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venerdì 29 agosto 2014

Dario Franceschini, ministro nei guai per l'appalto al braccio destro

Dario Franceschini, ministro nei guai per l'appalto al braccio destro




Non solo Deborah Serracchiani e il suo assessore sotto inchiesta. Anche un altro ministro dem sta mettendo in imbarazzo Matteo Renzi. Il braccio destro del ministro Dario Franceschini, il consigliere al Turismo Stefano Ceci, è protagonista di un'inchiesta pubblicata oggi sul settimanale L'Espresso, secondo il quale "a maggio il fedelissimo - a due mesi di distanza dalla nomina al ministero - ha creato una società (la Netbooking srl) che dopo pochi giorni dalla sua nascita ha vinto un appalto per Explora, la società pubblica che gestisce la promozione dell'Expo 2015 a Milano".

Secondo quanto sostiene L'Espresso, "la gara ha assegnato una commessa per fornire ai siti web dell'Expo un sistema di prenotazione online, dai biglietti per l'esposizione universale agli hotel". Il settimanale spiega che Ceci è "un imprenditore privato che Franceschini ha promosso anche direttore del nuovo 'Laboratorio per il turismo digitale' del Mibac, controlla la Netbooking attraverso la sua società di consulenza turistica GH, che possiede l'85 per cento delle quote della start up". "Vero, Ceci ha vinto la gara indetta da noi tre mesi fa, un appalto da 30 mila euro, ci è piaciuto il loro software", dichiara all'Espresso il direttore generale di Explora Josep Ejarque. Le società concorrenti parlano invece - sempre nell'inchiesta del settimanale - "di macroscopico conflitto di interessi". "Ci sembra incredibile", fanno notare, "che il braccio destro del ministro Franceschini, che rappresenta il maggior azionista di Expo 2015 spa (il governo controlla il 40 per cento delle azioni attraverso il ministero dell'Economia, ndr) costituisca una società dal nulla che pochi giorni dopo vince una gara per una piattaforma così importante. Che referenze di settore può mai avere? Speravamo che con Renzi queste cose non accadessero più. Invece è sempre la stessa solfa...".

Ischia: Dimesso dall'Ospedale, Giuseppe Russo, precipitato accidentalmente dagli scogli il 18 agosto scorso

Ischia: Dimesso dall'Ospedale, Giuseppe Russo, precipitato accidentalmente dagli scogli il 18 agosto scorso 





Ischia -  Giuseppe Russo, 29enne Capitano dell'Aeronautica militare, protagonista lunedì 18 agosto di un terribile incidente sugli scogli in località Scannella, a Ischia, è stato dimesso questa mattina dall'Ospedale Rizzoli di Lacco Ameno.

Giuseppe Russo, torna a casa dopo cinque giorni di cure intense e altri quattro in cui si sono registrati progressi sempre più confortanti. Settantadue ore fa il risveglio, questa mattina gli ultimi controlli, tutti positivi: ad attenderlo ci saranno i classici esercizi di recupero per riacquistare forza muscolare e i ritmi della vita di tutti i giorni. Ad accompagnare l'Ufficiale a casa, in automobile, il padre Giacinto, ex senatore della Repubblica.

Giuseppe Russo, aveva subito un trauma cranico con vasto ematoma dopo l'impatto sulle rocce, ma a preoccupare i sanitari del nosocomio era soprattutto la sindrome di annegamento, con i polmoni che si erano riempiti d'acqua (due litri circa). Russo giunse in ospedale in arresto cardiaco, salvato prontamente dal personale del reparto di rianimazione. Questa mattina la buona notizia: un bel segnale per l'isola verde, vittima di un'estate sfortunata.

Del Piero, "schiaffo" alla Meloni: firma con gli indiani del Delhi Dynamos

Alessandro Del Piero firma con gli indiani del Delhi Dynamos, schiaffo a Giorgia Meloni




"Sono felice di comunicare che da oggi sono un giocatore del Delhi Dynamos e ambasciatore della nuova Hero Indian Super League". Alessandro Del Piero risponde con i fatti all'appello del capogruppo Fdi Giorgia Meloni che aveva chiesto al campione del Mondo di dire no all'offerta indiana, "fino a quando i nostri Marò (Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ndr) non torneranno in Italia".

L'ufficialità - Il numero 10 vestirà la casacca biancorossa dei Dynamos. L'ex capitano bianconero dopo 19 anni alla Juventus e due in Australia al Sydney Fc ha deciso di diventare ambasciatore della neonata lega indiana e accettare l'offerta fattagli dal club di Delhi. Del Piero si aggiunge alle altre stelle del pallone che hanno scelto l'India (vedi gli ex Arsenal Robert Pires e Freddie Ljungberg): nel continente asiatico ritroverà il suo ex compagno di reparto in bianconero David Trezeguet, che ha firmato con l'FC Pune City di proprietà dei Della Valle e allenato da Franco Colomba.

Silenzio, parla Ale - Alla polemica scaturita in mattinata con la Meloni Del Piero dedica un ampio post su Facebook, in cui il numero 10 risponde alla polemica con la solita e riconosciuta flemma: "L'ultima cosa che vorrei è una strumentalizzazione del mio ruolo, e soprattutto che lo sport diventi un mezzo utilizzato per dividere al posto che per unire" e ancora "Da italiano, come tutti i miei connazionali, non sono insensibile alla vicenda dei nostri marò e spero si arrivi presto ad una conclusione positiva per loro, e soprattutto che sia la più giusta". Poi rivendica il suo ruolo di sportivo "andrò in India per giocare a calcio, per onorare il mio sport e fare ciò che in questo momento più sono felice di fare: portare un messaggio positivo abbinato ai valori dello sport" e si firma, amichevolmente, Alessandro. Caso chiuso?

Champions: sorriso-Juve, incubo-Roma I bianconeri con Atletico e Olympiacos Giallorossi con Bayern e City

Champions League, Juventus con l'Atletico. Roma, girone da incubo: Bayern e City




Un sorteggio dolce per la Juventus, un'urna che riserva un girone infernale alla Roma. A Montecarlo i sorteggi del girone di Champions League soddisfano i bianconeri e terrorizzano i giallorossi. I campioni d'Italia, in seconda fascia, pescano l'Atletico Madrid, l'Olympiacos e il Malmoe. Per Francesco Totti e compagni, in quarta fascia, Bayern Monaco, Manchester City e Cska Mosca.

Bianconeri - La Juventus, nel gruppo A, evita alcune delle squadre più toste della terza fascia (quali Liverpool, proprio il Cska, l'Athletic Bilbao), pesca dalla quarta una delle squadre meno temibili in assoluto mentre la prima fascia le riserva l'Atletico Madrid, vicecampione d'Europa, un undici fortissimo che però, forse, spaventa comunque meno dei vari Bayern Monaco, Barcellona, Chelsea e Real Madrid.

Giallorossi - Alla Roma, invece, nel gruppo E va tutto male, come peggio, davvero, non poteva andare: la prima fascia le riserva la corazzata di Pep Guardiola, il Bayern Monaco. Dalla seconda fascia pesca il Manchester City, insieme al Paris Saint-Germain in assoluto la squadra più tosta. Infine in terza fascia il Cska Mosca (le speranza era quella di incontrare Sporting Libsona, Galatasaray o Olympiacos).

Altri gironi - Nel gruppo B il Real Madrid e Liverpool (terza fascia) avranno - in teoria - vita facile: con loro Basilea e Ludogorets. Nel gruppo C se la giocheranno Benfica, Zenit, Leverkusen e Monaco. Interessante il gruppo D, con Arsenal, Borussia Dortmund, Galatasaray ed Anderlecht. Super incontro nel gruppo F, con Barcellona e Paris Saint-Germain a cui si opporranno Ajax e Apoel Nicosia. Quindi il gruppo G: Chelsea, Schalke 04, Sporting Libsona e Maribor. Infine il gruppo H con Porto, Shakhtar Donetsk, Athletic Bilbao e Bate Borisov.

"In Italia trovo i jihadisti. Una promessa: prenderemo il Vaticano"

Jihad, l'Imam Bilal Bosnic: "In Italia arruolo musulmani alla Guerra Santa. Prenderemo il Vaticano"




"Parlo ai musulmani italiani perché un giorno possano conquistare il Vaticano". L'Imam Bilal Bosnic, dopo aver detto la sua al Corriere della Sera sulle due ragazze italiane rapite in Siria, disegna su Repubblica uno scenario inquietante su cosa si sta muovendo nelle città italiane tra moschee e centri islamici. Più politica che religione, più reclutamento di potenziali terroristi che proselitismo. Fede sì, ma nella Guerra Santa. "Sono stato a Roma e Bergamo, tornerò nel vostro Paese per cercare finanziamenti", spiega Bosnic, oggi di stanza in Bosnia, nel cuore di quei Balcani che da tempo sono il centro nevralgico del fanatismo musulmano in Europa. Il sospetto dei servizi segreti internazionali è che l'Imam sia un "cacciatore di teste" per conto dell'Isis: cercherebbe cioè giovani combattenti da spedire in Medio Oriente, tra Iraq, Siria e Libia, per sostenere militarmente la causa dello Stato Islamico del califfo Al Baghdadi. "In Italia ho visitato i centri islamici, ho predicato, ho parlato alla nostra comunità", a Bergamo, a Cremona, a Roma. "Per noi siete un Paese molto importante", ammette Bosnic, secondo cui "è dovere di ogni buon islamico essere coinvolto in qualche modo nella jihad, combattendo, aiutando, dando assistenza ognuno secondo le proprie possibilità, finanziandoci anche". L'obiettivo è chiaro: "Noi musulmani crediamo che un giorno il mondo intero sarà uno Stato islamico. Anche il Vaticano sarà musulmano. Forse io non riuscirò a vederlo, ma quel momento arriverà, così è scritto. E' questo che spiego ai ragazzi".

Bosnic il "reclutatore" ammette che dall'Italia arrivano donazioni per la jihad. Lui, però, non commette alcun reato, e si "limita" a parlare della situazione dell'Islam, a controbattere la "propaganda dell'Occidente" e a "spiegare come stanno davvero le cose". Per esempio, la decapitazione di James Foley si spiega con il fatto che il giornalista americano sarebbe stato "una spia, è risaputo. Nell'Islam è accettabile uccidere un prigioniero se in qualche maniera questo può far paura al nemico. Capisco che può sembrare atroce ma noi stiamo combattendo una guerra". Alla stessa maniera, le attiviste italiane rapite Greta Ramelli e Vanessa Marzullo "stavano interferendo con l'Islam, la loro era una azione di disturbo". I massacri dei cristiani e delle minoranze in Iraq, invece, sarebbero "una bugia": "Il Califfo ha offerto loro di convertirsi all'Islam, e questo lo hanno rifiutato, oppure di pagare tasse aggiuntive, e questo invece lo hanno accettato. Se avessero rifiutato entrambe le soluzioni, allora avremmo dovuto combattere contro di loro. Ma hanno accettato di pagare le tasse. Lo Stato Islamico non li tocca, saranno trattati bene finché pagheremo le tasse come promesso".

Riforma della scuola? Solo un annuncio: "Slitterà". Un altro flop per Matteo Renzi

Riforma della Scuola, slitta il dossier: troppi impegni




Nuovo flop per Matteo Renzi: dopo gli annunci, slitta il dossier scuola, che non sarà all'ordine del giorno del CdM di venerdì 29 agosto. La decisione, comunicata solo dopo diverse ore, è stata presa dal premier dopo l'incontro nella serata di venerdì al Quirinale, con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Troppi gli argomenti in programma per potersi "permettere" anche la riforma della scuola: tra giustizia e Sblocca Italia, insomma, il calendario è già satollo. Inoltre, per ora, nonostante i proclama non ci sono pronti né disegni di legge né decreti per riformare la scuola (e per i finanziamenti alla riforma sarà necessario attendere la legge di Stabilità del prossimo autunno). Inoltre, spiegano fonti di Palazzo Chigi, le misure non potrebbero entrare in vigore prima dell'inizio dell'anno scolastico, che cade soltanto tra pochi giorni.


Il rettore de La Sapienza: "Polizia di m..." Romeno volantinava contro il suo rivale, fermato dagli agenti: lui perde la testa

Roma, il rettore de La Sapienza: "Polizia di merda"



Luigi Frati

Una vicenda che risale allo scorso 8 luglio, ma i cui dettagli emergono solo oggi. Il "teatro" è l'Università La Sapienza di Roma, la terza più grande d'Europa, dove è in corso la campagna elettorale per il rinnovo del rettore. Il protagonista è il rettore stesso, Luigi Frati, da dieci anni alla guida dell'ateneo (quattro spesi da vice, sei da rettore). Frati, però, non vuole mollare, e si è ricandidato per la guida dell'università. E lo scorso 8 luglio, rivela Repubblica, il rettore ha cercato di portare via dagli uffici del commissariato di polizia interno alla Sapienza un romeno, fermato dagli agenti e sotto interrogatorio per ricostruire una vicenda di volantinaggio elettorale all'interno dell'università contro uno dei candidati, il professor Giancarlo Ruocco.

Nei verbali di polizia in cui si ricostruisce l'accaduto, si legge che Frati è entrato nel "commissariato universitario", ha fatto qualche domanda al piantone e dopo aver avvistato un giovane straniero seduto di fronte al commissario Mario Spaziani ha chiesto agli agenti che gli fosse consegnato. "Questa è la Sapienza, fino a prova contraria, e di questa università sono il responsabile fino alla fine di ottobre. Lasciate stare gli innocenti, quest'uomo non ha fatto niente di male. Piuttosto - ha aggiunto - andate a sgombrare gli studenti che occupano abusivamente il Lucernario". Una richiesta presentata in modo aggressivo, alla quale i poliziotti hanno risposto spiegando al rettore che non poteva restare lì poiché c'era un interrogatorio in corso. Ma il rettore ha insistito, prendendo per un braccio il rettore e gridando: "Questa è la mia università".

"Polizia di merda" - Il clima si scalda, i poliziotti reagiscono e c'è un accenno di spinte e resistenze. Poi Frati molla la presa, ed esce dagli uffici commentando ad alta voce: "Polizia di merda". Il commissario Spaziani, dunque, ha contattato il questore che ha chiesto un rapporto, e poi ha invitato il commissario a firmare una denuncia penale nei confronti del professor Frati: abuso d'ufficio, resistenza e calunnia sono i reati contestati, complice l'insulto alla polizia. Da par suo, nella stessa mattinata, il rettore ha scritto una lettera di protesta al questore di Roma in cui chiede perché in una università dove "non vi è mai stata censura", non appena "viene criticato un candidato a rettore, colui che mette i volantini sotto il parabrezza, un innocuo personaggio viene fermato". E ancora: "Perché questo brillante attivismo nei confronti di un poveraccio e una tolleranza con gli altri?". Quindi un nuovo attacco alla polizia: "Ci sono intoccabili e poveracci, tal che si è deboli con i forti che compiono illegalità e forti con un poveraccio che per pochi euro distribuisce volantini".

Il contesto - Una vicenda che si inserisce in una infuocata campagna elettorale per il rettorato, dove si fronteggiano sei candidati (due sostenuti da Frati, tre apertamente contrari). L'8 luglio il romeno fermato stava distribuendo volantini dal titolo: "Da Amaldi a Ruocco: la triste parabola del dipartimento di Fisica della Sapienza". Giancarlo Ruocco, 55 anni, è il prorettore per la ricerca e il candidato più temuto da Frati: tra i due c'è stato un vivace scambio di accuse. Nel dettaglio, il volantino distribuito era una email inviata dal professor Luciano Pietronero, un altro fisico ed avversario di Ruocco, che accusava lo stesso Ruocco di essere diventato un "arbitrario uomo di potere con la promozione a capo del dipartimento di Fisica e dell'Italian institute of technology". Il giovane romeno, da par suo, ha subito confessato: "Un mio connazionale mi ha dato dieci euro e un pacco di carta alto così chiedendomi di venire all'università a distribuirla". Il connazionale è stato rintracciato dalla polizia e ha confessato di aver a sua volta ricevuto 30 euro e una risma degli stessi volantini da un signore in giacca e cravatta, non ancora identificato. La denuncia contro Frati per le offese alla polizia è stata presentata al rettore il 10 luglio.