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martedì 16 dicembre 2014

La predica di "Don" Roberto Benigni: "Dio esiste, vi spiego perché..."

Rai, Roberto Benigni fa il prete e spiega i dieci comandamenti




"Abbiamo fatto fatica a radunare così tanti incensurati in tutta Roma". Così Roberto Benigni ha aperto il suo show, indicando il pubblico, su Rai Uno "I dieci comandamenti". Il comico toscano mette nel mirino lo scandalo di Mafia Capitale e soprattutto il Pd. Prima di parlare dei dieci comandamenti, il vero tema dello spettacolo, Benigni sgancia qualche battuta sulla bufera scoppiata in Campidoglio e ricorda "quelle luci usate sulle auto (della polizia, ndr) per illuminare la città accompagnate da un suono come fosse quello di una sirena...". Poi arriva ad una conclusione: "Ho capito dopo questi giorni che la Bibbia è meglio di Rebibbia". 

La predica - Dopo aver pagato pegno alla satira politica passa a parlare dei dieci comandamenti. Benigni indossa i panni di un predicatore: "Questa sera vi dirò se Dio esiste. C'è chi dice che non riesce a comprenderlo. Bene, il fatto stesso che non si riesca a comprenderlo è la prova stessa che Dio esiste". E così comincia un lunghissimo monologo su Dio e sulla fede. I toni sono quelli di un prete. Una sorta di "Don Benigni" che spiega ai fedeli la Bibbia. A tratti lo show appare pesante. Benigni parla della fuga d'Egitto degli ebrei e di Mosè. Di fatto dà vita ad una maxi predica domenicale in prima serata. Va detto però che il suo monologo sulla fede è molto meglio della satira, spesso di parte, a cui abbiamo assistito in passato. 

Una soffiata all'Agenzia delle Entrate E-mail anonima per delazioni: chi rischia Ingorgo di tasse: multe per chi non paga

L'Agenzia delle Entrate e la delazione: apre una e-mail anonima per le segnalazioni




Un piano anti-corruzione messo a punto dall'Agenzia delle Entrate. Un piano che ha il suo "jolly" in una e-mail per raccogliere le denunce interne dei dipendenti sui colleghi corrotti. L'iniziativa è stata presentata dal direttore dell'Agenzia, Rossella Orlandi, che ha spiegato: "Il fenomeno è limitato ma lo faremo scomparire". Quindi l'invito a denunciare "con coraggio" perché chi lo farà "sarà tutelato". L'e-mail, insomma, raccoglierà le delazioni relative a chi si fa corrompere nell'ente pubblico. Il presidente dell'anti-corruzione, Raffaele Cantone, ha sottolineato che per prevenire la corruzione "bisogna attuare le norme per il wistleblower previsto dal testo unico dei dipendenti pubblici, che consentano a chi vuole denunciare illeciti di farlo in modo tutelato". Cantone ha aggiunto: "Non è delazione, ma assunzione di responsabilità".

Il "centro di ascolto" - Ancora la Orlandi ha proseguito: "Stiamo lavorando ad un piano nazionale contro la corruzione. Nei prossimi giorni metteremo a disposizione dei 40mila dipendenti una mail per denunciare i casi di corruzione, in completa privacy e tutela. Ci saranno garanzie e per questo ho previsto che non ci si limiti alla mail ma che ci sia un vero e proprio centro di ascolto, con persone che raccolgano le denunce e che ascoltino". Il direttore ha poi ribadito l'invito a denunciare i casi di corruzione: "Non è una delazione - ha sottolineato -, ma se siamo in un ufficio sappiamo se qualcosa non va. E il vero male, come dice Don Mazzi, è in chi guarda e lascia passare".

"Presto i vostri conti correnti bloccati": effetto-domino, allarme rosso in Europa

Grecia, Goldman Sachs: "Si rischia che le banche blocchino i conti correnti"




La Grecia torna a far tremare l'Europa. E ad Atene rischiano di far la fine di Cipro. Uno studio della Goldman Sachs parla di una probabile interruzione dei flussi di denaro dalla Bce alle banche locali greche. Una misura estrema dettata dalle pressione dei creditori internazionali che spingerebbe le banche greche a impedire ai correntisti di accedere ai propri conti.

Blocco dei conti correnti - Nel 2015 la Grecia avrà bisogno un extra gettito compreso tra i 6 e i 15 miliardi di euro. Se la Bce di Mario Draghi dovesse bloccare i finanziamenti alle banche locali, la situazione preciterebbe facendo rivivere l'incubo cipriota del 2013, quando i bancomat rimasero per giorni senza contante. In quell'occasione la Troika aveva erogato un prestito alla Laikì Bank con un aereo proveniente dalla Germania carico di denaro. Ora Bruxelles potrebbe mollare Atene al suo destino. Per evitarlo il governo greco, che sta andando a elezioni anticipate, dovrà mettere a punto altri tagli a stipendi, pensioni e varare nuove riforme su pensioni, salute e welfare.

Gli errori - "Il Fmi avrebbe dovuto insistere immediatamente, a partire dall’estate del 2010, per negoziare con tutti i creditori una cancellazione del debito", commenta l’ex direttore del dipartimento Ue del Fondo Monetario Internazionale, Susan Sandler, che, in una intervista al quotidiano austriaco Kourir, accusa l'istituto di Washington di aver "ceduto nel 2010 a pressioni politiche" e, per questo, "è stato trascinato in un programma di assistenza, abbandonando le regole, quando tutti sapevano che le previsioni per la Grecia sono state troppo ottimistiche". Ora a quanto pare per Atene c'è il rischio di un 2015 con le tasche vuote..

La partita per il Colle? Già chiusa Una voce dall'Europa: chi ci salirà

Financial Times: "Draghi potrebbe lasciare la Bce e andare al Colle"




Le grandi manovre per il Quirinale e per il dopo-Napolitano sono cominciate. Un nome su tutti sarebbe in pole position nelle ultime settimane, ed è quello del presidente della Bce, Mario Draghi. A fare il nome di Draghi per il Colle sono diverse teste internazionali tra cui il tedesco Die Zeit, e il Finacial Times. Proprio Ft si chiede cosa  succederebbe alle prospettive di ripresa e al futuro dell'area euro se Mario Draghi lascerà il posto di presidente della Bce. Con ogni probabilità i piani per implementare le ambiziose ed eterodosse misure di allentamento monetario verranno rimandati dai falchi dell'inflazione tedeschi e le politiche di austerity continueranno a minacciare i paesi meno virtuosi. 

Le indiscrezioni - Secondo le indiscrezioni raccontate anche dal Financial Times, Draghi potrebbe lasciare la Bce già a gennaio 2015. Ovviamente dipenderà da tutta una serie di circostanze, come ricorda anche Wall Sreet Italia, e da sviluppi a Francoforte e anche a Roma, dove Giorgio Napolitano si appresta a fare un passo indietro. "Draghi vuole andarsene, è stanco e non ne può più di essere intralciato da Berlino", afferma una fonte di Francoforte. E ancora: "Sto ascoltando diverse fonti ufficiali dire che il banchiere è completamente stanco delle politiche monetarie con cui deve fare i conti" giorno dopo giorno.

Gli analisti - In Italia sono numerosi gli osservatori che riconoscono come Draghi pensi di aver fatto tutto il possibile come presidente della Bce. Allo stesso tempo altri analisti e politologi ritengono che "l'Italia abbia bisogno di un presidente in grado di rassicurare l'Europa sulla direzione che le politiche e riforme strutturali hanno preso nel paese". 

Ostacolo Renzi - Da parte sua Draghi smentisce di avere ambizioni di tale sorta in patria e di voler fare le valigie da Francoforte. Ma per le fonti citate dai media internazionali, tali argomenti hanno credibilità pari a zero. Quando Draghi ha fatto un intervento sulle politiche della Bce a un'università di Roma, molti lo hanno interpretato come un primo piccolo passo verso la sua candidatura ufficiale alla Presidenza. Insomma, come ricorda Wsi, ci sono diversi indizi che potrebbero condurre Draghi sulla poltrona del Colle. C'è però un piccolo ostacolo: Matteo Renzi. Il premier al Colle non vorrebbe una presenza della statura internazionale di Draghi a Roma. Inoltre l'ex sindaco di Firenze pensa che il banchiere sia più utile a Francoforte che a Roma. 

Scatta la rivoluzione su strada In arrivo nuove regole per chi circola

Governo: "Dal 2019 non potranno più circolare le euro 0"




Stop a tutti i veicoli euro zero. Il governo ha deciso di mettere "fuorilegge" a partire dall'1 gennaio 2019 tutti i veicoli immatricolati prima del 31/12/1992 (data dopo la quale è diventata obbligatoria l’omologazione alla classe Euro 1). Stop anche a pullman e autobus inquinanti entro quattro anni e via a un maxi piano di rinnovo della flotta del trasporto pubblico locale. Con un emendamento presentato in legge stabilità il governo metterà fuorigioco i veicoli per il trasporto persone Euro 0 inserendo "in contemporanea un piano di risorse per rinnovare i mezzi delle aziende comunali" come ha spiegato il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi.

Cosa cambia - I fondi sono pari a circa 500 milioni in tre anni già previsti dalla legge di Stabilità del 2013 e vengono destinati, secondo l’emendamento, solo all’acquisto dei mezzi su gomma. Il motivo principale per cui si è deciso di inserire questa norma nella manovra è che "abbiamo il parco macchine pubbliche - ha spiegato Lupi - più obsolete d’Europa. Che circolino ancora euro zero in Italia vuol dire che i pullman che portano la gente hanno quasi 30 anni". Il divieto entrerà in vigore da gennaio 2019 e quindi nei quattro anni che mancano "credo - ha concluso - che si possa ottenere il rinnovamento con un vantaggio di ambiente, di sicurezza e di filiera industriale".

Arrestato Giulietto Chiesa: era in Estonia per un convegno, poi è finito in cella... Cosa è successo

Tallin, arrestato Giulietto Chiesa




Giulietto Chiesa è stato arrestato dalle autorità estoni al suo arrivo a Tallinn. Il giornalista ed ex deputato europeo era nella capitale estone per partecipare a una conferenza. Secondo la moglie, la giornalista Fiammetta Cucurnia, che ha dato notizia all' agenzia di stampa Agi, si tratta di un fermo di 48 ore che anticipa l'espulsione dal Paese baltico. Alla domanda fatta ai poliziotti se avessero un mandato, a Chiesa - ha raccontato ancora la moglie - è stato risposto: "no, potrà sapere qualcosa una volta arrivati al Commissariato". Strada facendo l’ex europarlamentare è venuto a sapere dagli agenti che lo accompagnavano al Commissariato che nei suoi confronti esiste un mandato di espulsione al ministero degli Esteri estone. Al momento Giulietto Chiesa si trova al Commissariato di polizia di Tallinn.

domenica 14 dicembre 2014

Etichette, la rivoluzione sullo scaffale: cosa cambia (occhio a una fregatura)

Etichette, la rivoluzione sulla confezione dei cibi: cosa cambia (e occhi a un trucco)




Entra in vigore in tutti i Paesi dell'Unione Europea il Regolamento Comunitario 1169/2011, che prevede l'unificazione dell'etichettatura degli alimenti. La parola d'ordine sarà chiarezza e trasparenza, l'obiettivo è di rendere comprensibili a tutti le etichette dei cibi, così ad esempio il sodio verrà segnalato direttamente come "sale". Al fine di non causare alcun danno economico alle varie imprese si dà loro il tempo di smaltire le scorte con le vecchie etichette, che dovranno essere completamente ristampate e posizionate in modo da essere più visibili. Bisognerà, inoltre, indicare a caratteri grandi e leggibili gli ingredienti e le sostanze a cui i consumatori possono essere allergici, come glutine, proteina del latte, uova e altri. La rivoluzione, specie per la questione degli allergeni riguarderà non solo i prodotti confezionati ma anche quelli sfusi; ergo pure i menù di ristoranti, compagnie aeree e ferroviarie, mense, ospedali, bar, gelaterie, pasticcerie, bancarelle di fiere, dovranno essere aggiornati. In questo caso però i regolamenti variano da Paese a Paese, infatti l'Olanda ha deciso di non applicarli alla ristorazione.

Arma a doppio taglio -Tra le 46 pagine del documento ci sono molti articoli che effettivamente potrebbero aiutare ed informare meglio il consumatore. Ce ne sono altri che invece rappresentano un vero controsenso al fine ultimo del regolamento: la chiarezza. Esso infatti tra le altre cose toglie l'obbligo di indicare sulle confezioni lo stabilimento di lavorazione degli alimenti. Sarà ancora obbligatorio segnalarlo solo per carne e latticini ma adesso basterà anche solo riportarne il numero rappresentativo, che per i non addetti al settore significherà poco e nulla. "È un regalo alle multinazionali, che potranno così spostare le produzioni in Paesi dove la manodopera costa meno senza che il consumatore se ne accorga", sostiene Dario Dongo, avvocato esperto di diritto alimentare. Insomma la norma non si presenta chiara a 360° e il made in Italy e l'artigianato potrebbe risentirne particolarmente.