Vittorio Feltri chiude i confini: "Stranieri, siamo esausti. State a casa vostra e mangiate le banane"
"Cari immigrati, l'Italia è sfinita se non finita. Perciò è giunto il triste momento di chiudere le frontiere". E' la lettera-appello di Vittorio Feltri agli stranieri disperati che si imbarcano rischiando la vita per arrivare nel fu Belpaese. Il quadro dipinto dal fondatore di Libero ed editorialista del Giornale è a tinte foschissime. Se realistico o drammatizzato, giudicheranno i lettori. Di certo, non cambia di una virgola il senso del fondo: "Stranieri, state a casa vostra, seguitate a mangiare le vostre banane che almeno non sono avvelenate. Noi siamo cinici, ma almeno siamo franchi: girate alla larga dalla Penisola. Non illudetevi. Qui non c'è lavoro per noi, figuriamoci per voi".
"Campagna di dissuasione" - Dall'inizio del 2014 sono 95mila gli immigrati clandestini sbarcati in Italia. "Troppi, non sappiamo dove metterli - scrive Feltri -. I posti sono esauriti. Non c'è più trippa per gatti. Abbiamo consumato ogni risorsa, siamo in bolletta marcia". Per mantenere ogni immigrato, ricorda l'editorialista, si spende il doppio di quel che serve per remunerare un poliziotto. "Non aiutiamo più nessuno perché siamo diventati cattivi, crudeli e insensibili, cari amici africani e mediorientali - spiega ancora Feltri -. Vi vogliamo bene. Soffriamo quando la tivù manda in onda servizi giornalieri sulle vostre tribolazioni in mare. Vorremmo aiutarvi, ma come?". Di fronte a un Paese "esausto", "senza più risorse" per soccorrere i migranti, non resta che dissuadere gli stranieri: "Non imbarcatevi, perché stareste peggio qui che laggiù. Recatevi in Spagna, in Francia, dove vi garba, l'ospitalità è un lusso che non possiamo concedervi".
Colpa dei "cretini di sinistra" - Letta e Renzi, punge Feltri, "non hanno capito un tubo". L'operazione Mare Nostrum non ha funzionato, anzi. E la "invasione" è colpa dei "cretini di sinistra, i buonisti che frequentano Parlamento e redazioni dei giornali. Parlano a vanvera, non hanno capito nulla". Tutta gente, è la sentenza del fondatore di Libero, che "finge di amare gli stranieri per apparire migliore di quanto non sia e poi assume gli extracomunitari come domestici e non paga loro né il salario né i contributi previdenziali. Sfrutta, maltratta, predica bene e razzola pessimamente".
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