Il "servizietto civile" di Renzi ci costerà 600 milioni l'anno
di Tommaso Montesano
Il governo prepara la riforma del volontariato: centomila giovani saranno pagati 433 euro al mese
Arriva l’"esercito" di Matteo Renzi: 100mila giovani tra i 18 e i 28 anni di età, immigrati compresi. Da destinare, per 433 euro al mese ciascuno, a protezione civile, assistenza, ambiente, patrimonio artistico e culturale, servizio civile (anche all’estero). È pronta la riforma del Terzo settore annunciata dal presidente del Consiglio a metà maggio. "Adesso un mese di discussione e poi parte l’iter", aveva promesso Renzi. Pazienza se la tabella di marcia ha subìto un rallentamento: il bando per reclutare i primi 37mila ragazzi è già stato emanato. A ottobre inizierà il reclutamento. E nel Consiglio dei ministri di giovedì potrebbe essere esaminata la legge delega in forza della quale Palazzo Chigi rivoluzionerà il servizio civile.
"Una possibilità per tutti" - L’idea, come da indicazioni dello stesso Renzi, è di allargare il più possibile la platea degli "arruolabili". Nessun titolo di studio richiesto, tanto per cominciare. Basterà rientrare nella fascia di età prevista. E a fare domanda per i primi 37mila posti del nuovo servizio civile potranno essere anche gli immigrati. "Una cosa che vogliamo fare è aprirlo agli stranieri regolarmente soggiornanti nel nostro Paese", confida Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro. Nello specifico, questo significa aprire le porte del nuovo "esercito" di volontari, oltre che ai cittadini dell’Unione europea, anche agli immigrati, tra i quali anche i profughi che hanno richiesto asilo politico. "L’obiettivo è offrire una possibilità a tutti i giovani, soprattutto quelli che non studiano e non lavorano", ha spiegato Bobba in un’intervista all’Unità.
L’obiettivo è arrivare a 100mila adesioni in tre anni, raggiungendo così l’Esercito, che oggi conta 105mila unità. I giovani accreditati al servizio civile attualmente sono circa 15mila; mentre quelli avviati dal 2001 al 2013 sono stati in tutto poco meno di 300mila. I tempi del servizio, ha spiegato Renzi, dovranno essere "in linea con la velocità delle trasformazioni". I ragazzi, infatti, dovranno essere in grado di fare "un’esperienza significativa" senza essere "bloccati per troppo tempo". Da qui il compromesso: "Otto mesi eventualmente prorogabili di 4 mesi". Per un totale massimo, dunque, di un anno.
Facile ipotizzare che gli aderenti sfruttino tutto il tempo a disposizione. I "volontari", del resto, saranno pagati, seppur sotto forma di rimborso spese: 433 euro al mese per 30 ore di lavoro settimanali. Ognuno di loro, è stato calcolato, costerà alle casse dello Stato circa 6mila euro all’anno. A regime, con 100mila "arruolati", l’esborso sarà di 600 milioni di euro all’anno. A cui bisognerà aggiungere la fiscalità di vantaggio - si pensa all’esenzione dall’Irap - per le società che operano nel settore.
"Le priorità sono altre" - Le mosse del governo insospettiscono Forza Italia. "Nessun pregiudizio a discutere di servizio civile", premette Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, "ma non vorrei che dietro questa connotazione terzomondista si nascondesse l’ennesima sanatoria per i richiedenti asilo. E con tanto di assegnino...". L’esponente forzista vuole vederci chiaro: "Punteremo i riflettori sul progetto del governo. Di certo le priorità sono altre: sul fronte della sicurezza, tanto per cominciare, sono bloccati i contratti delle Forze di polizia. Ci fossero solo quattro euro disponibili, è lì che dovrebbero andare". Il timore, visto il riferimento del governo agli immigrati, è che il nuovo servizio civile si traduca in un’ulteriore agevolazione "per l’importazione dei clandestini".