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giovedì 13 novembre 2014

Il 730 compilato ci costerà caro Ecco perché pagheremo di più

Il 730 compilato ci costerà caro

di Luciano Capone 


Era quello che i cittadini attendevano da tempo: il Fisco cambia approccio e si trasforma nel miglior amico del contribuente a cui invia una dichiarazione dei redditi precompilata. Con i decreti sulla semplificazione fiscale, a partire dal 2015, l’innovazione riguarderà 30milioni di italiani che «potranno dormire sonni tranquilli» - dichiarava il ministro Maria Elena Boschi - perché se viene accettato quanto indicato dall’Agenzia delle Entrate non ci saranno verifiche e accertamenti negli anni successivi. Addio moduli cartacei, con un semplice clic, come dice il presidente del Consiglio Matteo Renzi, lo Stato darà del tu al cittadino e diventerà «finalmente amico del contribuente». 

Quello che viene visto come un Leviatano incline a spremere i produttori di ricchezza cambia pelle e si trasforma nel nostro commercialista di fiducia, per giunta gratuito. Ma siamo sicuri che le cose andranno proprio in questo modo? A ricordarci che non esistono pasti gratis e che il diavolo nasconde la coda nei dettagli ci sono i commercialisti, quelli veri: Luca Grossi, sul portale MySolutionPost, spiega come l’unica a guadagnarci dal nuovo 730 precompilato sarà l’Amministrazione finanziaria, il Leviatano amico.

Secondo il sistema ideato dall’esecutivo, il Fisco dovrebbe conoscere tutti i dati necessari a compilare la dichiarazione, il contribuente accede sul sito dell’Agenzia delle Entrate, controlla che tutto sia a posto e conferma la dichiarazione con la certezza di non subire controlli in futuro. È il migliore dei mondi possibile, ma purtroppo non è quello vero, perché attualmente lo Stato non ha a disposizione tutte le informazioni e sarà quindi necessario prima popolare il database. Come? Obbligando tutti gli operatori economici a trasmettere le informazioni all’Agenzia delle Entrate, un lavoro obbligatorio e gratuito per lo Stato che costerà sanzioni da 100 euro in caso di errori e ritardi. Stesso discorso per i dati in possesso di banche, assicurazioni e fondi pensione. Già si inizia a vedere che c’è qualcuno per cui questa operazione non sarà gratuita e indolore.

Ma non basta, perché, fa notare Luca Grossi, questi oneri saranno gli unici da detrarre o dedurre dalla dichiarazione precompilata, ma «manca tutto il resto: spese sanitarie, spese asilo nido, locazioni degli studenti fuori sede, ristrutturazioni e riqualificazioni, spese di istruzione, attività sportive per i figli» e tanto altro ancora. Pertanto la dichiarazione precompilata non sarà precompilata quasi per nessuno, i contribuenti che dovranno mettere mano ai dati, inserendo deduzioni e detrazioni, dovranno comunque rivolgersi a dei professionisti. Ma qui la faccenda si complica, perché qualora il modulo precompilato non fosse accettato così com’è , gli eventuali errori nelle modifiche saranno pagati dal commercialista o dal Caf con «una somma pari all’importo dell’imposta, della sanzione e degli interessi che sarebbero stati richiesti al contribuente». 

Detta così sembra una scelta capace di semplificare la vita di chi paga le tasse (anche aggravando notevolmente quella degli operatori del settore), ma anche questo pasto per il contribuente non sarà gratis: il maggior rischio a carico degli operatori (commercialisti o Caf che siano) sarà per forza di cose spalmato sul prezzo della consulenza. E questa logica traslazione di costo è ammessa anche dalla commissione Finanze del Senato: «È implicito ipotizzare un aggravio di oneri per i contribuenti che si rivolgeranno agli intermediari – scrive la commissione - in quanto questi ultimi... saranno chiamati a sostenere maggiori spese per l’adeguamento delle relative coperture assicurative che potrebbero trovare ristoro attraverso l’incremento dei ricavi».

Alla fine, il nuovo meccanismo ideato dallo «Stato amico» non semplificherà la vita dei contribuenti, che anzi pagheranno più tasse se accetteranno il precompilato oppure parcelle più salate se non lo accetteranno. Ma complicherà anche la vita dei professionisti esposti inevitabilmente a più sanzioni e obbigati a tutelarsi con un’assicurazione più salata. A guadagnarci sarà solo lo «Stato amico» che incasserà più soldi dalle sanzioni sui professionisti e dai contribuenti che accetteranno le dichiarazioni precompilate senza aggiungere detrazioni.

mercoledì 12 novembre 2014

RENZI-CAV, L'ULTIMO INCONTRO Come sarà la nuova legge elettorale

Italicum, alle 18 l'ultimo faccia a faccia tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi: la trattativa sulle soglie di sbarramento

di Claudio Brigliadori 


Il premier lo ha già definito l'ultimo incontro: mercoledì 12 novembre, ore 18. Questa sera a Palazzo Chigi Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si vedranno per la settima volta da gennaio e metteranno la parola fine a quello che fu il patto del Nazareno, almeno per la parte riguardante la legge elettorale (sul resto, mistero). Dopo il vertice di maggioranza di lunedì sera e quello di Forza Italia di martedì, le due parti sembrano sufficientemente vicine per non far saltare tutto. 

Accordo sul premio alla lista - "Non accetteremo né diktat né imposizioni", ha messo nero su bianco il Cavaliere, anche per accontentare la fronda azzurra più anti-renziana guidata da Raffaele Fitto. Dal canto suo, Renzi ha ribadito da più parti (ultima, l'ospitata a Porta a porta da Bruno Vespa) che "bisogna fare presto". Sono due i punti cruciali del nuovo Italicum che dovrà andare al voto al Senato: il primo, il premio di maggioranza alla lista e non più alla coalizione, è stata accolta da Berlusconi. "Lui ha un partito, ma il centrodestra può fare un listone", è stata la spiegazione dell'ex premier, che punta sostanzialmente a far tornare indietro le lancette dell'orologio ai tempi del Pdl, almeno dal punto di vista elettorale. Non un partito unico, dunque, ma un soggetto che possa attrarre nella stessa lista Forza Italia e gli altri "cespugli", per esempio Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale. E a questo passaggio si lega il secondo punto in agenda nell'incontro di questa sera, quello determinante: la soglia di sbarramento.

La soglia di sbarramento - "Guai a cambiare le soglie sotto ricatto dei piccoli", è stato l'avvertimento lanciato al Pd da Paolo Romani, uno dei fidatissimi di Berlusconi. Messaggio trasversale, perché il vero destinatario era Angelino Alfano. E' indubbio, infatti, che la battaglia sugli sbarramenti rischi di fare come vittima più illustre proprio Ncd. Lunedì sera i centristi della maggioranza avevano trovato l'intesa con Renzi: soglia al 3%, troppo bassa però secondo Forza Italia. Il sogno di Berlusconi sarebbe quella di portarla all'8%, di fatto concedendo il lasciapassare per il Parlamento (stando agli ultimi sondaggi) soltanto a Pd, M5S, Forza Italia e Lega Nord. 

Lo sgambetto ad Alfano - Ad oggi, al Pd primo partito andrebbe il 55% dei seggi e il restante 45% verrebbe spartito dagli altri. Il ragionamento del Cav è semplice: meno si è, e più seggi si prendono. Renzi però non può accettare, perché Alfano è pur sempre decisivo per questa legislatura. Stasera, dunque, i più ottimisti parlano di un accordo a metà strada, tra il 4 e il 5% di sbarramento: il 4,5%, in fondo, era la soglia prevista per i partiti in coalizione dalla prima versione dell'Italicum. Numeri che in ogni caso non mettono a rischio il patto tra Matteo e Silvio. Che poi il nuovo Italicum abbia vita facile al Senato, questo è tutto un altro discorso.

"E' l'italiano perfetto, mandiamo al Quirinale". Clamoroso Vittorio Feltri: ecco a chi tira la volata

Vittorio Feltri lancia la volata di Veltroni al Quirinale: "E' l'italiano perfetto"




Vittorio Feltri sponsorizza Walter Veltroni nella corsa al Quirinale. A sorpresa, il fondatore di Libero dedica il suo editoriale sul Giornale al totonomine su chi prenderà il posto di Giorgio Napolitano al Colle. Dopo aver spiegato perché Romano Prodi non sarà eletto, perché non vanno bene le due donne di cui si fanno i nomi in queste ore (Roberta Pinotti e Anna Finocchiaro) e aver ammesso che "il centro destra non ha - né ha mai avuto - la forza parlamentare per issare al Quirinale un uomo del proprio seme", Feltri sostiene che "occorre puntare su un tizio di sinistra, uno che però dia le garanzie di essere se non il miglior fico del bigoncio, almeno non il peggiore". Ebbene il meno peggio per Feltri sarebbe niente di meno che l'ex sindaco di Roma. "Non inorridite", dice Feltri. "Parlo con cognizione di causa. Veltroni è stato tra i più giovani dirigenti di Botteghe Oscure, quando queste esprimevano ancora i comitati centrali del Partito comunista. Ma già all' epoca egli era abbastanza paraculo - nell' accezione positiva del termine, per carità - e agiva con grande eleganza, senza mai umiliare nessuno. Morbido e garbato, fu capace di dire una cosa che in bocca a un altro avrebbe avuto il tono di una solenne presa in giro: essendo io kennediano, mi sono iscritto al Pci in quanto anticomunista. Fu talmente abile da far passare questa evidente contraddizione quale indizio di sincera democraticità. Nessuno infatti lo redarguì, nel suo e in altri partiti, per aver pronunciato una simile bischerata. Uno bravo come lui nel girare la frittata senza scottarsi non era e non è mai esistito".

L'italiano perfetto - "Un italiano perfetto", insiste Feltri, "un democristiano in pectore fin dalla più giovane età, che non ha rivali nell' arte camaleontica di assumere il colore politico in voga. Lo avete mai sentito, Walterone, dire una parola storta su Matteo Renzi? La sua prudenza e conoscenza del mondo è fuori dubbio: se c' è un carro che promette di arrivare primo al traguardo, state sicuri, lui non ne ostacola mai la corsa verso il trionfo. Veltroni ha un intuito pazzesco: va sempre dalla parte del vincitore. E ha una dote: tratta gli sconfitti con umanità, pur disprezzandoli. Non li uccide, li tortura un po', poi regala lor o la patente di liberti. Non fa schiavi perché si scoccerebbe a doverli amministrare. In una circostanza, egli disse che, se avesse perso la sfida con Berlusconi alle elezioni del 2008, si sarebbe ritirato in Africa a fare del bene ai neri (non ho scritto negri) bisognosi di aiuto. Perse quella sfida, ma dimenticò l' impegno nei confronti del continente sfigato. Queste tuttavia sono sottigliezze e, alla fine, depongono a favore del kennedian-comunista per sbaglio, poiché sono la prova del suo savoir vivre". L'editoriale si conclude con un appello: "Il Paese ha bisogno di avere un proprio emblema al Quirinale. Un paraculo più educato di Veltroni non c' è, quindi che diventi presidente e morta lì. Tutti noi italioti ci specchieremo in lui, senza vergogna".

Robin Williams, i drammatici ultimi mesi Non solo Parkinson, ecco di cosa soffriva

Robin Williams, le cause del suicidio: "allucinazioni e morbo di Parkinson"




Solo qualche giorno fa è stato confermato, dai risultati dell'autopsia, che Robin Williams è morto suicida. Sono ancora tanti i misteri, tuttavia, su quanto accaduto l'11 agosto scorso nell'abitazione dell'attore, a San Francisco. Il sito di gossip Tmz, citando fonti vicine alla famiglia, ha rivelato che, a spingere l'attore a suicidarsi, sarebbero state allucinazioni dovute alla demenza da corpi di Lewy.

La malattia - Questa patologia neuro-degenerativa è correlata all'Alzheimer, ma anche al morbo di Parkinson, di cui l'attore soffriva. La demenza da corpi di Lewy è causata da depositi anomali di proteina fibrillare, che si accumulano nelle cellule nervose e provocano a chi ne soffre, decadimento cognitivo e allucinazioni. Queste potrebbero essersi aggravate per effetto dei farmaci usati per il Parkinson, come ha rivelato la moglie di Robin Williams, Susan Schneider: più volte il marito si era lamentato degli effetti collaterali conseguenti alla terapia seguita.

Sigarette e benzina stangata in arrivo: tutti gli aumenti che ci aspettano

Sigarette e benzina, stangata in arrivo: ecco tutti gli aumenti




Stangata in arrivo per gli italiani. Dal 2015 aumenteranno ancora le sigarette e i prezzi di benzina e gasolio. Il Consiglio dei Ministri ha infatti dato il via libera al decreto che riordina le accise sulle bionde prevedendo così un gettito di 200 milioni di euro in più dall'anno prossimo.

L'aumento, che sarà fra i venti e i 40 centesimi, interesserà le sigarette considerate di "fascia bassa", cioè quelle che al momento sono le più economiche: in sostanza, per un italiano che fuma venti sigarette al giorno di una marca meno cara spenderà ogni anno dai 730 ai 1460 euro.

Dall'altra parte però le sigarette elettroniche costeranno meno: il governo infatti incrementerà lo sconto fino al 50%. Anche se aumenteranno i prezzi dei flaconcini delle essenze aromatiche delle sigarette elettroniche

IL "MISTERO" SAVIANO Boss assolti, le minacce, la scorta: ecco tutto quello che non torna

Roberto Saviano, i boss dei Casalesi assolti, le minacce e la scorta: tutti i misteri dell'autore di Gomorra




La sentenza da parte del tribunale di Napoli, che ieri ha assolto i boss casalesi Francesco Bidognetti e Antonio Iovine dall'accusa di aver rivolto intimidazioni a Roberto Saviano, fa sorgere un dubbio significativo: chi minaccia lo scrittore di Gomorra? Una domanda che non viene cancellata dalla condanna all'avvocato dei boss, reo di aver diffamato Saviano.

I falsi allarmi - E' Dagospia a sollevare questo quesito: non è la prima volta che il clan dei Casalesi viene assolto da intimidazioni a Saviano, dato che nel 2009 il pm Antonello Ardituro archiviò l'inchiesta sull'ipotesi di un attentato ai danni dello scrittore. Il magistrato accertò che si era trattato soltanto di un falso allarme, dettato da un "eccesso di zelo" da parte di un investigatore. E ancora prima, Vittorio Pisani (ex capo della Squadra mobile di Napoli) aveva firmato una relazione di servizio con cui si esprimeva negativamente sull'assegnazione della scorta. "A noi della Mobile - spiegò successivamente Pisani - fu data la delega per riscontrare ciò che Saviano aveva raccontato sulle minacce ricevute, ma dopo gli accertamenti demmo il parere negativo".

"Ma chi è Saviano?" - Infine è stato lo stesso Antonio Iovine ad affermare ai pm nello scorso giugno: "Ma chi è Saviano? Ma che ce ne importa a noi?". Resterebbero da vedere le informazioni riservate sui pericoli che corre Saviano: quelle sono in mano al ministero dell'Interno, che ha il compito di assegnare le scorte.

martedì 11 novembre 2014

ARRIVA IL NUOVO CATASTO Così saranno valutate le vostre case

Casa, arriva il nuovo catasto




Una vera e propria rivoluzione per la casa. Il catasto dopo tanti dibattiti e dichiarazioni cambia. Ierii il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo alle“commissioni censuarie”: gli organi che dovranno rivedere gli estimi di tutte le nostre case. Queste commissioni dovranno validare i criteri su cui si basano le valutazioni di calcolo delle rendite catastali che non saranno più fatte in base ai vani ma ai metri quadrati. Sarò quindi elaborato un algoritmo che calcolerà la rendita partendo dai redditi di locazione medi servendosi di una formula matematica che terrà insieme tutti i dati. 

Il punto è che con il sistema attualmente in vigore, abitazioni anche di 300 metri quadrati ma con pochi vani venisse classificata in categorie con rendite inferiori. Ora invece l’intenzione è quella di prendere in considerazione gli effettivi metri quadrati dell’abitazione. La riforma è talmente grande e importante che serviranno almeno tre anni per rivedere tutti gli estimi catastali. Dovranno essere censiti i 66 milioni di immobili distribuiti in tutt’Italia e uno degli scopi è anche quello di far emergere tutte le abitazioni fantasma.che sfuggono al Fisco.

 Le conseguenze - L'obiettivo del governo, oltre a recuperare le case che sfuggono alla tassazione, è quello di colpire che soprattutto chi ha pagato fino ad oggi di meno per case di maggiore prestigio. L'effetto sarà una rivalutazione delle abitazioni che va dal 30 al 80%. La rendita catastale è un dato fondamentale per il calcolo dell'imponibile su cui si pagano l'Imu la Tasi e l'Irpef. Non esisteranno più le categorie catastali ma le case saranno suddivise in tre classI. abitazioni, attività produttive, e immobili ad uso sociale. Le rendite catastali aumenteranno. Secondo gli studi dell'Agefis. l'associazione dei geometri e fiscalisti che confrontano la media degli attuali valori catastalil di categorie A2 e aA3 con le stime dei nuovi valori agganciati al mercato, lasciano prevedere un rincaro che varia dal 30% di Aosta al 180% di Bolzano e Salerno passando per un 150% di Napoli.

Le commissioni - Sia le commissioni censuarie locali che quella centrale sono articolate in tre sezioni: una competente in materia di catasto dei terreni, una competente in materia di catasto urbano e un’altra specializzata in materia di revisione del sistema estimativo del catasto dei fabbricati (il numero delle sezioni può essere modificato con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze in relazione allo stato di attuazione della riforma del catasto). La nomina dei componenti delle commissioni censuarie locali, 6 effettivi e 6 supplenti, spetta al Presidente del Tribunale nella cui circoscrizione ha sede la commissione, sulla base di designazioni fatte pervenire dall’Agenzia delle Entrate, dall’Anci e dal Prefetto. 

Faranno parte delle commissioni i rappresentanti delle amministrazioni coinvolte, magistrati, professionisti, docenti qualificati in materia di economia e di estimo urbano e rurale, esperti di statistica e di econometria. La composizione della commissione locale di Trento e Bolzano sarà integrata da un componente scelto tra i dipendenti di ruolo della Provincia autonoma. La Commissione censuaria centrale prevede 25 componenti effettivi (di cui 4 di diritto) e 21 supplenti, più il presidente. Per i componenti di diritto (il direttore dell’Agenzia delle Entrate e 3 direttori centrali dell’Agenzia) non sono previsti i supplenti perché ad essi è riconosciuta la possibilità di conferire apposita delega per la partecipazione alle sedute. Le nomine degli altri componenti avviene con un decreto del ministro dell’Economia sulla base delle designazioni pervenute dall’Anci, dagli organi di autogoverno della magistratura e di alcuni ministeri.