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giovedì 30 ottobre 2014

L'ultima soffiata su Montezemolo: spunta una (pesantissima) poltrona

Farnesina, Luca di Montezemolo in corsa per la poltrona di ministro




Un (ex) cavallino rampante alla Farnesina. L'1 novembre Federica Mogherini lascerà la sua poltrona di ministro degli Esteri per approdare in Europa con la carica di alto rappresentante per la politica estera. Tra i nomi per il posto della Farnesina si fa anche quello di Luca Cordero di Montezemolo. L'ex presidente della Ferrari messo alla porta senza troppi complimenti da Sergio Marchionne, ad del gruppo Fiat potrebbe tentare una nuova avventura al ministero degli Esteri. Le sue quotazioni secondo i rumors non sarebbero però in rialzo. La sua immagine provata dalla fuoriuscita da Maranello e il fallito tentativo di accaparrarsi una poltrona nella nuova Alitalia guidata dagli arabi di Etihad di certo non sono un bel biglietto da visita per la Farnesina. Montezemolo comunque dal giorno in cui ha lasciato la Ferrari cerca una nuova poltrona. Quella del ministero degli esteri dovrà giocarsela con Lapo Pistelli, vice-Mogherini, ma anche con la vicepresidente della Camera, Marina Sereni e con la giovane deputate Lia Quartapelle. Secondo le indiscrezioni che arrivano da palazzo Chigi, il premier non vorrebbe turbare gli equilibri tra uomini e donne nel governo. Così sarebbe in vantaggio per ora il duo Quartapelle e la Sereni. Luchino parte già svantaggiato...

La Juve beffata dal Genoa al 49' Roma in testa coi bianconeri

Serie A: la Juve KO a Genova e la Roma la raggiunge




A far notizia, nel turno infrasettimanale (9a giornata) della serie A, è la sconfitta della Juventus di Allegri, battuta al 49' a Marassi dal Geona e da una rete dell'ex rossonero Antonini. Complice il successo della Roma per 2-0 sul Cesena all'Olimpico (reti di De Rossi e Destro), i bianconeri si sono visti agganciare in testa alla classifica a quota 22 punti. E' stata una pazza giornata, con alcuni risultati che sono cambiati in modo decisivo negli ultimi minuti o a tempo scaduto. Come il Genoa, anche l'Inter ha portato a casa i tre punti, con la Sampdoria, quando già il 90' era scaduto, grazie a un rigore trasformato da Icardi. A Bergamo, il Napoli che era sotto 0-1 (rete bergamasca di Denis) ha raggiunto il pari con Higuain al 41' della ripresa, prima che lo stesso Higuain sbagliasse il rigore del vantaggio azzurro addirittura al 46'.Più tranquilla la Fiorentina, che con Valero e una doppietta di Babacar sconfigge per 3-0 l'Udinese. Vittorie per 1-0 anche del Torino (gol di Darmian) sul Parma (sempre più ultimo in classifica) e del Palermo sul Chievo (rete di Rigoni). A Cagliari ancora solo un pareggio per il Milan di Inzaghi: al rossoblu Ibarbo risponde Bonaventura. Domani si gioca il posticipo Verona-Lazio.

In classifica: Juventus e Roma 22; Milan, Sampdoria e Udinese 16; Inter, Lazio e Napoli 15; Fiorentina 13; Torino e Verona 11; Sassuolo 10; Cagliari e Palermo 9; Atalanta 8; Empoli 7; Cesena 6; Chievo 4; Parma 3 (Verona e Lazio una partita in meno)

mercoledì 29 ottobre 2014

Sondaggio top secret sulla Lega Salvini sfonda pure al Sud

L'analisi di Coesis Research: la Lega di Salvini sfonda al Sud, arriverà al 15%




Matteo Salvini non si ferma più. La Lega Nord vola nei sondaggi e ora a quanto pare starebbe per conquistare anche il sud d'Italia. Solo qualche settimana fa il segretario federale aveva presentato la sua "Lega Sud". "Un nuovo soggetto politico autonomo dalla Lega che raccoglierà proposte da Roma in giù", ha spiegato Salvini. L'idea che tiene in piedi il progetto, detto dal segretario del Carroccio è semplice: "Sarà un movimento legato all'identità, ai territori, alle bellezze, alle potenzialità che ci sono al sud, che sono inespresse e ignorate da Roma e da Bruxelles". Ora i sondaggi cominciano a dar ragione a Salvini e l'impresa di raggiungere il 15 per cento su base nazionale non appare più come un'impresa impossibile. Una ricerca-analisi su quanto potrebbe valere la nuova Lega del Centro-Sud la fa Coesis Research per affaritaliani. 

I numeri - Secondo l'istituto di ricerca Coesis Research, il Carroccio gemello potrebbe ottenere il 4-5% dei voti considerando il Centro-Sud e il 3,5% circa a livello nazionale. Numeri che ovviamente si andrebbero ad aggiungere a quelli della Lega Nord, in costante ascesa, che porterebbero così Salvini verso il 12-13% (ma non è escluso il 15) e al possibile sorpasso su Forza Italia, ormai attorno al 14-15%. Secondo Coesis Salvini "sa parlare al popolo di problemi concreti". In prospettiva dunque Salvini potrebbe giocarsi con Renzi la partita per la premiership, sempre che il Centrodestra sappia riorganizzarsi e rilanciarsi. Cattive notizie per Fratelli d'Italia, che non riesce a decollare e rimane fermo attorno al 4%, in quanto visto come nicchia per i nostalgici della destra sociale di Alleanza Nazionale.

Stabilità, ora l'Ue dice ok Ma Fi non fa sconti a Renzi: "Via tassa sulla prima casa"

Stabilità, via libera dall'Ue. Padoan: "Procedura non ancora scongiurata"

di Raffaello Binelli



Il Cdm ha approvato le modifiche apportate al Def. Via libera dalla Commissione Ue. Berlusconi: "Sulle tasse il governo prende in giro gli italiani". Tutto pronto per il via libera della Commissione europea alla legge di stabilità italiana. La Commissione europea al momento non giudica alcuno stato dell’Eurozona in "significativa violazione" delle norme Ue di bilancio. Lo scrive il commissario Ue agli affari economici, Jirky Katainen, in una nota stampa in cui dà di fatto un primo via libera alle manovre di Italia, Francia, Austria, Slovenia e Malta, cioè i cinque stati considerati a rischio di "seria violazione" delle regole e ai quali la Commissione ha inviato la settimana scorsa lettere di avvertimento. 

Gli altri stati dell’Eurozona soggetti a tale esercizio di controllo non avevano suscitato la preoccupazione di Bruxelles.

"Il riconoscimento della sostanziale coerenza del nostro budget con il quadro regolatorio dell’Unione europea - ha commentato il ministro Pier Carlo Padoan - vuol dire che anche l’Europa è sulla strada della crescita e della creazione di nuova occupazione". Ha però aggiunto che una eventuale "procedura di infrazione non è ancora scongiurato. Nei prossimi mesi avremo a che fare con la regola del debito".

Il governo rivede la nota di aggiornamento al Def (Documento di economia e finanza), sulla base delle raccomandazioni espresse dalla Commissione europea. Il Consiglio dei ministri ha approvato le modifiche apportate al Def.  Il deficit scende nel 2015 al 2,6%, con una correzione che vale 4,5 miliardi. In una nota Palazzo Chigi scrive che "la struttura del disegno di legge di stabilità per il 2015 rimane immutata prevedendo, in continuità con i provvedimenti adottati nel corso del 2014, interventi per rilanciare la crescita economica supportando la domanda aggregata e la competitività del Paese".

Da giovedì il testo approda all’esame dell’Aula del Senato. E, come ha spiegato il ministro Boschi, "ci sarà un voto e saranno i presidenti di Camera e Senato a decidere le modalità". La differenza non è di poco conto. Per maggioranza e governo si dovrebbe votare a maggioranza semplice, poiché lo scostamento dal pareggio di bilancio è già stato autorizzato dalla Camera. Le opposizioni, però, a gran voce chiedono una nuova votazione a maggioranza qualificata. "Noi - ha aggiunto Boschi - riteniamo che l’autorizzazione allo scostamento dal pareggio di bilancio sia già stata approvata e che anzi potrebbe anche non essere necessario esprimere un voto".

Giova ricordare che la risoluzione che ha autorizzato il rinvio del pareggio di bilancio (che doveva essere approvata con una maggioranza qualificata dal Senato) lo scorso 14 ottobre è passata con gli stretti voti necessari: 161. A favore ha votato anche l’ex senatore M5S Luis Orellana.

Il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, non fa sconti al governo: "Non pensi di limitarsi a una mera discussione in Aula della Nota di aggiornamento al Def, che invece deve essere integrata e modificata recependo i contenuti della lettera del ministro Padoan indirizzata alla Commissione europea, e ricominciare da zero il suo iter, con una nuova approvazione del documento in Consiglio dei ministri, e con una nuova approvazione in Parlamento sia della Nota al Def sia del piano di rientro concordato con l’Ue, come previsto dalla Legge". Ironico il commento di Laura Castelli, deputata del M5S: "E così il Def torna in Parlamento... che Governo di ignoranti".

Brunetta: via la tassa sulla prima casa
"Basta tasse sulla prima casa - tuona Brunetta -. Cancelliamo tre anni infami di patrimoniali sulle famiglie italiane. Torniamo al sistema di tassazione degli immobili come era con Berlusconi. Caratteristiche: è esclusa la prima casa; sostituisce la componente immobiliare di Irpef; non prevede aumenti di aliquota legati ai cosiddetti servizi indivisibili, per i quali già si pagano le già salate addizionali regionali e comunali. Nei fatti, tornare alla proposta di Imu federale del governo Berlusconi".

La tassazione sull'abitazione principale ha visto una vera e propria impennata a livello fiscale. Brunetta fa il riepilogo degli ultimi anni: "Nel 2011 (governo Berlusconi, quindi prima casa esente) il gettito derivante dalla tassazione sugli immobili in Italia ammontava a 11 miliardi di euro, diventati 24 miliardi con l'Imu di Monti nel 2012 e in continuo aumento fino a 30 miliardi con l'Imu e la Tasi di Letta e di Renzi nel 2013 e nel 2014: un aumento di circa 20 miliardi, tutti gravanti sulle tasche degli italiani, che noi dal 2015 vogliamo restituire".

E ancora: "Torniamo a un gettito totale di 11 miliardi, e le risorse necessarie per finanziare questa misura, pari a circa 20 miliardi di euro, le troviamo utilizzando il meglio della Spending review del commissario Cottarelli: un lavoro certosino che non merita di rimanere nel cassetto". Poi una nuova bacchettata al governo "la non riproposizione dell'imbroglio degli 80 euro, una misura iniqua, ingiusta, che nessun effetto ha prodotto sui consumi in Italia, né sulla ripresa".

Berlusconi: il governo prende in giro gli italiani
In un intervento sul settimanale Oggi (in edicola domani), Silvio Berlusconi non fa sconti al governo Renzi: "Se lo Stato riduce una tassa, come sta facendo oggi questo governo, ma invece di risparmiare toglie fondi alle Regioni che, per far funzionare la sanità, sono costrette ad aumentare le tasse regionali, allora si prendono in giro gli italiani". E aggiunge: "La sinistra, anche quella moderata, ha le tasse nel suo Dna. Per questo sono preoccupato: senza un netto cambio di mentalità, quello che la sinistra sembra non gradire, temo proprio che non ce la faremo".

Il leader di Forza Italia non dimentica di ricordare la propria ricetta: "La prima cosa da fare? Quella della equazione liberale per la crescita: meno tasse sulle famiglie, meno tasse sulle imprese, meno tasse sul lavoro. Uguale a: più consumi, più produzione, più posti di lavoro. Naturalmente, perché tutto questo funzioni, occorre che il calo delle tasse sia reale".

Rating truccato contro il Cav S&P e Fitch vanno a giudizio

Inchiesta rating, a giudizio Standard & Poor’s e Fitch


di Sergio Rame



Sotto inchiesta i report sull'affidabilità del sistema creditizio e sul declassamento del rating italiano. Manager e analisti delle due agenzie accusati di aver manipolato il mercato nel biennio 2011-2012. Brunetta: "Il complotto comincia a prendere forma". Adesso Standard & Poor’s e Fitch dovranno rispondere davanti a un giudice per l'attacco finanziario che, a cavallo tra il 2011 e il 2012, ha letteralmente messo in ginocchio il sistema Italia. 

Un attacco che, oltre ad aver duramente l'economia, ha assesstato un colpo senza precedenti alla democrazia interna. Sei tra manager e analisti di Standard & Poor’s e ad altri due dell’agenzia Fitch sono stati rinviati a giudizio con l'accusa di aver manipolato il mercato attraverso i report sull'affidabilità del sistema creditizio e sul declassamento del rating italiano.

Nel 2011 ci fu una violentissima speculazione sui titoli di Stato italiani con lo spread sui Bund tedeschi che arrivò nel giro di poche settimane a 570 punti base. Una leva economica e politica che destabilizzò il Belpaese spingendo l'allora premier Silvio Berlusconi a presentare, nel novembre del 2011, le dimissioni al capo dello Stato Giorgio Napolitano. La decisione della procura di Trani alimenta i dubbi su un periodo opaco per il nostro Paese che, complici i tecnocrati di Bruxelles e lo stesso presidente della Repubblica, portò a quello che non si fatica a essere definito un golpe bianco. "Il complotto comincia a prendere forma anche in Italia", commenta il presidente dei deputati di Forza Italia Renato Brunetta ricordando "il grande imbroglio che stava alla base di una strategia tesa a speculare sul debito sovrano del nostro paese e a cancellare la democrazia in Italia, costringendo Berlusconi alle dimissioni, sulla base dell’invenzione dello spread". A questa strategia le agenzie di rating diedero un contributo determinante. Per Standard & Poor’s sono stati rinviati a giudizio Deven Sharma, che all’epoca dei fatti contestati era il presidente mondiale di S&P Financial Service, il responsabile per l’Europa a Londra Yann Le Pallec, il rappresentante legale di S&P Londra David Pearce, e gli analisti del debito sovrano Eileen Zhang, Franklin Crawford Gill e Moritz Kraemer. "Francamente sono sorpreso per l’assenza, finora, in questo delicato processo, della Consob - ha commentato il pm di Trani Michele Ruggiero - la sua presenza avrebbe dato un segnale importante ai mercati finanziari".

La prima udienza del processo è stata fissata per il 4 febbraio dell'anno prossimo. "Le carte - conclude Brunetta - diranno chi aveva ragione". Ma l'ultima parola non può essere lasciata soltanto ai giudici di Trani. "Si aprono ulteriori squarci su ciò che è accaduto nell’estate 2011 - commenta Deborah Bergamini di Forza Italia - e sul perché si è arrivati alle dimissioni forzate del governo Berlusconi". Alla luce della decisione della procura di Trani di andare fino in fondo, Forza Italia rinnova la richiesta di istituire una commissione parlamentare d'inchiesta per far luce sull'accaduto. "Vogliamo sapere in che modo la nostra democrazia - conclude la Bergamini - e la sovranità popolare dell’Italia sono state violate".

martedì 28 ottobre 2014

Piano di Berlusconi A marzo c'è una sorpresa: ecco quale...

Forza Italia, Silvio Berlusconi: " A marzo ricostruisco il centrodestra"




"A marzo cambia tutto per il centrodestra". Silvio Berlusconi in un'intervista a ilFoglio (in edicola oggi) prova a fare il punto sul cantiere aperto dai moderati e spiega quali saranno le sue prossime mosse. "Intorno al prossimo marzo, mese per noi benigno perché fu il 27 marzo 1994 la prima di tante nostre vittorie, abbiamo intenzione di far partire una grande opera di ricostruzione dell’identità dei riformatori liberali e conservatori italiani, cioè del nostro movimento aperto a gruppi e persone di buona volontà. Sarà una kermesse da sogno, nel senso che è ora di riprendere a sognare", afferma il Cav. Poi parla anche del suo rapporto col premier Matteo Renzi: "Con il presidente del Consiglio ho stretto un patto politico di natura istituzionale. Punto. Era mio dovere farlo – dice Silvio Berlusconi al Foglio – perché l’Italia ha bisogno di rinnovarsi e ripartire, e senza cambiamenti nell’assetto istituzionale riguardo al monocameralismo per l’approvazione delle leggi e al bipolarismo come sistema politico e ai poteri del Presidente del Consiglio e del Consiglio dei Ministri non c’è ripartenza possibile, né per governi di centrosinistra né per governi di centrodestra. Il trasversalismo di Matteo Renzi tutto sommato nonostante forti limiti, è da considerarsi un progresso… Io ovviamente non sono renziano, questo è il succo della caricatura nemmeno troppo divertente che si fa della mia posizione. Spero semmai che il più giovane contraente impari qualcosa dall’esperienza del più vecchio contraente, cioè dal sottoscritto”. 

Il patto con Renzi - Alla domanda se reggerà questo dialogo per le riforme, Berlusconi risponde: “La domanda vera non è se regga o no il patto detto del Nazareno. La domanda è se regge la governabilità, se va avanti la legislatura, se si fanno le cose possibili e dunque se può andare avanti la dialettica tra governo e opposizione, così come è stata impostata, o se si torna traumaticamente e irresponsabilmente a votare, con chissà quale legge elettorale. Poi il Cav ribadisce che lui non ha nessuna intenzione di mollare la scena: "Hanno cercato di offuscare il mio profilo predicando il nostro fallimento e la ‘caduta’ di una leadership dopo la sentenza paradossale che mi ha colpito: gioco facile per loro. Ma se pensano che l’età anagrafica, di cui ho sempre pensato che sia un inganno per i gonzi, o il fatto di combattere ancora per un po’ con le mani apparentemente legate dietro la schiena, mi possa impedire di ricostruire con i miei valorosi collaboratori, con la mia gente, una prospettiva per l’Italia, se lo scordino”.

Unioni civili - Infine sulle unioni civili afferma: "Nel mondo occidentale si sono diffuse le unioni omosessuali. Anche la chiesa cattolica ha le sue incertezze, fa le sue riflessioni sinodali. E noi non possiamo attardarci su una posizione nullista, di chiusura totale alla questione dei diritti delle persone. Personalmente mi piacerebbe che la cosa fosse risolta con patti privati sanciti dal codice civile, più che da norme ad hoc. Ma dobbiamo fare i conti con la realtà ed essere aperti a questa rivendicazione di diritti che non può incidere minimamente sul matrimonio tra uomo e donna, che deve continuare ad essere il fulcro di politiche pubbliche per la famiglia, è ovvio. Quanto all’integrazione dei nuovi arrivati, che deve essere realizzata con l’educazione e l’istruzione e la coesione culturale e civile, è una necessità della storia: vogliamo litigare con la storia?”.

Rc auto, come risparmiare e prevenire gli aumenti

Rc auto, come risparmiare e prevenire gli aumenti


di Ivan Francese 



Le associazioni dei consumatori prevedono forti rincari per il 2015: conviene approfittare dei prossimi mesi per strappare le condizioni più favorevoli. Potrebbero essere gli ultimi mesi utili a risparmiare sull' Rc auto: nel 2015 per i prezzi delle assicurazioni sarebbe prevista una brusca risalita e chi ha intenzione di strappare buone condizioni alle compagnie assicurative dovrebbe sfruttare i prossmi sei mesi. Sarà la crisi, che ha spinto le famiglie a usare sempre di meno l'auto, provocando un calo nel numero degli incidenti; sarà l'aumentata concorrenza, stimolata da misure quali l'eliminazione dell'obbligo di dare la disdetta alla vecchia assicurazione. Fatto sta che questo potrebbe essere l'ultimo momento utile per sfruttare buone condizioni: molte compagnie, messe alle strette dalla contrazione del mercato, puntano a tagliare i costi delle polizze in misura anche consistente, e non sono rari i casi di servizi aggiuntivi offerti a titolo gratuito.

"Negli ultimi tre anni i prezzi sono scesi parecchio - spiega a La Stampa il vicepresidente di Segugio.it Emanuele Anzaghi -. Potremmo avere toccato il fondo e dunque in vista ci sarebbe un rialzo." Secondo Anzaghi si potrebbero trovare polizze ribassate fino al 30%, ma anche strappare un livello più basso per la propria polizza.

Inoltre le assicurazioni, sempre a caccia di clienti ma in questo periodo più in cerca di ossigeno che mai, potrebbero concedere massimali Rc più alti - offrendo così maggiori tutele al consumatore in caso di incidente - o rivalse più permissive (la rivalsa è il diritto dell'assicuratore di rivalersi sull'assicurato in caso di gravi violazioni del Codice della strada, ndr).

In molti poi offrono gratuitamente la formula "guida libera", normalmente più costosa della "guida esperta" o della "guida a conducenti identificati". Infine, al momento di stipulare la polizza, i consumatori dovrebbero prendere in considerazione anche quelle offerte dalle banche: sempre più spesso gli istituti di credito offrono diversi sconti sulla base dei chilometri percorsi, magari in cambio della sottoscrizione di determinati prodotti bancari.