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domenica 8 giugno 2014

I Comuni al ballottaggio: Da Bergamo a Livorno e Bari, tutte le sfide più importanti. La mappa del voto in Italia

Elezioni 2014, i Comuni al ballottaggio: da Bergamo a Livorno, le sfide più importanti



Quasi 4 milioni e mezzo di italiani torneranno alle urne domenica 8 giugno, dalle 7 alle 23, per il turno di ballottaggio delle amministrative: sono chiamati a scegliere, in tutto, 148 sindaci. Un test politico non di poco conto, anche perché i nervi a Roma sono tesi. "Matteo Renzi, spalleggiato da Repubblica, sta violando clamorosamente il silenzio che si impone il giorno prima dei ballottaggi. Denuncio questo fatto scandaloso e ne farò oggetto di un apposito intervento in commissione di Vigilanza perché non è possibile che il segretario del Pd imperversi su tutti i telegiornali e su tutte le radio anche del servizio pubblico il giorno prima di importanti votazioni". E' il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ad attaccare frontalmente il premier e il "servilismo del giornalismo italiano". Tensione a destra così come a sinistra, dove anche il Pd è alle prese con lo scandalo delle tangenti del Mose, con tanto di autocritica dello stesso Renzi. Chi torna al voto - Ai 138 comuni delle regioni a statuto ordinario, vanno aggiunti un comune in Sardegna (Alghero, in provincia di Sassari), uno in Friuli Venezia Giulia (Porcia, provincia di Pordenone) e otto in Sicilia: Caltanissetta, San Cataldo (Caltanissetta), Acireale (Catania), Bagheria (Palermo), Monreale (Palermo), Termini Imerese (Palermo), Pachino (Siracusa) e Mazara del Vallo (Trapani). Diciassette i capoluoghi di provincia chiamati a scegliere il sindaco tra i due "spareggianti" usciti dal primo turno dello scorso 25 maggio: Vercelli, Biella, Verbania, Bergamo, Cremona, Pavia, Padova, Modena, Livorno, Teramo, Perugia, Terni, Pescara, Bari, Foggia, Potenza e Caltanissetta. Lo scrutinio avrà inizio nella stessa giornata di domenica, al termine delle operazioni di voto e dopo il riscontro del numero dei votanti.

Le sfide più attese - Occhi puntati soprattutto su Bergamo, Pavia, Modena, Livorno e Bari. A Bergamo è in vantaggio Giorgio Gori (Pd), che parte dal 45,5% del primo turno. Staccato, di poco, il rappresentante del centrodestra nonché sindaco uscente Franco Tentorio (42,2%). A Pavia il grande favorito è il giovane rampante di Forza Italia Alessandro Cattaneo, forte di un 47% contro il 22,8 di Massimo Depaoli del centrosinistra. A Modena il Movimento 5 Stelle sogna il colpaccio stile Parma-Pizzarotti nel maggio 2012. Il candidato sindaco grillino Marco Bortolotti, con il 16,3% del primo turno, sfida il piddino Gian Carlo Muzzarelli, che ha raccolto il 49,7 per cento. Impresa difficilissima, ma con Bortolotti si è schierato tutto il centrodestra, da Ncd a Forza Italia, chiedendo ai propri elettori di scegliere il rappresentante del M5S. Situazione simile a Livorno, tra le roccaforti della sinistra italiana: sarà Marco Ruggeri del Pd (40%) contro il 5 Stelle Filippo Nogarin (19%). A Bari, invece, torna in gioco Forza Italia: Mimmo Di Paola col 35,8% del primo turno prova il ribaltone contro il candidato sindaco del Pd Antonio Decaro, forte del 49,4% raggiunto due settimane fa.

sabato 7 giugno 2014

Trova un assegno da 48mila euro abbandonato sul sedile di un treno

Trova un assegno da 48mila euro abbandonato sul sedile di un treno


La busta è stata consegnata alla Polfer



Una busta, aperta, abbandonata sul sedile del treno. E questo quello che trovato su una "Freccia" un viaggiatore delle tratta Roma-Firenze. All'interno della busta dei documenti relativi ad un contratto e, soprattutto, un assegno da 48.000 euro. Il passeggero ha deciso, insieme ad un occasionale compagno di vettura, di consegnare tutto alla polizia ferroviaria. I due viaggiatori hanno guardato dentro la busta abbandonata aperta per capire se vi fossero indicazioni sul suo proprietario.

Dentro, la sorpresa: il consistente assegno e la bozza di un contratto di consulenza con una società, firmato solo da uno dei contraenti. Così, mentre uno dei due viaggiatori ha proseguito il tragitto verso Bologna, l’altro sceso a Firenze ha consegnato il plico alla polfer della stazione di Santa Maria Novella.

Suor Cristina stravince ma ora per cantare aspetta la benedizione

Suor Cristina stravince ma ora per cantare aspetta la benedizione


di Paolo Giordano 


La religiosa è ormai un fenomeno mondiale anche se per settimane non potrà pubblicare cd Lei dice: «Sono nelle mani della Provvidenza» Però a decidere saranno i suoi superiori



A un certo punto, all'una e rotti di notte dopo la finale di The Voice, Suor Cristina aveva gli occhi sbarrati dalla stanchezza: «Ma come, mi avevate detto che sarebbero state tre domande e invece siamo già a sette...». Di fianco a lei, Suor Agata, la sua «superiora» quasi infastidita dal mitragliare dei flash. Gli effetti paradosso della celebrità improvvisa. Poco prima, giusto il tempo di ricevere il primo premio di un talent che alla serata finale ha raggiunto 4 milioni e 100mila telespettatori con share del 21.03 per cento, aveva fatto recitare il Padre Nostro a uno studio sbigottito perché cantare la preghiera delle preghiere di fianco all'ateo JAx e, soprattutto, a el Diablo Piero Pelù garantiva un effetto quantomeno straniante. «Ne parlerò ancora con i superiori, sono nelle mani della Provvidenza», ha poi detto a botta calda Suor Cristina, 25 anni da Comiso provincia di Ragusa, ormai fenomeno mondiale visto che alla finale di The Voice c'erano giornalisti della Bbc e di alcune testate sudamericane a garanzia di un effetto Bergoglio che si dilata anche nel mondo dell'intrattenimento. «Ho fatto voto di povertà» ha subito detto Suor Cristina, che alla finale è stata accompagnata da padre madre e fratello sempre però ben lontani dai riflettori. 
Lei è realmente un mistero.

A volte, di fronte alla platea di cinici giornalisti, sembrava uscita da una candid camera tanto erano inattese le sue parole. In ogni senso. Da una parte, «ho fatto cantare il Padre Nostro perché Dio è il mio sposo». Dall'altra, «l'evangelizzazione non esclude che io faccia un tour mondiale». Prima «non ho ancora fatto voto eterno per essere suora, ma il 29 luglio rinnoverò quello per tre anni». Poi «se dovessi incidere un disco, i miei testi parleranno d'amore con un linguaggio capace di arrivare a tutti». In sostanza, per noi mortali Suor Cristina Scuccia è un grande mistero. Ma non solo per noi. Anche per la casa discografica che da contratto deve promuovere il disco del vincitore di The Voice. Il brano inedito cantato durante la finale (l'interlocutorio Lungo la riva di Neffa) è stato presentato senza abbinamento a nessun editore musicale. E, a quanto pare, per molte settimane a venire non è prevista alcuna pubblicazione di un intero cd a nome di Suor Cristina. Come si sa, la sinergia tra tv e mercato discografico ormai è strettissima e inevitabile e il ritardo di settimane nella pubblicazione del disco del vincitore di un talent potrebbe essere un handicap non indifferente. Tanto più se nel giorno stesso della vittoria ancora non si sa che cosa succederà. 

D'altronde mai era successo che una suora orsolina vincesse un talent show sull'onda dei complimenti globali di superstar come Alicia Keys o Whoopy Goldberg (comunque ha preso il 62 per cento del televoto, non un plebiscito c'è da dire). E se può sembrare piuttosto inconsueto che, dopo mesi di risonanza mondiale, nessuno abbia preso ancora un decisione definitiva su quella che potrebbe diventare un fenomeno assoluto, è anche vero che Suor Cristina in questo momento sembra il braccio canoro della nouvelle vague di Papa Francesco: «Lui parla di un Vangelo di gioia e io, che ho un dono, voglio donarlo a tutti proprio per dare gioia», aveva detto lei prima della vittoria. Insomma, uno scenario inedito che, come confermano anche alcuni esperti del settore, lascia tutti disorientati. Incertezza sulla promozione. Difficoltà a pianificare una strategia di mercato. Se Suor Cristina aveva anche solo lontanamente il desiderio di scardinare alcune logiche di mercato, è a buon punto. Ma se la produzione di The Voice confida di avere un ritorno d'immagine musicale, beh, è assai più lontana dall'obiettivo. Con tutte le dovute proporzioni, dopo la vittoria dell'evanescente barbuta Conchita Wurst all'Eurovision Song Contest, ora la vittoria di una suora, per quanto meritevole, a un talent show potrebbe avere un effetto deterrente per chi conta solo sui propri talenti vocali o sulla forza del sogno. Vedremo. Ma non è una conseguenza da sottovalutare.

Matteo Renzi attacca il Pd: "Corrotti anche nel mio partito"

Mose, Renzi ammette: anche il Pd coinvolto



Matteo Renzi, a Napoli per il convegno La Repubblica delle idee, parla di corruzione, intervistato da Ezio Mauro parla delle inchieste Expo di Milano e quella sul Mose di Venezia. Renzi dice: "Nella vicenda del Mose di Venezia sono coinvolti i ladri ma anche le guardie. Dobbiamo porci il problema di come tagliare le autorità che non hanno funzionato perché non hanno più senso che esistano", Renzi ha poi detto che venerdì prossimo ci sarà un provvedimento ad hoc sulla corruzione che prevede "poteri precisi" all’autorità di Cantone. Serve "una riforma radicale, occorrerà incidere

sulla vigilanza e sulle procedure degli appalti", dice il premier. Ma il vero messaggio politico di Renzi arriva quando parla del coinvolgimento della politica nell'inchiesta lagunare dice:  "Sono rimasto molto colpito dalla vicenda veneziana. Chi volesse negare la responsabilità della politica sarebbe fuori dal mondo. E anche per la mia parte politica. Mentre il suo braccio destro Luca Lotti, qualche giorno fa aveva scaricato il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, Matteo Renzi dice che quelli del Pd coinvolti se ne devono andare a calci nel sedere. "Se nel Pd c’è chi ruba deve andare via a calci nel sedere. Ci sono i ladri e ci sono le persone perbene. Noi stiamo con le persone perbene".

Le riforme -  Parlando delle misure contro la corruzione, Renzi dice che nel "pacchetto di riforme della Giustizia deve essere chiaro che i condannati non possono mettere più piede in un ufficio pubblico se non per chiedere un documento". Un pacchetto, ha spiegato, "che recuperi le indicazioni della commissione Ue". E ancora: "Sono certo che sia arrivato il momento per una riforma radicale e strutturale. Se ci vorrà una settimana in più ce la prenderemo tutta - ha aggiunto -. L’importante è che passi l’idea che l’Italia i corrotti li va a scovare e li processa in tempi certi». Contro i nuovi episodi di corruzione "facciamo sul serio". Poi torna sulla "sua parte politica" e aggiunge: "il giochino di dire loro e noi non può funzionare, soprattutto nel momento in cui sei maggioranza e sei maggioranza nel Paese". 

La crisi ammazza il nero

La crisi ammazza il nero

di Chiara Sarra


La crisi ha spinto gli italiani ad arrangiarsi anche per i lavoretti: oltre a quella regolare, ne paga le conseguenze anche l'economia sommersa


Nemmeno il lavoro nero si è salvato dalla crisi, che ha portato molti ad "arrangiarsi" col fai da te ed evitare il ricorso a specialisti. Ne è convinta la Cgia di Mestre che stima che i posti di lavoro irregolari persi tra il 2007 e il 2012 ammontino a oltre 106.000 unità.

L’esercito dei lavoratori in nero, o meglio delle unità di lavoro standard irregolari presenti in Italia, per la Cgia, sono scesi poco sotto i 3 milioni, (2.862.300). Il 45,7% (1.308.700), opera nel Mezzogiorno: 610.700 nel Nordovest, 500.200 nel Centro e 442.700 nel Nordest. "La crisi ha tagliato drasticamente la disponibilità di spesa delle famiglie italiane", segnala il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi, "Pertanto, anche per le piccole manutenzioni, per i lavori di giardinaggio o per le riparazioni domestiche non si ricorre nemmeno più al dopolavorista o all’abusivo. Questi piccoli lavori o non vengono più eseguiti, oppure si sbrigano in casa.

"In questi anni, infatti, abbiamo assistito ad un vero e proprio boom del cosiddetto fai da te casalingo: di persone che di fronte ad un guasto o a una rottura si sono messe a fare l’idraulico, l’elettricista, il fabbro o il falegname", ha aggiunto Bortolussi, "Certo, non tutti i settori hanno subito una contrazione della presenza degli abusivi. In quello della cura alla persona (come parrucchieri, estetiste, massaggiatori, nella riparazione delle auto, moto o cicli e nel trasporto persone l’aumento degli irregolari è stato esponenziale". A livello territoriale, fa notare la Cgia, ci sono comunque forti differenze. Se tra il 2007 e il 2012 nel Centro Nord il calo delle unità irregolari è stato molto consistente (- 67.500 nel Nordovest, -50.300 nel Centro e -38.900 nel Nordest) al Sud si è registrato un deciso aumento: + 50.400.

"Rispetto al resto del Paese - prosegue Bortolussi - nel Sud la presenza dell’economia sommersa è più diffusa e strutturata. A differenza del Centro-Nord, dove, in linea generale, il lavoratore irregolare opera prevalentemente da solo e in piena autonomia, nel Mezzogiorno l’economia sommersa riguarda molte filiere dei servizi e del produttivo. Pertanto, è presumibile che la crisi abbia rafforzato il peso e la dimensione di quelle attività e di quei settori che tradizionalmente operano nella cosiddetta area grigia o sono controllati dalla criminalità organizzata". Secondo le stime dell’Ufficio studi della Cgia, il valore aggiunto prodotto a livello nazionale dall’economia sommersa è pari a poco più di 100 miliardi di euro all’anno. Questa situazione procura un mancato gettito fiscale pari a quasi 45 miliardi di euro all’anno.

La Nazionale è partita per il Brasile, dove tra pochi giorni inizia il Mondiale

Brasile, arriviamo...


di Franco Grilli



La Nazionale è partita per il Brasile, dove tra pochi giorni inizia il Mondiale

Volti distesi e sorridenti: gli azzurri, rigorosamente in divisa, prima di imbarcarsi per il Brasile hanno posato per una foto ricordo sulle scalette dell’A330 dell’Alitalia battezzato "Tiziano". Particolarmente sorridenti sono apparsi Antonio Cassano che, a lungo, ha scherzato sulle scalette del velivolo assieme a Gigi Buffon. Visto che il pullman della squadra è arrivato direttamente sotto bordo non c’è stata possibilità per i tifosi, radunatisi davanti al Terminal T3 di Fiumicino, di salutare da vicino gli azzurri.

Tuttavia sotto il velivolo si è radunata spontaneamente una piccola folla di operatori aeroportuali che, schierata tra due ali, ha salutato calorosamente Prandelli e i giocatori man mano che si avvicinavano al velivolo. Per primo a scendere dal pullman era stato Buffon assieme al vicepresidente federale Demetrio Albertini. Quindi era stata la volta del ct Prandelli.

Dopo le foto di rito i giocatori sono tornati al pullman per prendere ciascuno i propri bagagli. Una volta saliti a bordo tutti gli azzurri è stata la volta dei familiari dei calciatori, dei giornalisti al seguito della spedizione azzurra e di tutto lo staff dirigenziale.

Il volo è partito a mezzanotte. La Nazionale vola su un charter A330 dell’Alitalia da 250 posti: i sedili Business non sono però sufficienti per tutta la squadra e così un piccolo gruppo di giocatori - tra cui i "giovani" Perin, Mirante, Darmian e Parolo - hanno scalato in Premium economy.


Camera, fra i deputati è boom per il porta-preservativo in pelle

Camera, fra i deputati è boom per il porta-preservativo in pelle


di Franco Bechis



Dice il barista che serve ai tavolini proprio di fronte di avere visto davanti alle vetrine e poi entrare nel negozio decine di vip della politica. E in effetti pare che vada a ruba il Condom holder (letteralmente porta-preservativo) in similpelle venduto a due passi dalla Camera dei deputati. Costa 30 euro e in vetrina campeggia un sobrio prototipo in pelle gialla. Ma poco di fianco se ne offrono di ogni colore. Tinta unita blu, rosso, verde acqua, verdone, marrone, cobalto, arancio e perfino in fantasia bianco-nero (il più ambito dagli aderenti del Montecitorio Juve fan club). Insieme al porta preservativo alla moda viene regalato anche un opuscoletto, dal titolo Siamo sicuri, preparato da una associazione senza lucro che si occupa di Aids. Sopra ogni esemplare è inciso uno slogan che ha messo in imbarazzo più di un acquirente: "Ovunque proteggimi", la scritta che di solito appare sotto le immaginette sacre...