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venerdì 1 agosto 2014

Anche Padoan molla Matteo: "I conti sono un flop, così si rischia grosso"

Governo, Pier Carlo Padoan: "La situazione economica è meno favorevole di quanto sperassimo"



Una tegola dietro l'altra sulla testa di Matteo Renzi. Dopo le bordate di Carlo Cottarelli che ha accusato il premier di spendere troppo e di ignorare i tagli proposti con la Spending Review, arriva anche l'impietosa analisi dei conti pubblici da parte del ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan. "La situazione economica è meno favorevole di quello che speravamo a inizio dell'anno e questo incide sulla crescita e sui conti pubblici di tutti i Paesi" ha detto Padoan dopo aver incontrato il suo omologo francese Michel Satin. E ha aggiunto: "Questa situazione richiede ancora di più uno sforzo a livello nazionale ed europeo per sostenere la crescita". Pochi giorni fa il premier Matteo Renzi aveva ammesso per la prima volta che le previsioni stimate nel Documento di economia e finanza sarebbero state difficili da raggiungere: "Sarà molto difficile" arrivare al +0,8% di crescita, aveva detto.

I conti non tornano -  Quanto alle recenti dichiarazioni del commissario per la Spending review Carlo Cottarelli e alle voci delle sue possibili dimissioni a ottobre, Padoan si è smarcato non rispondendo alla domanda sulle critiche per la spesa pubblica arrivate ieri dal commissario straordinario: "Nonostante il mio collega abbia risposto per cortesia - spiega Padoan - la domanda non c'entra nulla con l'evento. Lo dico anche per rispetto a lui, non mi pare questa sede". Insomma nel governo continua a salire la tensione. L'esplosione potrebbe essere dietro l'angolo...

L'ira di Renzi: fregato, se la prende coi cecchini Pd: "Codardi"

Riforme, Matteo Renzi ai franchi tiratori del Pd: "I senatori non hanno avuto coraggio"



Dopo lo sgambetto in Aula adesso arriva la resa dei conti. Matteo Renzi non ha gradito il voto segreto di palazzo Madama sull'emedamento del Carroccio. Il governo è andato sotto, ma tra le macerie non vuole restarci il premier. Così parlando alla direzione del Pd alza il tiro e bacchetta i franchi tiratori: "Stiamo mettendo fine ad anni di bicameralismo perfetto. Ma questo non è il remake dei 101" riferendosi ai parlamentari che affossarono l’elezione di Prodi al Quirinale. 

Il processo - Poi parte l'attacco: "Lasciano l’amaro in bocca, perché non hanno avuto coraggio, rifugiandosi nel voto segreto:noi il dissenso l’abbiamo valorizzato nelle assemblee, in sede di dibattito. È una riforma straordinariamente importante e storica e farla sentendosi dire ogni giorno che c’è una deriva autoritaria, quando abbiamo già detto che faremo comunque il referendum a fine percorso, lasciando ai cittadini l’ultima parola". Renzi si è soffermato poi sul cosiddetto "canguro":"Noi abbiamo avuto e avremo uno stile che non è evitare il canguro,ma la lumaca". 

L'attacco - Poi Renzi torna all'attacco: "E' stata scritta una pagina non positiva, ma scommetto che sono stati più altri che i nostri" quelli che hanno avuto in modo diverso sul voto segreto. "Ragioneremo alla Camera se quell'articolo ha un senso nella fisionomia della riforma. Io personalmente penso di no. C'è chi guarda il dito e chi guarda la luna", spiega Renzi. Insomma adesso è caccia alle streghe. E i renziani sono in allerta. Il tweet di Pina Picierno che evocava i traditori di Prodi ha scatenato la rabbia degli altri dem vicini al premier. Infine Renzi "pensiona" Cottarelli: "Io non so quel che farà Cottarelli, lo rispetto, lo stimo e farà quel che crede. La revisione della spesa la faremo anche senza Cottarelli". 



giovedì 31 luglio 2014

Bomba sulle riforme: governo battuto col voto segreto Ecco perché adesso Renzi e la Boschi tremano...

Riforme, governo battuto con scrutinio segreto



Voto segreto al Senato e il governo va subito sotto. Lo spauracchio dello scrutinio segreto alza un velo sulla fragilità dell'esecutivo Renzi. L' Aula di Palazzo Madama ha approvato a voto segreto l’emendamento 1.1979 presentato dal senatore della Lega Stefano Candiani. Favorevoli 154, contrari 147, 2 astenuti. Il Governo aveva espresso parere negativo mentre i relatori avevano presentato pareri contrastanti: favorevole quello di
Roberto Calderoli (Ln), contrario quello di Anna Finocchiaro (Pd).

Il voto - La proposta di modifica dell’articolo 55 della Costituzione interviene sulla competenza del Senato sui temi della famiglia e del matrimonio, su quelli della salute e su quelli etici previsti dagli articoli 29 e 32 della Carta.  Dopo la votazione il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha sospeso la seduta. Una battuta d'arresto secca e dura da digerire per Renzi e per la Boschi. Lo sgambetto a scrutino segreto sull'emendamento della Lega mette in allarme il governo. Sale dunque la tensione anche sul fronte delle riforme. 

L'allarme - Se dovesse passare la linea di un voto segreto anche sulle riforme istituzionali come aveva annunciato lo stesso presidente del Senato Pietro Grasso, allora la strada per Renzi si complica. I frondisti avrebbero gioco facile per affossare il piano del premier. Va detto che non è la prima volta che l'esecutivo va sotto in uno scrutinio segreto. Ma se dovesse accadere anche sulla strada delle riforme le conseguenze a questo punto sono inimmaginabili. Il premier ora trema... 

I 101 di Prodi - Intanto attacca subito da Bruxelles, l’europarlamentare Pd Pina Picierno, con un tweet:"A volte ritornano. La ricarica dei 101". Le fa subito eco da Roma, il compagno di partito Davide Faraone, membro della segreteria, con un alto tweet: "Si conferma la legislatura dei 101. Ma noi siamo più determinati. Serenamente andiamo avanti", mentre Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle Riforme, a sua volta affida al social il suo disappunto: "La norma votata dal Senato non intacca la riforma, ma crea danno alle battaglie per i diritti civili, costrette al pantano bicameralista".




Dopo il salasso del Fisco Ezio Greggio si confessa: "Ora vi dico come stanno le cose..." E sul futuro...

Ezio Greggio: "Ecco come stanno le cose col Fisco"



Dopo la sanzione del Fisco Ezio Greggio si confessa in un'intervista al Corriere della Sera e racconta come stanno le cose sulla mega santaoria da 20 milioni di euro: "Io non devo pagare quella cifra né tantomeno devo mettermi in regola col Fisco: lo sono sempre stato. Lo ha anche detto recentemente una sentenza a mio favore". Sulle contestazioni del fisco su presunte scorrettezze nei rapporti con la società irlandese, la "Wolf Pictures Ltd", Greggio è chiaro: "È la società che utilizza i miei diritti, e che da oltre vent’anni produce e distribuisce film all’estero. Il problema è nato sull’interpretazione di norme sulle ritenute che non dovrebbero essere applicate in Italia". Poi il conduttore di Striscia parala anche del lato umano della vicenda: "A dire il vero sono molto di più i messaggi di solidarietà che ho ricevuto. Ho la coscienza a posto. Ne ho parlato anche con Antonio Ricci. Abbiamo parlato quando mesi fa aveva letto la notizia su un giornale. L’ho tranquillizzato dicendogli che la mia residenza a Montecarlo era reale. E lui: “Peccato, speravo nell’arresto così potevo rinnovare il cast di Striscia “.

La casa di Monaco - E il Fisco ora vuole anche vederci chiaro sulla sua residenza a Monaco che le ha permesso di vedere tassati i suoi redditi in misura molto minore che in Italia.  Ma Greggio si difende: "Intanto io ho sempre pagato tutte le imposte fino all’ultimo centesimo in Italia, lo dice anche la sentenza. Poi, Fisco e Tribunali hanno stabilito che ero regolarmente residente all’estero. In Italia al massimo lavoro 4 mesi l’anno. Non era una residenza fittizia: lì avevo casa, famiglia, interessi economici. A un certo punto mi hanno chiesto di pagare come se fossi residente in Italia e quando il Fisco con la gentilezza e il tatto che li contraddistingue ti chiede un favore...come fai a negarglielo?".  Infine parla del suo futuro: "All’inizio dell’autunno sarò occupato su un progetto americano, molto ambizioso. Appena mi sarà possibile, come ho fatto negli anni scorsi, tornerò dietro al bancone di Striscia". 

Veronica incalza Silvio: "Allora, ti risposi?". Lui la gela: "Mah, dopo l'ultima volta..."

Silvio e Veronica faccia a faccia alla festa di Barbara


La Lario al Cav: "Allora, è vero che ti risposi?". E lui: "Mah, dopo l'ultima volta..."


Festa per i trent'anni di Barbara, a villa Macherio. Un'occasione importante, perchè i trenta sono la barriera tra la giovine età e la maturità. Anche se Barbara il fatidico traguardo l'ha raggiunto con due figli già grandicelli. Un'occasione tanto importante da riunire, oltre agli amici, pure tutta la famiglia. E così, l'altra sera in villa è capitato che si siano rivisti dopo tanto tempo, e dopo tanto gossip finito sui giornali a proposito della loro separazione, anche Silvio Berlusconi e l'ex moglie Veronica. Riferisce il Corriere che i due avrebbero brevemente parlato, peraltro evitando qualsiasi riferimento alle vicende giudiziarie del Cav compresa la recente assoluzione nel processo Ruby. Il colloquio sarebbe invece andato su temi personali e la Lario avrebbe chiesto all'ex marito "allora, è vero che ti risposi?". Al che berlusconi, che quanto a sense of humor e stile non è secondo a nessuno avrebbe replicato: "Bah, non so. Dopo l'ultimo matrimonio sono ancora scottato". Ogni riferimento al cospicuo assegno che il leader di Forza Italia versa mensilmente alla Lario è lasciato ovviamente alla fantasia dei lettori...

SEMPRE PIU' RENZUSCONI Silvio vuole entrare nel governo Obiettivo: schiacciare Alfano

Forza Italia, Silvio Berlusconi e l'ipotesi di un rientro in maggioranza



Silvio Berlusconi è determinato: le riforme vanno portate avanti ad ogni costo. "Abbiamo la garanzia di Renzi che la legge elettorale verrà modificata solo se siamo d'accordo anche noi. Ma il problema è un altro. Al Senato la situazione è fuori controllo. E non solo al Senato". Insomma Silvio, secondo quanto racconta il Corriere cerca di tenere la barra dritta con Renzi ma secondo alcune indiscrezioni pensa già probabilmente ad una mossa per blindare il patto del Nazareno e arginare amare sorprese al Senato. "Io mi fido di Renzi e sono sicuro che il patto che abbiamo sottoscritto con lui non verrà modificato senza il nostro assenso. Ma siamo certi che in questo momento per noi non sia meglio sperare nelle elezioni anticipate e correre col proporzionale uscito dalla Consulta?". 

Le mosse di Silvio - Ma questa posizione del Cav riportata dal Corsera ha anche un'altra chiave di lettura. Secondo i rumors Silvio vorrebbe un "riavvicinamento alla maggioranza di governo". Una mossa questa, dicono i bene informati per evitare che Renzi ricompatti l'attuale maggioranza accontentando Ncd sull'Italicum magari a discapito di Forza Italia. Il piano è chiaro: ridurre l'impatto di Alfano negli equilibri del governo e imporre la linea di Forza Italia nelle scelte dell'esecutivo. "Teniamoci pronti per qualsiasi evenienza", ha affermato Silvio. Una sorta di chiamata alle armi. Il Cav per il momento resta alla finestra e spera che le riforme per il bene del Paese vadano avanti. Ma non sono esclusi colpi di scena...

Barbara Berlusconi, festa in famiglia Pranzo in villa per pochi intimi:

Berlusconi, pranzo a villa Macherio per il compleanno di Barbara: gelo tra Silvio e Veronica Lario, assenti Marina e Piersilvio



Una festa per pochi intimi: Barbara Berlusconi ha festeggiato i suoi 30 anni con un pranzo in famiglia (ristretta): martedì alle 13.30 appuntamento a tavola a villa Macherio insieme a papà Silvio, mamma Veronica Lario e la sorella minore Eleonora. Mancavano, invece, i figli di primo letto del Cavaliere, Marina e Piersilvio, e il figlio minore di Silvio e Veronica, Luigi, lanciatissimo negli affari. Dagospia, malizioso, riferisce di un Berlusconi senior sofferente per qualche linea di febbre e un po' gelido nei confronti dell'ex moglie: una stretta di mano, un saluto rapido e poi ciascuno per la propria strada, a dividersi a turno tra le figlie e i tre nipotini. 

I dolori di Silvio - Il momento, per il Cavaliere, non è dei più semplice. Incassata con grande soddisfazione l'assoluzione al processo Ruby, il leader di Forza Italia deve comunque affrontare altre grane, su più versanti. Dal punto di vista giudiziario, si attendono sviluppi da Milano (processo Ruby ter) e Napoli (compravendita di senatori nell'affaire De Gregorio). Politicamente, invece, c'è da resistere alle pressioni dei "dissidenti" azzurri guidati da Augusto Minzolini, l'ala che non digerisce l'accordo con Matteo Renzi sulla riforma di Palazzo Madama e Italicum. Anche per questo, Berlusconi aveva in programma di incontrare lo stesso premier in un faccia a faccia romano a inizio settimana, saltato però per un altro guaio fisico del Cav: una caduta in bagno ad Arcore, che gli ha procurato una ferita tra coscia e gluteo.