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giovedì 14 agosto 2014

RETROSCENA SUL BLITZ Pace e patto sulle riforme? Balle Renzi-Draghi, ecco com'è andata

Matteo Renzi vede Mario Draghi: "Patto per le riforme". Altro che pace, su deficit e tempi restano i dubbi


di Claudio Brigliadori 


L'incontro tra Matteo Renzi e Mario Draghi porta con sé un mistero. Il premier ha deciso di andare a fare visita al presidente Bce nella sua villa nella campagna umbra atterrando in elicottero (se avesse voluto segretezza assoluta, magari sarebbe convenuta un'altra scelta) calpestando in qualche modo l'etichetta politica: due altissime istituzioni, anche se in vacanza, dovrebbero sempre preferire sedi istituzionali per incontri così delicati. Ma si sa, il premier italiano è un tipo informale. Però evidentemente ci tiene a far sapere che a Città della Pieve, "davanti a una tazzina di caffè" è andata in scena la "pace" dopo il gelo delle stoccate incrociate di qualche giorno fa. Prima Draghi a ricordare che servono le riforme altrimenti l'Italia affonda, quindi Renzi a ribattere, a più riprese, che è lui a dare gli ordini all'Europa, e non viceversa. Insomma, serviva un gesto distensivo. E il faccia a faccia con Draghi, abbinato alla cena con Giorgio Napolitano a Castel Porziano, va proprio in questa direzione. Che poi quel gesto distensivo abbia funzionato, è tutt'altro discorso.

"Il patto sulle riforme" - Il premier è uscito dal colloquio con Draghi di due ore e mezzo fondamentalmente con gli stessi dubbi della vigilia. Il "patto sulle riforme" è al solito aria fritta, stile "bisogna fare in fretta" e "sconfiggere i gufi". Nello specifico, è lo stesso staff della Bce a chiarirlo, "non è stata definita alcuna agenda economica per l'Italia". Si è discusso, semmai, di dove deve andare l'Europa. Draghi vuole per l'Ue più poteri sulle riforme strutturali dei singoli Paesi membri. Di fatto, l'esatto opposto di quanto detto dal premier italiano che però secondo Repubblica sarebbe disposto a fare sponda, non si sa per quale motivo se non, forse, perché si tratterebbe dell'unico modo per salvare la pelle, coprendosi le spalle con il sostegno di Draghi e Napolitano. Accettando i loro diktat, naturalmente.

Ecofin e Consiglio, l'agenda di Renzi - Il guaio è che Matteo vuole correre, e i prossimi sei mesi di presidenza italiana dell'Unione, saranno la sua occasione d'oro. Il prossimo 13 settembre a Milano andrà in scena l'Ecofin, presieduto dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. A dicembre ci sarà invece l'ultimo Consiglio europeo con Renzi presidente di turno. Obiettivo delle prossime settimane: convincere i partner europei, anche i più restii (Germania e paesi nordici in testa) a concedere più flessibilità (magari i dati sul Pil in calo ovunque nell'Eurozona convinceranno anche i più ferventi rigoristi). Renzi e Padoan chiederanno "incentivi" come "più tempo per l'abbattimento del debito" e più libertà di manovra senza la scure delle sanzioni. Ma soprattutto, Palazzo Chigi mira a ottenere un successo politico: l'agenda economica dell'Ue devono scriverla i singoli governi nazionali, non i burocrati di Bruxelles. Su cosa abbia risposto Draghi, naturalmente, silenzio. Il sospetto è che al di là delle scuse per i toni bruschi, non bastino sorrisi, battute e un caffè zuccherato per rivoluzionare l'Eurozona. 

AFFONDA L'EUROPA, RINGRAZIAMO ANGELA Autogol Merkel, anche la Germania non cresce più: stop Francia, tutta l'Eurozona a rischio recessione

Germania, allarme sul Pil: calo dello 0,2, incubo recessione per Angela Merkel




Lo spettro della recessione cala anche sulla Germania felix di Angela Merkel. La prima economia europea ha registrato una contrazione del Pil nel secondo trimestre a meno 0,2%, rispetto al +0.7% dei primi tre mesi del'anno. Il consensus Bloomberg era per una contrazione di solo lo 0,1 per cento. Su base annua, il Pil tedesco segna un +0,8%, dal +2,5% precedente. L'Ufficio federale di statistica ha spiegato che il dato, corretto per gli effetti di calendario, riflette una crescita delle importazioni a fronte di una diminuzione delle esportazioni. "Il saldo - si legge nel rapporto - ha avuto quindi un effetto negativo sullo sviluppo economico tedesco".

L'allarme degli investitori - La frenata dell'economia tedesca si abbina all'analogo calo trimestrale del Pil italiano, mentre la Francia ha evidenziato un'altro trimestre di crescita nulla. Riscontri che alimentano le incertezze circa il rischio di un arresto della crescita per l'intera Eurozona complice soprattutto l'effetto negativo della crisi Ucraina. Ieri l'indice Zew di agosto aveva evidenziato una forte discesa del sentiment degli investitori tedeschi. Ad agosto l'indice calcolato dall'istituto Zew, che misura le aspettative economiche in Germania, è crollato a 8,6 punti dai 27,1 punti registrati a luglio, toccando i minimi dal dicembre del 2012. Il declino, ha spiegato l'istituto, è la conseguenza delle recenti tensioni geopolitiche in Ucraina e nel Medio Oriente ed è previsto che la crescita economica in Germania sarà inferiore alle attese nel 2014.

I timori dell'Fmi - Per l'intero 2014 la Bundesbank vede il Pil tedesco salire dell'1,9%, previsione in linea con quella formulata il mese scorso dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi). L'istituto di Washington ha però rimarcato che il Paese dovrebbe fare più investimenti pubblici per stimolare la crescita e sostenere la zona euro in blocco. Secondo l'Fmi la Germania potrebbe investire fino allo 0,5 per cento del Pil annuo in più per i prossimi quattro anni senza violare le regole di bilancio. Opzione di maggiore spesa pubblica che non è vista benevolmente dalla Bundesbank.

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"Io cornuta?". La ex di Bova vuota il sacco: divorzio, veleni e la lettera della mamma

Annamaria Bernardini de Pace-Raoul Bova: la replica alla malelingue della figlia Chiara Giordano




"Io non sono una sua cliente, proprio perché lei è mia madre, nonna dei nostri figli e ha sempre voluto bene a Raoul. Non vedete il male dove non c'è" Non ci sta Chiara Giordano, e affida ai social il suo disgusto per l'affaire Bernardini de Pace-Bova. "Ho letto e visto abbastanza. Poi se avete altri commenti fateli a mia madre, che è maggiorenne e vaccinata e ha una sua pagina personale. Spero di avere alleggerito i vostri dubbi o meglio i vostri giudizi."

La storia - Annamaria Bernardini de Pace, avvocato e giornalista, e madre della ex moglie dell'attore Raoul Bova, aveva scritto nei giorni scorsi un pezzo piuttosto ambiguo all'interno di un format su Il Giornale (dei botta e risposta generici fra uomo e donna). Ovviamente, come specifica la Giordano, l'articolo non iniziava con "Caro Raoul..." ma lo sfogo è parso, e non solo ai più maliziosi, come un velenoso riferimento al genero "degenero".

L'accusa - "Spero sia tutto chiaro e chiarito, perchè dove per alcuni ci sono gossip e illazioni per altri c'è vita vera e sentimenti profondi, ahimè da proteggere e salvaguardare al di là di tutto" continua implacabile la Giordano, che poi specifica "Chiarisco non perché mi abbasso, ci mancherebbe, siamo tutte uguali, chiarisco perché la gente può essere cattiva e il sito da cui è partito tutto questo è un sito di scandali." Il riferimento anche qua a Dagospia non è dei più velati, ma la chiuderemmo qui, visto che a pensar male delle celebrità spesso ci si azzecca e altrettanto spesso i diretti interessati se la prendono. Detto ciò, è proprio la Giordano ad alleggerire i toni sul finale sfoderando una gradita autoironia: "Non fa piacere leggere mollata, cornuta più di belzebù o quant'altro, ma ci passo sopra" e comunque, chiude "domani leggiamo tutti Topolino e non pensiamoci più!".

Luciano Moggi: Vi spiego perché il ct dell'Italia ideale è Francesco Guidolin

Luciano Moggi: Vi spiego perché il ct dell'Italia ideale è Francesco Guidolin

di Luciano Moggi 




Ebbene, con pochissima modestia e un po’ di soddisfazione, inizio questo articolo proponendo a voi amati lettori il più classico dei «ve l’avevo detto»: Carlo Tavecchio è il nuovo presidente della Figc alla faccia di chi voleva sfruttare lo scivolone sulla banana (terribile, ma non razzista) per stroncare sul nascere i suoi buoni propositi. 

Il giorno dopo la proclamazione, ecco la prova sulla bontà della scelta: Tavecchio si è svegliato di buonora e ha iniziato il corteggiamento ad Antonio Conte per convincerlo ad accettare la panchina della Nazionale. Conosco bene Antonio, non credo accetterà, ma al momento francamente non posso avere certezze: il divorzio dalla Juve ha lasciato ferite profonde che il tecnico può rimarginare solo tornando subito a lavorare, per questo non escludo che possa avventatamente accettare la proposta della federazione.

Dico «avventatamente» non a caso. Sono convinto che allenatori giovani e ancora «in ascesa» come Mancini e lo stesso Conte non siano indicati per guidare la selezione azzurra: farebbero il loro male (chi sceglie di fare il Ct difficilmente torna ad alti livelli sulle panchine dei club) e di conseguenza anche quello della nazionale. 

Per questo credo e mi auguro che alla fine la scelta ricada su Francesco Guidolin, allenatore preparato che ha terminato il suo percorso nei club e ora sarebbe perfetto per guidare e soprattutto «selezionare» gli azzurri. Chi meglio di lui, uno che in tanti anni a Udine ha saputo amalgamare gruppi sempre nuovi e variegati, ottenendo in contemporanea risultati di livello. Non pretenderebbe troppo quanto a ingaggio e metterebbe d’accordo tutti i grandi club. 

Non condivido l’opinione di chi dice «Guidolin non è adatto perché incapace di reggere lo stress», anzi. I ritmi «rallentati» che accompagnano la figura del Ct sarebbero perfetti per un tecnico stanco di affrontare l’impegno quotidiano, ma ancora bravissimo quando si tratta di lavorare con gruppi composti da giocatori che non si conoscono tra loro. Faccio il tifo per lui, se poi Conte dice sì non mi lamento di certo.

mercoledì 13 agosto 2014

Un altro record (negativo) per il governo Debito alle stelle: 2168,4 miliardi di euro

Bankitalia, a giugno nuovo record del debito pubblico: 2168,4 miliardi di euro




Un altro record negativo. Il debito delle Amministrazioni pubbliche è salito a giugno di 2 miliardi di euro, raggiungendo un nuovo massimo storico a 2.168,4 miliardi. Lo comunica Bankitalia.

Le cifre - Nei primi sei mesi il debito pubblico è aumentato di 99,1 miliardi di euro, riflettendo il fabbisogno della Pubblica amministrazione (36,2 miliardi di euro) e l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (67,6 miliardi). Lo comunica sempre Bankitalia che spiega come l’emissione di titoli sopra la pari, l’apprezzamento dell’euro e la rivalutazione dei BTPi hanno contenuto l’aumento per 4,8 miliardi di euro. Le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari in giugno a 42,7 miliardi, in diminuzione del 7,7% (3,5 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2013. Nei primi sei mesi dell’anno le entrate sono diminuite dello 0,7% (1,3 miliardi) a 188,1 miliardi.

Berlusconi rivede l'estate del 2011: "Renzi può finire come me..."

Forza Italia, Silvio Berlusconi rivede l'estate del 2011: "I poteri forti sono contro il premier"




Silvio Berlusconi non ha dubbi: "Io sono stato al posto di Renzi e certi segnali li capisco benissimo. Credetemi questa somiglia sempre più all'estate del 2011. Alcuni poteri internazionali si stanno mettendo contro Renzi". Il Cav manda un segnale chiaro al premier: qualcuno secondo Silvio vuole fregare il premier. I dati del Pil sono disastrosi, Draghi chiede cessioni sulla sovranità per le riforme e la Commissione manda una lettera di "minacce" sui fondi europei a palazzo Chigi. I segnali ci sono tutti: il governo rischia di saltare per aria. "L'Italia rischia. Stiamo rischiando tantissimo", ha ripetuto il Cavaliere. Un altro campanello dall'allarme per l'ex premier sono le profezie funeste delle agenzie di rating: "Moody's ha già sparato sul governo, poi ci sono gli ultimi articoli del Financial Times e del Wall Street Journal su Renzi. Alcuni poteri forti si stanno mettendo contro di lui". 

Il piano di Silvio - Così dalle parti di Arcore si studia un piano per aprire un dialogo sull'economia con Renzi per cercare di uscire da un tunnel che potrebbe essere più lungo del previsto. Il Cav studia le mosse di David Cameron in Gran Bretagna e la strategia per abbassare le tasse alle imprese con una spending review seria e mirata. Silvio dunque prepara un piano concreto da proporre a Renzi per rilanciare l'economia del Paese. Chi sta vicino al Cavaliere parla di un Berlusconi pronto a tornare in pista già in autunno con "quei galloni - affermano i fedelissimi - di protagonista della politica italiana".