Casoria (Na): La storia di Vincenzo che commuove il web e abbandonato dalle istituzioni
di Ciro D'Agostino
Molte volte ci lamentiamo dell’invivibilità della nostra città. Di quanto sia complicato passeggiare lungo i marciapiedi, attraversare la strada, carenza di servizi e infrastrutture. Immaginiamo per un istante a vivere in questo stato di cose con un’invalidità più o meno grave.
Questa è la storia di Vincenzo, un ragazzo di 20 anni e cittadino casoriano. Vincenzo non è come tutti i ragazzi della sua età. Si impiega poco per capire che Vincenzo è un ragazzo speciale. Fin dalla nascita soffre di tetraparesi spastica, una paralisi cerebrale che gli impedisce di muovere gli arti superiori ed inferiori e che gli impedisce di parlare. La sua è stata fin dall’inizio una vita difficile, tra interventi, continue visite mediche, fisioterapie, trasfusioni di sangue. Quando siamo andati a trovarlo, ci ha accolto sua madre Franca, una madre che non ha mai perso la forza per dare al figlio tutto quello di cui ha bisogno. Purtroppo, Vincenzo in questi anni si è scontrato con un sistema socio politico ed economico che non sempre da importanza, o almeno non considera adeguatamente le persone con questo tipo di patologie. Fin dalle scuole elementari, e successivamente quelle medie, nessun istituto era attrezzato per ospitarlo. Tanto è vero che ha aspettato quattro lunghi anni affinché la scuola primaria in Via Settembrini venisse fornita di montacarichi per facilitargli la salita e la discesa, prima di quel momento doveva essere preso in braccio.
Ora, passa tutta la sua giornata in casa disteso sul letto dove riceve, oltre all’affetto dei genitori e della sorella, dieci ore settimanale di assistenza a domicilio e cinquanta minuti al giorno di fisioterapia obbligatoria. Non può uscire Vincenzo, non ha un posto dove interagire con il mondo esterno. Nel nostro comune, e in quelli limitrofi, non esiste nessuna struttura pubblica adeguata per ospitare persone con tale patologia e una struttura privata sarebbe economicamente insostenibile. Queste però non sono le uniche difficoltà che incontra nella sua vita. Lo stabile in cui abita Vincenzo è pieno di barriere architettoniche, non può essere montato un montacarichi, la sua casa non è adeguata alle sue necessità. Per portarlo giù, Vincenzo deve essere preso in braccio, dal secondo piano, e successivamente messo in carrozzina ma uscendo dal palazzo incontra le prime difficoltà, in quanto non esiste nessuna discesa per scendere facilmente dal marciapiede.
vincenzo2Nonostante più di un anno fa sia stata fatta una richiesta al comune di Casoria per costruire un piccolo scalino per venire incontro ai problemi del ragazzo. La mamma Franca ci racconta che, tolte le visite mediche gratuite, tutte le restanti spese sono a carico suo. Gli alimenti, il 50 % o la differenza per le medicine, gli spostamenti per le continue visite mediche. L’unica cosa che gli viene riconosciuta sono gli integratori alimentari ma questi devono essere presi all’Ospedale di Giugliano perché l’ASL di Casoria non li passa più. E per una famiglia che non possiede un’ auto, chiamare un taxi, fare Casoria Giugliano andata e ritorno, equivale a sostenere una spesa pari all’acquisto degli integratori.
Vincenzo è un ragazzo allegro, solare, ride di continuo. Ci guarda come se stesse per dirci qualcosa, che si diverte, che ci vuole bene e che impazzisce di gioia quando gli proponiamo di fare un selfie.