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mercoledì 25 giugno 2014

Il suicidio, missione compiuta: ecco tutti gli errori di Cesare

Italia fuori dal Mondiale: tutti gli errori di Cesare Prandelli



Sconfitti anche contro l'Uruguay all'ultima possibilità in Brasile, l'Italia esce dal Mondiale depressa e frustrata. Gli Azzurri del ct Cesare Prandelli si sono ridotti all'ultima partita utile per riuscire a guadagnarsi la qualificazione agli ottavi. Il tentativo disperato è sfumato dopo una gara che, al netto dell'arbitraggio vergognoso di un altro Moreno (Rodriguez), ha visto l'Italia tirare in porta concretamente solo con Pirlo su punizione. Mentre gli uruguagi ci spellavano vivi con entrate al limite del legale e ci anticipavano su ogni palla, scorreva il film di un gruppo che fino alla fine si è sentito fuori luogo in un torneo di Coppa del Mondo.

Il Clan - Il paragone più ovvio viene pensando all'Italia campione del Mondo 2006. La compattezza di quel gruppo era la cifra di una maturità collettiva garantita dal ct Marcello Lippi. Mentre dall'Italia la sindrome Tafazzi faceva partire bordate su calciopoli, il tecnico toscano blindava i suoi e con il suo carisma sapeva usare bastone e carota, in una sola parola: autorevolezza. Il clan dei reduci di quel Mondiale, Buffon, De Rossi e Pirlo su tutti è stato insufficiente a contenere gli isterismi adolescenziali dell'over 30 Cassano e dell'irrecuperabile Balotelli.

Le scelte - Antonio Cassano è stato preferito a Giuseppe Rossi, che aveva dedicato le intere giornate degli ultimi mesi per essere in forma e convocabile. Prandelli lo ha preferito al barese e ancora ci si domanda quale sia stato il suo contributo nei circa 60' minuti giocati in due partite. Balotelli è stato titolare irremovibile, partito apparentemente serio e concentrato ha anche segnato contro l'Inghilterra, ma è bastata la sconfitta contro il Costa Rica per farlo sparire per sempre in un limbo di depressione: "Balotelli non riesco mai a capire quando è calmo quando è nervoso" ha detto Prandelli ai microfoni di Sky Sport dopo l'Uruguay. Se non lo sa lui, stiamo messi bene. Altra fissazione del ct bresciano è stato Thiago Motta, titolare evanescente contro il Costa Rica, entrato in corsa contro l'Uruguay al posto di Verratti con in testa neanche un'idea che fosse una. Ai margini dei pupilli del ct è sempre rimasto Ciro Immobile: inutilizzato del tutto nella sconfitta costaricana, isolato dalla miopia tattica di Balotelli in quella uruguagia.

Il futuro - La Federcalcio ha avuto il tempismo di rinnovare il contratto di Prandelli fino al 2016, cioè fino agli Europei in Francia, con un ingaggio di 1,6 milioni l'anno. Il presidente Abete dovrebbe farsi ora due conti in tasca e capire se convenga onorare anche un costosa rescissione anticipata e salutare il ct, oppure tenerci un tecnico che, uscito dal Mondiale, si riduce a prendersela solo con l'arbitro dopo: "Una partita equilibrata, bella partita tatticamente, ma - ha detto Prandelli ai microfoni di Sky Sport - non si poteva dare un rosso a Marchisio. Lavori 4 anni e dopo un rosso metti in discussione tutto, vedremo".

martedì 24 giugno 2014

"Una sfasciafamiglie, arrivista e pure pu...". L'ex di Mentana sbrocca ancora su Twitter. E pubblica una foto...

Michela Rocco di Torrepadula e la foto su twitter della fiamma di Enrico Mentana




Il week end di Michela Rocco di Torrepadula non è stato dei più tranquilli. L'ex moglie di Enrico Mentana è stata attivissima su twitter e così torna a bersagliare il direttore di Tg La7 e la sua nuova compagna, la giornalista di Servizio Pubblico, Francesca Fagnani. Michela Rocco pesca una foto in cui la compagna di Mentana appare in compagnia di Annalisa Chirico che regge in mano una copia del suo libro "Siamo tutti puttane". Insieme alla Fagnani e alla Chirico nella foto appaiono anche alcune loro amiche. Il commento allo scatto della Rocco di Torrepadula è al veleno. Riferendosi al titolo del libro scrive: "Una di loro sicuro, ma nel senso più stretto della parola. Sfasciafamiglie, arrampicatrice sociale e arrivista". Una bordata senza precedenti probabilmente rivolta alla nuova compagna di Mentana. Insomma, nonostante sia passato del tempo dalla separazione con Mentana, Michela non ha ancora digerito la nuova vita sentimentale dell'ex marito...


ALTA TENSIONE RENZI-GRILLO Bufera per Vespa e Floris: ecco perchè...

Rai, Fico: "Chiudiamo Porta a Porta", Anzaldi: "Vespa non si tocca"



La Rai è il pomo della discordia. La riforma di viale Mazzini e la spending review interna che vuole promuovere il governo Renzi rischia di far salire la tensione tra il Pd e il M5S. A far scoppiare una vera e propria bufera a colpi di botta e risposta è stato il presidente della Commisione di vigilanza, il grillino Roberto Fico. Durante il suo intervento a "Un giorno da Pecora", la trasmissione radiofonica di Radio2, Fico non ha usato mezze parole e ha messo nel mirino Bruno Vespa e il suo "Porta a Porta": "Fosse per me, andrebbe chiuso". Sul numero di serate che dovrebbe fare una
trasmissione come ’Porta a Portà, Fico si è detto convinto che "quella trasmissione vada totalmente rinnovata, da quanto tempo va avanti? Bisogna cercare di rinnovarla".

"Via Vespa" - E Vespa? "Vespa ha un contratto, non è nemmeno un dipendente Rai -ha aggiunto Fico- Dagli organi di stampa apprendiamo che ha un contratto milionario". Il presidente della Commissione Vigilanza ha dunque confermato: "Io chiuderei Porta a Porta e farei un altro tipo di trasmissione". Sul possibile conduttore di questa nuova trasmissione, Fico esclude la vecchia guardia, come ad esempio Giovanni Floris: "No -ha osservato Fico- ci sono tanti giovani bravi che potremmo far emergere". 

"Floris deve restare" - Ma, ha aggiunto: "Se Floris andasse a Mediaset sarebbe un danno per la Rai". Dopo aver ascoltato le parole di Fico, il Pd è insorto. Di fatto la line del grillino appare netta e decisa: fuori Vespa e dentro Floris. Il piano renziano invece va nella direzione opposta. Così c'ha pensato Michele Anzaldi, Pd e segretario della commissione di Vigilanza Rai in Rai a difendere Vespa: "Se venissero confermate, le dichiarazioni del presidente della Vigilanza Roberto Fico su conduttori e trasmissioni Rai sarebbero gravissime e non sarebbero accettabili per un presidente di garanzia eletto ad ampia maggioranza. È urgente una rettifica chiara". 

Furia Pd - "Non si capisce come -spiega Anzaldi- Fico si permetta di ordinare la chiusura di trasmissioni, il cambio di conduttori, la degradazione del lavoro giornalistico a vantaggio di quello dei comici. Non è accettabile che il presidente della commissione di Vigilanza pensi di poter indicare alla Rai il dettaglio dei palinsesti, addirittura con tanto di conduttori da cacciare, così come appare quantomeno sgradevole la classifica dei telegiornali. È opportuno che Fico smentisca le sue affermazioni". 

La Casta - Galan svela le balle di Boldrini e Grasso - Un deputato prende 18 mila euro al mese: ecco perchè...

La Casta - Galan svela le balle di Boldrini e Grasso - Un deputato prende 18 mila euro al mese: ecco perchè...

di Franco Bechis



L'ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan, difendendosi dalla richiesta di arresto della procura di Venezia a L'Aria che tira stasera, la trasmissione condotta da Myrta Merlino su La7, ha sollevato per la prima volta il velo sui veri stipendi di un parlamentare, facendo vedere rimborsi spesa e indennità extra erogategli dalla Camera dei deputati, e così mostrando la raffica di bugie fin qui raccontate da Laura Boldrini e Piero Grasso sulla riduzione dei costi della politica. Con documenti e versamenti bancari che gli erano utili a dimostrare di avere avuto il reddito necessario ad effettuare le spese che gli erano imputate, Galan ha mostrato il netto che da deputato prende ogni mese: oltre 18 mila euro. Di questi circa 5.200 euro netti sono lo stipendio base di un parlamentare. E solo questi moltiplicati per 12 nell'importo lordo (circa 10 mila euro al mese) vanno a costituire l'imponibile dichiarato al fisco. I restanti 13 mila euro netti al mese, che sommano le diarie fisse e variabili, il rimborso a forfait delle spese di ufficio, i rimborsi a forfait di spese telefoniche e di trasporto, sono stati messi in tasca per espressa dichiarazione di Galan ogni mese dal deputato e sono totalmente esentasse.

lunedì 23 giugno 2014

Cardito (Na): La Commissione di garanzia ha espulso all'unanimità due ex consiglieri del PD

Cardito (Na): La Commissione di garanzia ha espulso all'unanimità due ex consiglieri del PD

di Mario Setola 


Se così fosse, i Democrat locali perdono più del 50 % dei consensi 

Alla fine è arrivata l’espulsione per Nunziante Raucci e Francesco Castaldo. Un provvedimento preso direttamente dalla Commissione di Garanzia del PD napoletano che ha dichiarato non solo l’espulsione ma anche l’immediata cancellazione dall’anagrafe degli iscritti del Pd Provinciale Napoli, con contestuale decadenza degli stessi da qualsivoglia eventuale carica/incarico politico-partitico. La decisione è stata presa all’unanimità, segno che nessuno dei componenti ha provato a difendere i due. D’altronde anche il Segretario Provinciale Venanzio Carpentieri era stato piuttosto chiaro quando, dal palco dell’ex Sindaco Giuseppe Cirillo, disse in maniera chiara che Raucci e Castaldo non avrebbero più fatto parte del suo stesso partito. Una “promessa” mantenuta nonostante su altri palchi c’era chi era convinto che un provvedimento del genere non sarebbe mai stato preso, anche in virtù di presunti rapporti diretti con Renzi. E invece Giuseppe Cirillo vince la battaglia, la prima da quando non è più Sindaco. L’ultimo coordinamento del PD tenutosi ieri ha confermato la linea del Sindaco Cirillo e del Segretario Orabona. Nonostante qualcuno paventava l’ipotesi di un congresso, la stragrande maggioranza ha respinto l’idea e ha scelto di non perdersi in ulteriori guerre fratricide bensì di rilanciare l’attività del partito con una conferenza programmatica con la quale il PD chiarirà i suoi obiettivi e gli impegni che assumerà per tornare a governare la città. All’unanimità è stata riconfermata piena fiducia al segretario Orabona, al quale è stato affidato un mandato preciso: aprire un tavolo politico con tutti i partiti e movimenti vittime di questo scioglimento anticipato. Ora si attendono le repliche e le contromisure del gruppo “arlacchiano” legato al sindaco più longevo della storia di Cardito, Giuseppe Barra, forte di un indiscusso valore elettorale ed una credibilità di gran lunga superiore rispetto ai nuovi, fallimentari governanti. Lo hanno confermato le ultime elezioni europee che hanno, qualora ce ne fosse ancora bisogno che il gruppo di Barra, Castaldo, Raucci e tantissimi altri aderenti, rappresentano la forza elettorale numero uno in città. Chi lo sa se questo gli “espellenti” lo sapevano. Chi lo sa se gli “espellenti” sapevano che mai i due consiglieri comunali, da sempre all’opposizione, sono stati coinvolti per cercare di trovare un’intesa e tentare di governare, ma realmente non com’è stato fatto, la città.  “faremo ricorso” il commento a caldo dei due protagonisti. 

Cardito (Na): L'atleta Auriemma: "Un'emozione correre per le strade di Afragola"

Cardito (Na): L'atleta Auriemma: "Un'emozione correre per le strade di Afragola"

di Mario Setola



Cardito – “Un’emozione correre per le strade di Afragola”, così l’atleta Luigi Auriemma della Podistica Cardito commenta la IV edizione della manifestazione podistica “Corri Afragola per la pace”. “Un’organizzazione perfetta. Mimmo Errichiello è riuscito a coniugare – commenta Luigi Auriemma – spettacolo ed entusiasmo”. Il team carditese, capitanato da Luigi Auriemma, ha partecipato alla manifestazione podistica organizzata dalla New Atletica Afragola raggiungendo un’ottima prestazione. Ai nastri di partenza il team carditese – Luigi Auriemma, Raffaele Paribello, Crescenzo Barra, Arcangelo De Bellis, Luigi Vittorioso, Antonio La Mura, Ferdinando Falco, Mario Belgiorno , Grillà  Francesco  – ha entusiasmato l’ala di folla ai bordi della strada durante la gara. “Iniziare la gara – spiega Luigi Auriemma – sulle note dell’Inno di Mameli è stata una gioia indescrivibile, la macchina organizzativa dell’evento podistico è stata perfetta. L’appuntamento è al prossimo anno sulle strade di Afragola per regale nuove emozioni agli atleti”. La società carditese è pronta per organizzare anche a Cardito una gara podistica per ravvivare la comunità carditese. 

La soffiata di Aldo Grasso su Giovanni Floris: "Qualcuno pensa che sia..."

Aldo Grasso: "Giovanni Floris? Qualcuno pensa che sia il neo Bruno Vespa"



Il suo articolo sulla prima del Corsera, Aldo Grasso lo dedica a Giovanni Floris. Ai "suoi dolori". "Firma o non firma? E' vero che lascia la Rai per Mediaset? Rinuncia a qualche euro pur di tenersi Ballarò?". Quindi il critico tratteggia il ritratto di Floris: "Giova, come lo chiama Crozza, è rappresentato dall'agente tv Beppe Caschetto ('il Lucio Presta della sinistra'): chiede più spazio per sé e un compenso più alto rispetto a quanto guadagna (oltre mezzo milione)". Quindi Grasso continua ricordando che "Giovanni Alè Floris di dolori professionali, finora, ne ha conosciuti ben pochi. Rapida e luminosa carriera in Rai, corrispondente radiofonico da New York durante l'11 settembre, conduzione in prima serata di un talk, Ballarò, la creatura del suo amico direttore Paolo Ruffini, e poi libri, saggi". Floris ha un motto: "Mi preparo molto e miro a un obiettivo. E in genere riesco a portarlo a casa". Un motto che in qualche modo la avvicina a un altro decano della Rai. E a completare il parallelismo ci pensa proprio Aldo Grasso: "Qualcuno pensa sia il neo Vespa", inteso come Bruno. E' potente, Floris, molto potente. Eppure potrebbe andarsene da Viale Mazzini. Il critico del Corsera conclude: "Ha firmato, non ha firmato? Il più grande floriscultore è stato l'ex direttore di Raitre Ruffini, che ora dirige Tv2000. Giova conduttore unico delle coscienze della Tv dei Vescovi?". Staremo a vedere.