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giovedì 14 agosto 2014

Luciano Moggi: Vi spiego perché il ct dell'Italia ideale è Francesco Guidolin

Luciano Moggi: Vi spiego perché il ct dell'Italia ideale è Francesco Guidolin

di Luciano Moggi 




Ebbene, con pochissima modestia e un po’ di soddisfazione, inizio questo articolo proponendo a voi amati lettori il più classico dei «ve l’avevo detto»: Carlo Tavecchio è il nuovo presidente della Figc alla faccia di chi voleva sfruttare lo scivolone sulla banana (terribile, ma non razzista) per stroncare sul nascere i suoi buoni propositi. 

Il giorno dopo la proclamazione, ecco la prova sulla bontà della scelta: Tavecchio si è svegliato di buonora e ha iniziato il corteggiamento ad Antonio Conte per convincerlo ad accettare la panchina della Nazionale. Conosco bene Antonio, non credo accetterà, ma al momento francamente non posso avere certezze: il divorzio dalla Juve ha lasciato ferite profonde che il tecnico può rimarginare solo tornando subito a lavorare, per questo non escludo che possa avventatamente accettare la proposta della federazione.

Dico «avventatamente» non a caso. Sono convinto che allenatori giovani e ancora «in ascesa» come Mancini e lo stesso Conte non siano indicati per guidare la selezione azzurra: farebbero il loro male (chi sceglie di fare il Ct difficilmente torna ad alti livelli sulle panchine dei club) e di conseguenza anche quello della nazionale. 

Per questo credo e mi auguro che alla fine la scelta ricada su Francesco Guidolin, allenatore preparato che ha terminato il suo percorso nei club e ora sarebbe perfetto per guidare e soprattutto «selezionare» gli azzurri. Chi meglio di lui, uno che in tanti anni a Udine ha saputo amalgamare gruppi sempre nuovi e variegati, ottenendo in contemporanea risultati di livello. Non pretenderebbe troppo quanto a ingaggio e metterebbe d’accordo tutti i grandi club. 

Non condivido l’opinione di chi dice «Guidolin non è adatto perché incapace di reggere lo stress», anzi. I ritmi «rallentati» che accompagnano la figura del Ct sarebbero perfetti per un tecnico stanco di affrontare l’impegno quotidiano, ma ancora bravissimo quando si tratta di lavorare con gruppi composti da giocatori che non si conoscono tra loro. Faccio il tifo per lui, se poi Conte dice sì non mi lamento di certo.

mercoledì 13 agosto 2014

Un altro record (negativo) per il governo Debito alle stelle: 2168,4 miliardi di euro

Bankitalia, a giugno nuovo record del debito pubblico: 2168,4 miliardi di euro




Un altro record negativo. Il debito delle Amministrazioni pubbliche è salito a giugno di 2 miliardi di euro, raggiungendo un nuovo massimo storico a 2.168,4 miliardi. Lo comunica Bankitalia.

Le cifre - Nei primi sei mesi il debito pubblico è aumentato di 99,1 miliardi di euro, riflettendo il fabbisogno della Pubblica amministrazione (36,2 miliardi di euro) e l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (67,6 miliardi). Lo comunica sempre Bankitalia che spiega come l’emissione di titoli sopra la pari, l’apprezzamento dell’euro e la rivalutazione dei BTPi hanno contenuto l’aumento per 4,8 miliardi di euro. Le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari in giugno a 42,7 miliardi, in diminuzione del 7,7% (3,5 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2013. Nei primi sei mesi dell’anno le entrate sono diminuite dello 0,7% (1,3 miliardi) a 188,1 miliardi.

Berlusconi rivede l'estate del 2011: "Renzi può finire come me..."

Forza Italia, Silvio Berlusconi rivede l'estate del 2011: "I poteri forti sono contro il premier"




Silvio Berlusconi non ha dubbi: "Io sono stato al posto di Renzi e certi segnali li capisco benissimo. Credetemi questa somiglia sempre più all'estate del 2011. Alcuni poteri internazionali si stanno mettendo contro Renzi". Il Cav manda un segnale chiaro al premier: qualcuno secondo Silvio vuole fregare il premier. I dati del Pil sono disastrosi, Draghi chiede cessioni sulla sovranità per le riforme e la Commissione manda una lettera di "minacce" sui fondi europei a palazzo Chigi. I segnali ci sono tutti: il governo rischia di saltare per aria. "L'Italia rischia. Stiamo rischiando tantissimo", ha ripetuto il Cavaliere. Un altro campanello dall'allarme per l'ex premier sono le profezie funeste delle agenzie di rating: "Moody's ha già sparato sul governo, poi ci sono gli ultimi articoli del Financial Times e del Wall Street Journal su Renzi. Alcuni poteri forti si stanno mettendo contro di lui". 

Il piano di Silvio - Così dalle parti di Arcore si studia un piano per aprire un dialogo sull'economia con Renzi per cercare di uscire da un tunnel che potrebbe essere più lungo del previsto. Il Cav studia le mosse di David Cameron in Gran Bretagna e la strategia per abbassare le tasse alle imprese con una spending review seria e mirata. Silvio dunque prepara un piano concreto da proporre a Renzi per rilanciare l'economia del Paese. Chi sta vicino al Cavaliere parla di un Berlusconi pronto a tornare in pista già in autunno con "quei galloni - affermano i fedelissimi - di protagonista della politica italiana". 

Giornalista italiano muore a Gaza Filmava il disinnesco di un missile

Esplosione a Gaza: 5 morti, uno è un giornalista italiano




C'è un giornalista italiano tra i cinque morti nell’esplosione di un missile israeliano nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce su Facebook il portavoce del ministero della Sanità palestinese a Gaza Ashraf al-Qedra, precisando che le vittime sarebbero tre palestinesi, un italiano, il videoreporter romano Simone Camilli, 35 anni, e un quinto di nazionalità sconosciuta. Secondo il portavoce, le vittime sono state investite dalla deflagrazione di un missile israeliano che non era esploso. Fino a questa sera alle 21 è in corso una nuova tregua nella Striscia di Gaza per permettere il proseguimento dei colloqui indiretti tra israeliani e palestinesi con la mediazione egiziana al Cairo.

Simone Camilli - Simone Camilli lavorava per Associated Press. La deflagrazione è avvenuta durante il tentativo di disinnescare un ordigno israeliano. Ad avvertire le autorità dell’ordigno erano stati i residenti dell’area e sul posto si era recata, ha spiegato Iyad al Bozom, portavoce del ministero dell’Interno, "una unità di ingegneri specializzata in queste operazioni".

La Farnesina - Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha espresso il suo cordoglio per la morte di Camilli a Gaza. "La morte di Simone Camilli è una tragedia, per la famiglia e per il nostro Paese", ha detto, dopo che la Farnesina ha confermato "il decesso del connazionale Simone Camilli, avvenuto nella Striscia di Gaza". "Ancora una volta è un giornalista a pagare il prezzo di una guerra che dura da troppi anni e per la seconda volta in pochi mesi piangiamo la morte di ragazzi impegnati con coraggio nel lavoro di reporter", ha ricordato Mogherini. "E se ve ne fosse stato bisogno, l’uccisione di Simone dimostra ancora una volta quanto urgente sia arrivare a una soluzione finalmente definitiva del conflitto in Medio Oriente", ha aggiunto. "Ai famigliari e agli amici di Simone voglio esprimere a nome mio e di tutto il governo le condoglianze per questa perdita così dolorosa", ha concluso.

Risparmi tartassati, guida per evitare la stangata: mosse e consigli, così si dribbla la patrimoniale di Renzi

Tasse sulle rendite finanziarie: ecco come evitare il salasso




I risparmi sono finiti da tempo nel mirino di Renzi e Padoan. Chi ha messo qualcosa da parte vede il proprio capitale divorato dalla pressione fiscale. L'aumento delle imposte sulle rendite finanziarie dal 20 al 26 per cento ha creato diversi dubbi tra i risparmiatori sulla scelta su dove investire i propri risparmi. Proviamo a capire quali possono essere le opzioni più convenienti per evitare un salasso. L'aumento della tassazione non riguarda Bot e Btp, il cui rendimento è però ormai talmente basso (un Bot a un anno offre oggi poco più dello 0,50% lordo di guadagno) che diverrà inevitabile differenziare gli investimenti; in questa chiave tornano in auge libretti bancari, conti deposito e buoni fruttiferi. I libretti di risparmio, postali o bancari, sono strumenti simili ai conti correnti, molto pratici e semplici da usare, utilizzati spesso per la pensione (di anzianità, di vecchiaia, la pensione di invalidità) o comunque in sostituzione del conto. Un libretto di risparmio, secondo la definizione italiana, non ha Iban, è anche un documento cartaceo, non può far eseguire bonifici. La tassazione sugli interessi dei libretti resta al 20% e non aumenta al 26% come per le obbligazioni bancarie, le azioni, i bond societari, i dividendi, i pronti conto termine, le polizze di investimento, i fondi comuni. 

Conti deposito - Tra gli strumenti bancari più ricercati per evitare la mazzata ci sono i conti deposito occupano uno dei posti principali. Questi sono progressivamente diventati il mezzo attraverso cui il risparmiatore cerca di far fruttare una certa somma di denaro pur non volendola vincolare per lunghi periodi di tempo, specialmente in seguito al sostanziale azzeramento dei tassi d'interesse dati dai conti correnti. Sono quindi nati i conti deposito, che possono offrire alti rendimenti in ragione di due fattori: l'assenza di spese di gestione e il vincolo. Con i conti deposito è possibile avere comunque il capitale a disposizione se si ipotizza di averne bisogno; anche nel caso di questi prodotti, però, i rendimenti aumentano se le somme vengono bloccate per un numero di mesi crescente. Sui conti deposito vige un'imposta di bollo progressiva: da gennaio 2014 l'imposta è dello 0,2% delle liquidità. La tassa sugli interessi dei conti deposito rimane invece al 20%.

Affrancamento - Un'altra mossa per evitare la patrimoniale di Renzi è quella che riguarda l'affrancamento.  In sostanza il titolare di un deposito titoli in regime amministrato deve comunicare all'intermediario entro il 30 settembre 2014 l'intenzione di avvalersi dell'affrancamento che si estende a tutti i titoli, inclusi nel rapporto di custodia o amministrazione, posseduti al 30 giugno 2014. In questo caso gli intermediari verseranno l'imposta entro il 16 novembre 2014, addebitando il controvalore sul conto del cliente. 

LA TENTAZIONE SINISTRA "Dobbiamo tassare i Bot. Gli italiani ci perdono? E' la vita..."

Lucrezia Reichlin: "Ristrutturare il debito deprezzando i Bot"




Deprezzare i Bot. E pazienza se a rimetterci sarebbero i piccoli investitori/creditori italiani. La professoressa Lucrezia Reichlin ci riprova e a Repubblica rilancia la sua ricetta anti-crisi per ristrutturare il debito sotto la regia della Bce: "Assumiamo che in Italia il 40% del debito sia dovuto alla crisi: questa parte viene cartolarizzata e acquistata a sconto da una bad bank europea che poi li rimette sul mercato. Con un debito così alleggerito l'Italia può finanziare le iniziative di rilancio". Idea, come anticipato, già ribadito più volte in questi mesi dalla docente della prestigiosa London Business School e in passato (e futuro?) predicato di diventare ministro dell'Economia con governi a trazione Pd. La ricetta è la "ristrutturazione del debito", tentazione trasversale che accomuna Beppe Grillo a certe frange democratiche, Stefano Fassina in testa. Ma non solo, perché anche il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio, uno che nel governo conta molto, ha affacciato l'idea di tassare i Bot. Perché al netto delle teorie economiche, ristrutturare il debito sovrano è sinonimo di tassa occulta sui titoli di Stato italiani.

Chi ci perde con la "ristrutturazione del debito" - Era stato un deputato Pd ed economista, Giampaolo Galli, a mettere in guardia sul punto nell'eventualità di questa ristrutturazione: "Gli italiani, per lo più famiglie ma anche banche e imprese, si vedrebbero più o meno dimezzato il valore dei loro titoli di Stato. Chi avesse investito in un Bot che oggi vale 98 si troverebbe con un titolo magari trentennale con una cedola assai bassa e un valore di mercato nell'intorno di 50 o 60. In sostanza si tratterebbe di una tassa straordinaria e straordinariamente elevata nell'ordine di svariate decine di punti di Pil". 

La tentazione di Reichlin e Delrio - Questo la Reichlin lo sa e anzi lo ammette candidamente: "Acquistare un titolo di Stato comporta dei rischi - ribadisce ancora al Corriere, come già spiegato a L'Espresso -. E' una leggenda metropolitana che il capitale sia garantito". Più o meno lo stesso pensiero di Delrio, che a febbraio a In Mezz'ora su Raitre, pochi giorni prima dell'insediamento di Renzi a Palazzo Chigi, imbarazzava il premier in pectore con frasi tipo questa: "Se una signora anziana ha messo da parte 100mila euro in Bot non credo che se le togli 25 o 30 euro ne avrà problemi di salute. Vediamo". Bot e rendita finanziaria da tassare, vecchio pallino della sinistra ma sempre attuale.

Vittorio Feltri chiude i confini: "Stranieri, siamo esausti. State a casa vostra e mangiate le banane"

Vittorio Feltri chiude i confini: "Stranieri, siamo esausti. State a casa vostra e mangiate le banane"



"Cari immigrati, l'Italia è sfinita se non finita. Perciò è giunto il triste momento di chiudere le frontiere". E' la lettera-appello di Vittorio Feltri agli stranieri disperati che si imbarcano rischiando la vita per arrivare nel fu Belpaese. Il quadro dipinto dal fondatore di Libero ed editorialista del Giornale è a tinte foschissime. Se realistico o drammatizzato, giudicheranno i lettori. Di certo, non cambia di una virgola il senso del fondo: "Stranieri, state a casa vostra, seguitate a mangiare le vostre banane che almeno non sono avvelenate. Noi siamo cinici, ma almeno siamo franchi: girate alla larga dalla Penisola. Non illudetevi. Qui non c'è lavoro per noi, figuriamoci per voi".

"Campagna di dissuasione" - Dall'inizio del 2014 sono 95mila gli immigrati clandestini sbarcati in Italia. "Troppi, non sappiamo dove metterli - scrive Feltri -. I posti sono esauriti. Non c'è più trippa per gatti. Abbiamo consumato ogni risorsa, siamo in bolletta marcia". Per mantenere ogni immigrato, ricorda l'editorialista, si spende il doppio di quel che serve per remunerare un poliziotto. "Non aiutiamo più nessuno perché siamo diventati cattivi, crudeli e insensibili, cari amici africani e mediorientali - spiega ancora Feltri -. Vi vogliamo bene. Soffriamo quando la tivù manda in onda servizi giornalieri sulle vostre tribolazioni in mare. Vorremmo aiutarvi, ma come?". Di fronte a un Paese "esausto", "senza più risorse" per soccorrere i migranti, non resta che dissuadere gli stranieri: "Non imbarcatevi, perché stareste peggio qui che laggiù. Recatevi in Spagna, in Francia, dove vi garba, l'ospitalità è un lusso che non possiamo concedervi". 

Colpa dei "cretini di sinistra" - Letta e Renzi, punge Feltri, "non hanno capito un tubo". L'operazione Mare Nostrum non ha funzionato, anzi. E la "invasione" è colpa dei "cretini di sinistra, i buonisti che frequentano Parlamento e redazioni dei giornali. Parlano a vanvera, non hanno capito nulla". Tutta gente, è la sentenza del fondatore di Libero, che "finge di amare gli stranieri per apparire migliore di quanto non sia e poi assume gli extracomunitari come domestici e non paga loro né il salario né i contributi previdenziali. Sfrutta, maltratta, predica bene e razzola pessimamente".