni dei nove naufraghi finiti in mare per salvarsi dalle fiamme dell'incendio, siano stati attaccati e uccisi dagli squali. L'ipotesi si è fatta sempre più strada dopo che un biologo marino ha analizzato le ferite trovate sul corpo di uno dei naufraghi, ma la conferma arriverà dopo le autopsie dell'Istituto di medicina legale nel Policlinico di Bari. Affiancati dal biologo marino Lucio Rositano, i medici legali Francesco Introna e Biagio Solarino dovranno accertare le cause della morte delle nove vittime, il genere di "ferite originate da attacchi ad opera di pesci" e verificare se le stesse abbiano contribuito a causare i decessi.