Visualizzazioni totali

lunedì 28 aprile 2014

Gli 80 euro? Renzi li prenderà dalla tua pensione

Taglio Irpef, lo spettro del taglio alle pensioni



Taglio Irpef, a tempo e col trucco. Già, perché quello che entra nella busta paga di oggi esce da quella di domani. Almeno è quanto ipotizza Il Giornale, che sottolinea come il bonus, stando al decreto, sia un "credito" e non una "detrazione". Questo, in soldoni, significa che spetta al datore di lavoro individuare l'area nella quale effettuare il prelievo per aggiungere gli 80 euro in busta paga. E se le ritenute Irpef non fossero sufficienti per trovare il bonus, il datore di lavoro potrà prendere i soldi dai contributi previdenziali, ossia dalla somma trattenuta dal lorodo in busta paga e versata all'istituto previdenziale.

Il dubbio - In teoria dovrebbe poi essere lo Stato a farsi carico di questi contributi. Tecnicamente toccherebbe appunto allo Stato farsi carico dei contributi non versati. Eppure non ci si può fidare. Si tratta, infatti, dei contributi figurativi, quelli che hanno reso l'Inpdap, e dopo la fusione anche l'Inps, un colabrodo: hanno determinato un passivo di 25 miliardi di euro, al cui ripianamento oggi contribuiscono i lavoratori parasubordinati, vittime di un continuo aumento dei versamenti. Il rischio, concreto, è che questi 80 euro vengano compensati con un aumento delle aliquote contributive sulle pensioni. In sostanza, quello che vedrete oggi in busta paga, lo potreste perdere domani.

Berlusconi: Porterò le pensioni minime a 800 euro

Le promesse di Berlusconi: Porterò le pensioni minime a 800 euro

Il Cav ospite di Barbara D'Urso a "Domenica Live" su Canale 5



Certo, c'è il Silvio Berlusconi che i giornali di sinistra dipingono in questi giorni come il condannato destinato a finire i suoi giorni cambiando i pannoloni agli anziani. E poi c'è quello che torna in tv col solito piglio: quello che aveva vent'anni fa quando scese in campo e lo stesso di appena un anno e mezzo fa, quando compì il "miracolo" di portare i suoi vicini al 30%. Un Berlusconi che continua a definirsi "un po' folle" (ma se dice Steve Jobs è cool, se lo dice lui invece è matto) e che parte proprio da dove la sinistra e i giornali lo vogliono confinare: dagli anziani. Parlando a "Domenica Live" su canale 5 intervistato da Barbara D'Urso, il cavaliere lancia la sua sfida pensando già alle prossime politiche partendo da quelli che più di una volta, nei giorni scorsi, ha definito "i miei coetanei". Ricorda come, diversamente da tutti i governi che l'hanno preceduto e seguito, lui sia stato "l'unico ad aver alzato la soglia minima delle pensioni, portandola a un milione di lre. Era il 2001" spiega alla D'Urso.

Certo, però, che oggi quel milione che appena tredici anni fa sembrava una somma dignitosa e sufficiente ad arrivare a fine mese, oggi è diventato 500 euro. Cioè, grazie alle nefaste conseguenze portate dalla moneta unica (della quale certo Berlusconi non è tra i più entusiasti sostenitori), una miseria. E di qui la promessa agli anziani: "Quando vinceremo le prossime elezioni politiche e torneremo a governare l'Italia, rifaremo quello che già abbiamo fatto tredici anni fa, cioè alzeremo le pensioni minime di anzianità, portandole questa volta a 800 euro".

domenica 27 aprile 2014

Canonizzazione: Roncalli e Wojtyla sono Santi

Canonizzazione: Roncalli e Wojtyla sono Santi

A cura di Gaetano Daniele



Papa Francesco, leggendo la formula di canonizzazione, ha proclamato santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli e Karol Wojtyla. La proclamazione è stata accolta con un lungo applauso dai fedeli. Bandiere polacche in tutta la piazza. Prima della proclamazione, la richiesta formulata dal Cardinale Prefetto, come previsto dalla procedura. Francesco concelebra con 150 porporati, che lo hanno preceduto in processione in Piazza San Pietro. Poco prima era entrato anche il Papa emerito Ratzinger, anche lui tra i concelebrati: ad accoglierlo l'applauso della piazza. 

La Formula di Canonizzazione: 
"Ad onore della Santissima Trinità, per l'esaltazione della fede cattolica e l'incremento della vita cristiana, con l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dopo aver lungamente riflettuto, invocato più volte l'aiuto divino e ascoltato il parere di molti Nostri Fratelli dell'Episcopato, dichiariamo e definiamo Santi i Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e li iscriviamo nell'albo dei Santi e stabiliamo che in tutta la chiesa essi siano devotamente onorati tra i Santi. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo". 

Saviano infanga noi poliziotti pestati in piazza

Saviano infanga noi poliziotti pestati in piazza


di Gianni Tonelli 


Quelli che lui definisce infami, scrive il presidente nazionale del Sap, sono gli stessi che gli fanno da scorta



Caro Roberto Saviano,
tutti - tranne te - abbiamo avuto modo di vedere quanto accaduto il 12 aprile a Roma dove, durante un corteo, un'orda di barbari travisati, armeggiando bombe carta, spranghe e sampietrini, nella totale consapevolezza di immunità e impunità, ha dato l'assalto ai quartieri della capitale, ha incendiato e distrutto negozi e macchine, ha spedito in ospedale qualche decina di agenti. Da attento scrittore quale sei, forse un po' in crisi di vendite e visibilità ultimamente, la tua attenzione è stata invece focalizzata sul gesto di un poliziotto, apparso forse inopportuno ed errato, ma certamente figlio di una perdita di controllo dovuta al fortissimo stress patito nell'affrontare una situazione di reale guerriglia urbana, in cui il rischio della vita è apparso qualcosa di più di un'astratta ipotesi.

Il mio collega, auto segnalatosi, si difende sostenendo di aver calpestato la persona in quanto concentrato visivamente su ben altro, considerando il drammatico contesto in cui stava operando. Per te e per tutti i radical chic, invece, quelle immagini sono già una condanna, nonostante ci sia un'indagine in corso che dovrà accertare fatti e responsabilità.

Responsabilità che, invece, sono chiarissime per quel che riguarda i violenti. Dei quali, però, non ha fatto minimamente cenno nel tuo j'accuse. Sei tu, caro Saviano, che devi chiedere scusa. Devi chiederla a quei carabinieri che ogni giorno difendono la tua vita rischiando la loro; devi chiederla a tutta la polizia di Stato che per te è un «corpo» infame, osceno e vergognoso, dimenticando il sacrificio quotidiano degli eroi - quelli veri, non sulla «carta» - uccisi dalle mafie e dalla criminalità; devi chiederla a colleghi di grandissimo valore come il dottor Vittorio Pisani, eccellente investigatore e straordinario poliziotto, vittima di accuse infamanti e ora finalmente assolto, che forse ha pagato più del dovuto la pubblica contrarietà alla tua scorta. Voglio pensare che certe parole in libertà siano frutto della depressione di cui hai dichiarato di soffrire. Ma questo non ti giustifica.

* presidente nazionale Sap, Sindacato autonomo di polizia

sabato 26 aprile 2014

Arrestato Costa, il candidato grillino "moralizzatore": organizzava sequestri e chiedeva il riscatto

Arrestato Costa, il candidato grillino "moralizzatore": organizzava sequestri e chiedeva il riscatto



Lo chiamano il "moralizzatore" per la sua attenzione ai problemi dei più deboli e bisognosi di assistenza ed è uno dei principali ed attivi esponenti del Movimento Cinque Stelle a Bassano del Grappa. Tanto è vero che era stato candidato per il partito di Beppe Grillo alle prossime elezioni amministrative bassanesi per un posto da consigliere comunale. Ma di etica, moralità, e rettitudine non sembra averne molta il grillino Stefano Costa che ieri è stato arrestato dai Carabinieri di Cittadella, Padova, nell’ambito di una vasta operazione del Comando provinciale con l’accusa di rapina aggravata, sequestro di persona ed estorsione. Insieme al 47enne veneziano Nerio Corò, libero professionista, anch’egli finito in manette, Costa è infatti ritenuto responsabile del rapimento lampo di un imprenditore padovano avvenuto lo scorso novembre a Bassano. Costa e Corò avrebbero dopo il sequestro dell’imprenditore avrebbero chiesto alla famiglia il pagamento di una somma di 200mila euro per il rilascio.

Il sequestro - L’imprenditore, racconta Alessandro Tich su Bassano.net, era stato contattato dai malintenzionati per un affare e invitato a un appuntamento in una zona appartata nella nostra città. Qui ha trovato uno dei due, che lo ha minacciato con un coltello, imbavagliato e portato in auto dall’altro complice. La coppia di sequestratori, presentatisi come affiliati alla ‘ndrangheta, hanno quindi chiesto per la sua liberazione 200mila euro da pagare entro pochi giorni. Il malcapitato, dopo il suo rilascio, aveva quindi subito diverse minacce dai due indagati per rispettare il pagamento. La vittima tuttavia non si è persa d’animo e si è quindi rivolta ai Carabinieri di Cittadella, che dopo intensificate indagini del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno identificato i due presunti sequestratori ed estorsori. L’operazione ha condotto complessivamente a 13 arresti e 19 denunce.

L'esclusione dalle liste - Ovviamente la notizia ha fatto balzare sulla sedia Beppe Grillo e, ancor prima di aspettare la conclusione delle indagini, il nome di Costa il "moralizzatore" è stato escluso dalle liste. Una perdita importante: stando a quanto riportano i giornali locali lo scorso 12 aprile Costa era presente al lancio della campagna elettorale pentastellata a Bassano.

Miami: Premio alla carriera a Bocelli

Billboard Music Latin Awards premia Bocelli 



Premio alla carriera per Bocelli, a Miami, ai "Billboard Latin Music Awards", manifestazione dedicata alla musica latina. E' un ulteriore riconoscimento alla oltre ventennale carriera del tenore che che si è esibito per i presidenti Usa Bush, Clinton e Obama, per la famiglia reale britannica, alle Olimpiadi, ai Mondiali di calcio, davanti ai Papi Wojtyla e Ratzinger. E' diventato ambasciatore della musica italiana e ha venduto 80 milioni di dischi in tutto il mondo. A Bocelli sono arrivate le congratulazioni di Celine Dion, con cui il tenore ha debuttato, e i complimenti della sua casa discografica. 



Berlusconi e il retroscena su Porta a Porta

Berlusconi e il retroscena su Porta a Porta



Dopo l'intervista del Cav a Porta a Porta e quell'attacco a Renzi sulle riforme iniziano a trapelare alcuni retroscena sull'ospitata da Vespa. Le parole di Berlusconi di certo hanno creato qualche problema di stabilità al patto del Nazareno. Berlusconi è stato chiaro: "La riforma del Senato così com'è è invotabile e l'Italicum rischia di essere incostituzionale". E così, come racconta il Corriere della Sera, quell'attacco alle riforme non è piaciuto ai fedelissimi del Cav in studio che sono intervenuti durante un break pubblicitario. 

Il retroscena - Prima della pubblicità dopo aver attaccato Renzi, racconta Fabrizio Roncone sul Corsera, Berlusconi si sarebbe avvicinato a Toti, Bergamini e Maria Rosaria Rossi chiedendo: "Ho fatto bene o no?". Pronta la risposta dei fedelissimi che erano dietro le quinte: "Beh sai presidente, magari sarebbe opportuno limare un po’”... E fin qui i fatti raccontati dal quotidiano di via Solferino.

La telefonata di Verdini - Ma ad aggiungere un tassello arriva l'Huffingtonpost che parla addirittura di una telefonata di Denis Verdini (l'uomo delle riforme di Forza Italia), sempre durante l'intervallo, a Toti&Co. con l'obiettivo chiaro di gettare acqua sulla miccia accesa da Berlusconi. Verdini avrebbe detto a Toti di fermare il Cav perchè altrimenti Renzi avrebbe fatto saltare tutto. In sintesi il ragionamento di Verdini, durante quella telefonata, come racconta sempre l'Huffingtonpost è il seguente: "Evitiamo di fare l’errore (immaginate voi l’originale) di portare la questione a un punto di non ritorno; rompere sarebbe una iattura".

Le due anime - Insomma dentro Forza Italia, appare chiaro ormai ci sono due anime. La prima cerca di ritrovare un'identità politica attaccando il Pd e Renzi a testa bassa. L'altra invece prova a rilanciare il movimento schierandosi sul fronte responsabile delle riforme. Il duello tra le due ali di Forza Italia è solo all'inizio. Ma il partito presto dovrà trovare una linea unica che conduca al voto delle europee. E come sempre la scelta spetterà al Cav...