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venerdì 25 luglio 2014

Povero Emilio Fede: dopo le intercettazioni abusive viene cacciato da "casa": "Qui non ti vogliamo più..."

Emilio Fede viene allontanato da "Uniti si vince"



"Uniti si vince". Con gli indebitati, con gli esclusi, con i più poveri, con chi non ha lavoro... Il movimento referendario lanciato nel maggio scorso dall'ex direttore del Tg4 Emilio Fede (Uniti si vince, appunto) perde pezzi. Anzi, perde "il pezzo". Infatti non si tratta di un "pezzo" qualsiasi del puzzle "moderato", ma del suo pezzo più prestigioso. Lo stesso Emilio Fede, tessera numero uno di un movimento mai nato, viene gentilmente invitato a lasciare. Cacciato dalla sua casa, insomma. Ma da chi se è stato lui a lanciarlo?

Tu quoque Biagio - A farlo fuori sono Biagio Maimone e Andrea Monteforte, rispettivamente fondatore e segretario del futuribile movimento, che hanno deciso di comune iniziativa di fare a meno dell'appoggio dell'ex direttore del Tg4 dopo le intercettazioni di questi giorni che lo hanno visto protagonista. Insomma, lo stesso movimento che Emilio ha creato con l'aiuto dei soci di qui sopra, dichiara di voler prendere le distanze dallo storico direttore, il primo sponsor del movimento e volto noto che aveva contribuito al lancio del movimento stesso. Dietro la "cacciata" c'è un motivo. Tecnicamente, riferiscono Maimone e Manteforte, Emilio Fede non ha mai fatto parte del movimento, né appoggiava solo le iniziative. "Partecipava in qualità di ospite, non ha mai fatto parte come membro attivo del movimento" fanno sapere i due, che - beffa delle beffe - gli ritirano pure la tessera numero uno.

CHI VOLA GRATIS CON ALITALIA La compagnia-colabrodo licenzia, ma (molti) viaggiano senza pagare

Alitalia, ecco chi vola gratis con la compagnia di bandiera


di Antonio Castro 



Cassintegrati sì, ma di lusso. E con il diritto di volare - ovviamente accompagnati - gratis, o quasi. Secondo il “Regolamento concessioni di viaggio titolari non dipendenti del Gruppo Alitalia” il personale in Cassintegrazione o mobilità - così come quelli in pensione - ha il beneficio (dal 2008 e fino al 31 dicembre 2014) di poter viaggiare (quasi gratis) anche sugli aerei Cai.

Un po’ generoso come benefit considerando che Alitalia perde più milioni di quanti ne riesca ad incassare (come ben sintetizzato dal famoso consulente per le ristrutturazioni Roland Berger), o meglio: più vola, più perde.

Domani in mattinata il paziente amministratore delegato dell’ex compagnia di bandiera, Gabriele del Torchio, dovrà portare in consiglio di amministrazione un ennesimo e sofferto aumento di capitale (altri 200 milioni). Per evitare di far saltare non solo la partita con gli emiri di Abu Dhabi, ma l’intero baraccone. Cda che dovrebbe segnare l’avvio delle intese formali con Etihad. Ma il problemino delle Concessioni di viaggio ai “titolari non dipendenti” preoccupa non poco i manager del gruppo e dei sindacati.

I mal di pancia sindacali sul taglio degli stipendi (da 100 a 1.300 euro/mese), per raggranellare 31 milioni, rappresentano solo un aspetto dei problemi in gestazione che deve affrontare del Torchio. Tra i nodi da risolvere ci sono proprio i passaggi aerei (voli nazionali, internazionali e intercontinentali), gentilmente offerti dalla compagnia, che è indebitata per oltre 2 miliardi. E che presto dovrà licenziare almeno 1.400 addetti e ricollocarne almeno 600, stando alle tecniche sperimentali (contratto di ricollocamento mai sperimentato prima) annunciate dal ministro del Welfare Giuliano Poletti.

Nel bel mezzo della trattattiva con Etihad (unico pretendente disposto a investire 560 milioni), salta fuori che ai dorati cassintegrati Alitalia (a spanne circa 4mila persone), è stato garantito di poter continuare ad usufruire dei passaggi. Unica condizione: pagare a inizio anno 40 euro di iscrizione al programma (ma si può anche pagare poco prima di partire). E poi c’è un modesto contributo - introdotto forse per aiutare la Cai con il caro carburanti - da far invidia ad una compagnia low cost: per prendere un volo nazionale (magari un bel Milano-Catania che ieri il sito della compagnia offriva in promozione a 129,88 euro per i comuni mortali, normalmente da listino 425,88 euro), bisognerà contribuire per persona e per tratta con 20 euro. Se poi il cassintegrato decidesse di svagarsi a Barcellona (internazionali) il contributo richiesto lievita a 40 (sempre a persona). Per arrivare a 60 euro di “surcharge tariffaria”, solo nel caso di voli intercontinentali.

Ma non viaggiano solo gli espulsi dalla vecchia Alitalia. I lavoratori in Cigs (o mobilità) hanno infatti la facoltà di far decollare a prezzi da traghetto anche «coniuge/convivente (**), figli, fratelli e sorelle, genitori, vedovi». I due asterischi che richiamano il coniuge/convivente precisano che per la compagnia valgono i conviventi «senza distinzione di sesso».

Raccontano nei corridoi della Magliana - facendosi giurare l’anonimato - che a James Hogan, ceo di Etihad, sia scappata una irrefrenabile risata quando i consulenti - scandagliando tutte le carte e gli accordi in essere - hanno tirato fuori il papiello di 7 pagine che consente di far volare sugli aerei Cai gli ex dipendenti Alitalia.

Per garantire un paracadute ai dipendenti in esubero dell’ex compagnia di bandiera, è stato stimato, che siano stati spesi almeno 4 miliardi in generosi ammortizzatori sociali (dal 2008 ad oggi anche tramite il Fondo volo). Tradotto: ad ogni ex dipendente è stato garantito l’80% dello stipendio (tramite l’Inps), per 7 anni, salvo allungamenti ulteriori.

Fin qui tutto legale e previsto dai generosi accordi. Poi ci sono i “furbetti alati”. Lo scorso 22 agosto la Guardia di Finanza di Verona ha scoperto una quindicina di piloti che oltre ad incassare 7mila euro al mese di Cigs (mobilità e Fondo volo), perpepivano da compagnie dei «Paesi del Medio e dell’Estremo Oriente, retribuzioni mensili pari mediamente a circa 8mila euro al mese». E senza neppure pagare i 40 euro di contributo spese...

giovedì 24 luglio 2014

RIVOLTA CONTRO LA GABANELLI Milena attacca la Rai (e il Quirinale) Viene impallinata dai colleghi...

Rai, rivolta contro Milena Gabanelli: "Non sai quello che dici"



Nemmeno il tempo di annunciare il piano per i tagli in viale Mazzini e alla Rai scoppia la bufera. Tira aria di tempesta dentro il servizio pubblico. A scatenare la guerra è stato un articolo di Milena Gabanelli apparso sul Corriere della Sera nel quale di fatto veniva stilata la lista degli apparati Rai più costosi, e quindi da tagliare. La Gabanelli ha puntato il dito soprattutto contro Rai Quirinale: "Da postazione informativa è diventata nel tempo un elefantino, con un direttore e 35 dipendenti. Per fare cosa? Trasmettere il messaggio del presidente della Repubblica di fine anno e la cerimonia del 2 giugno". Apriti cielo. In azienda, soprattutto in quella parte di Rai che lavora all'ombra del Colle, è scoppiata la bufera. Pronta la risposta di Mariolina Sattanino, responsabile di Rai Quirinale: "La struttura Rai del Quirinale non conta 35 dipendenti ma 6, e non lavora due giorni l'anno". 

La risposta - Poi la Sattanino rivendica i suoi risultati editoriali: "La Struttura Rai Quirinale non ha un Direttore ma un Responsabile. La guido da un anno mantenendo qualifica e stipendio da caporedattore immutati dal 2004. La Struttura Rai Quirinale non conta 35 dipendenti ma 6: tre impiegate che garantiscono tre turni sulle dodici ore sei giorni su sette, una funzionaria, un telecineoperatore autorizzato a seguire il Presidente della Repubblica in ogni occasione, in Italia e all’estero, un montatore che presta la sua opera in pool per i quirinalisti e inoltre mantiene un archivio aggiornato dell’attuale Presidenza e di quelle passate". E ancora: "La Struttura Rai Quirinale non lavora due giorni l’anno. Forniamo infatti supporto tecnico organizzativo a telegiornali e reti per tutti i servizi e le dirette riguardanti la Presidenza della Repubblica, le sale sono da noi cablate, con relativa manutenzione tecnica, il che ci permette di fornire gratuitamente materiale alle tv commerciali, essenzialmente Sky, Mediaset e La7. Inoltre produciamo filmati originali per le cerimonie di palazzo e ogni domenica realizziamo i concerti della Cappella Paolina.Tutta la nostra produzione è realizzata in Alta Definizione. Per verificare tutto questo sarebbe bastata una telefonata". 

La bordata del Cdr - Come se non bastasse arriva anche la bordata dal Cdr Rai, che con un comunicato di fuoco impallina la Gabanelli. L'articolo della conduttrice di Report viene definito "un attacco basato su informazioni parziali o completamente lontane dalla realtà" e "dispiace" se arriva da "una stimata e seria collega come Milena Gabanelli", secondo la quale "nonostante i 1.700 giornalisti Rai News è fra gli ultimi siti web che vengono cliccati per informarsi". "Rainews24 - scrive il cdr - è una all news che lavora e produce informazione in diretta 24 ore su 24. La forza lavoro giornalistica è simile o inferiore a quella delle maggiori testate del servizio pubblico, che però non sono impegnate sullo stesso arco orario. Abbiamo una redazione di circa 190 professionisti che alimenta tre testate: una televisiva (Rainews24), una web (rainews.it) e una di teletext (Televideo), tutte attive 24 ore su 24, anche grazie alla grande disponibilità e al lavoro di tutto il personale tecnico e non giornalistico, ampiamente sottodimensionato rispetto alle esigenze e comunque rispetto alle altre testate. Sono stati fatti investimenti importanti che hanno permesso di migliorare sensibilmente la qualità del prodotto consentendo di avere un'informazione tempestiva, documentata e live su tutti gli eventi principali".

TOTTI E IL SELFIE CON LA BIMBA MALATA DI CANCRO A CUI HA PAGATO LE CURE: "INCONTRATI PER CASO"

ROMA - Selfie con il suo campione e benefattore. La piccola Chanel, una bambina di Senigallia malata di fibrosi aggressiva e in cura a Boston grazie anche a una donazione del capitano della Roma Francesco Totti, ha incontrato il suo idolo all'aeroporto



Francesco Totti e il resto dell’A.S. Roma avevano incontrato Chanel lo scorso settembre, in occasione di Parma-Roma. Il capitano, in quell’occasione aveva deciso di aiutare la famiglia della bambina contribuendo alle spese mediche della piccola.

Il campione ha riconosciuto la piccola e ha voluto scattare un selfie con lei. La mamma ha condiviso lo scatto su Facebook: «Incontrare uno dei nostri sostenitori in aereo… Ed essere riconosciuti…».

Schumi torna a casa a fine agosto? L'idea: un chip per farlo parlare

Micheal Schumacher potrebbe tornare a casa a fine agosto



Secondo il quotidiano britannico Daily Mirror le condizioni fisico-celebrali di Micheal Schumacher stanno migliorando a vista d'occhio da quando si è risvegliato dal coma che lo ha tenuto ostaggio dallo scorso 31 dicembre. Più di una settimana fa i medici avevano detto che l'ex campione del mondo di Formula 1 avrebbe potuto tornare a casa entro la fine dell'estate se si fossero ottenuti miglioramenti. E queste ipotesi stanno lentamente prendendo forma perché l'ex pilota della Ferrari, ricoverato nella clinica svizzera, riesce a comunicare con la famiglia. Schumi muove gli occhi ma necessita comunque di assistenza 24 ore su 24. Però migliora, ed entro la fine di agosto Schumacher potrebbe ritornare a casa.

Le alternative - I medici stanno pensando anche all'utilizzo di un rivoluzionario microchip studiato da dottori croati che potrebbe aiutare Schumacher a camminare e parlare nuovamente. Ma la sfida è dura. Per ora la speranza dei medici è di vedere Schumi seduto su una sedia a rotelle elettronica che può controllare tramite la bocca. La famiglia, nel frattempo, trascorre ogni giorno intorno all'uomo, aspettando e sperando ulteriori novità.

Tevez, il veto alla Juventus: "Arriva Mancini? Me ne vado via io..."

Juventus, il veto di Carlitos Tevez su Roberto Mancini: "O lui o me"



Periodo complicato, di questi tempi, in casa Juve. Dopo i primi giorni di allenamento a Vinovo col nuovo mister Massimiliano Allegri, escono i primi retroscena sul toto allenatori che, pur per poche ore, ha seguito l'addio di Antonio Conte. Tra i candidati in lizza per la panchina c'era Roberto Mancini, ma pare che l'attaccante argentino Carlos Tevez abbia posto un aut-aut, a questo punto decisivo: "Se arriva lui, faccio le valigie e me ne vado". Tevez non conserva buoni ricordi della sua esperienza con mancini ai tempi del Manchester City (l'Apache finì addirittura fuori rosa) e ha ostacolato come ha potuto lo sbarco di Mancini in bianconero. L'attacante, interpellato da Marotta sul possibile arrivo in panchina del suo ex allenatore, avrebbe subito avvertito il dirigente bianconero: "Scegliete tra lui e me". E la Juventus ha scelto Tevez.

Guai in vista per il figlio di D'Alessio Denunciato dalla colf: "Mi ha picchiato" Come testimone chiamano la Minetti

Claudio D'Alessio denunciato dalla colf: Nicole Minetti tra i testimoni



La coppia Nicole Minetti e Claudio D'Alessio finisce di nuovo al centro del ciclone mediatico. Tra presunte crisi sentimentali, tira e molla e la freschissima e triste indiscrezione sull'interruzione spontanea della gravidanza di tre mesi, i due sembrano non trovare pace e devono affrontare una nuova grana. Una denuncia, per la precisione.

Il fattaccio - Nei giorni scorsi, una donna di origini ucraine che lavora come colf nell'appartamento D'Alessio-Minetti nel quartiere Parioli, ha denunciato il figlio del noto cantante per maltrattamenti e violenza. La sera del 5 luglio la coppia sarebbe rincasata a tarda notte e pare che abbiano disturbato il sonno della colf con rumori molesti. La donna, secondo quanto ha riferito, avrebbe ripetutamente chiesto ai datori di lavoro un po' di tranquillità, ma sembra che il tutto si sia trasformato in un'animata lite. Sarebbero volati insulti e addirittura spintoni da parte di Claudio D'Alessio, tutto sotto gli occhi della Minetti.

La denuncia - Il giorno seguente l'ucraina si è recata all'Ospedale San Filippo Neri di Roma, dove le sarebbero stati diagnosticati tre giorni di prognosi per stato d'ansia e contusioni multiple. La donna ha poi sporto denuncia contro D'Alessio al Commissariato di Polizia di Fondi, dove risiede. Sebbene la Minetti pare abbia avuto un ruolo marginale nella vicenda, sembra che verrà interrogata dagli inquirenti in quanto persona informata dei fatti e testimone dell'accaduto. A tutto ciò si aggiungono anche le dichiarazioni della donna che afferma di non essere stata regolarmente assunta, e di dover ancora ricevere delle mensilità arretrate, non solo, pare che Claudio D'Alessio l'avrebbe anche spaventato rivolgendo minacce al figlio.

La versione di D'Alessio - Se la colf sostiene di essere stata umiliata, insultata e colpita, il figlio del cantate ha ribattuto con: “E’ tutta una montatura". Così a H24notizie, dove ha aggiunto: "Non mi sarei mai permesso di alzare le mani ad una donna, di quell’età poi. Anzi, addirittura sono io che ad un certo punto ho dovuto toglierle dalle mani una sedia che voleva scagliarmi addosso”. Stando a quanto dice D'Alessio junior, la donna già da tempo aveva manifestato l'intenzione di lasciare il lavoro, si sarebbe inventata una bufala bella e buona solo per fare un'uscita in grande stile.