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sabato 12 aprile 2014

La mossa di Berlusconi: adesso tutti in silenzio poi guiderò la riscossa

Il leader Berlusconi, da Arcore prepara la campagna per le Europee: nel week end ultimi ritocchi alle liste con Toti e Verdini. E sulle riforme promette una trattativa leale ma franca

Obiettivo «agibilità politica». Si aggrappa a quello, Berlusconi; che guarda al bicchiere mezzo pieno. Ossia all'apertura ai servizi sociali, fatta giovedì dal Procuratore generale di Milano Antonio Lamanna

Un male, certo; ma il male minore. Berlusconi resta cauto, prudente; soprattutto silente. Un silenzio che vorrebbe totale anche da parte dei suoi perché il verdetto definitivo ancora non c'è. Arriverà tra qualche giorno, forse martedì. Ed è meglio il cielo coperto dei servizi sociali che non la tempesta degli arresti domiciliari con tanto di silenziatore. Il timore di manette e bavaglio non è svanito del tutto e il Cavaliere predica prudenza e controllo ai suoi. In gioco c'è la sua libertà. Non è necessario che l'ex premier dia un ordine particolare. Lo capiscono tutti: in questa fase anche una virgola fuori posto potrebbe far spostare la lancetta del barometro da «brutto tempo» a «burrasca». Ecco perché tutti, dai più stretti collaboratori ai soldati semplici, s'imbottiscono di gomma piuma.

Tutti col leader. Tutti muti. Nessuno che commenti la minaccia del procuratore Lamanna che ha fatto sapere che i servizi sociali verrebbero revocati all'istante qualora l'ex premier «diffamasse» i giudici. Si tace per non nuocere in alcun modo al leader. Si tace per permettere a Berlusconi di parlare tra qualche giorno; di far campagna elettorale e trainare ancora una volta il suo partito.

Campagna alla quale Berlusconi tiene tantissimo e sta già lavorando assieme ai suoi. I temi? Principalmente temi economici e prettamente europei. Quando non parla e non pensa alla sua condizione personale, Berlusconi si getta a capofitto sulla sua creatura. «Dobbiamo convincere i tanti disamorati dalla politica. Dobbiamo parlare a quelli che sentono sulla pelle la crisi. Dobbiamo dire che non siamo contro l'Europa ma siamo contro questa Europa». Insomma, il Cavaliere ha la testa anche sui temi caldi dei prossimi comizi, qualora i magistrati - come sembra - glieli concederanno: «Non siamo e non saremo mai il partito della spesa; ma assieme al Ppe dobbiamo contrastare per davvero l'austerità imposta dalla Germania». Economia perché «troppi italiani fanno fatica ad arrivare alla fine del mese». Europa perché «così com'è ci impoverisce».

È pronto all'ennesima battaglia, l'ex premier. Quella finale. Ad Arcore con i figli, la compagna Francesca Pascale, la senatrice Maria Rosaria Rossi e il consigliere Giovanni Toti, Berlusconi si appresta a chiudere le liste per le Europee. I nodi per scegliere la squadra migliore restano ma si scioglieranno nelle prossime ore. Nel week end a Villa San Martino è previsto l'arrivo di Denis Verdini con sottobraccio il faldone candidature. Alcuni dati certi: capolista al Nord Ovest, Giovanni Toti; al Sud Raffaele Fitto dopo che Mara Carfagna ha dato forfait proprio per non entrare in rotta di collisione con l'amico pugliese; al Centro l'eurocommissario uscente Antonio Tajani; al Nord Est l'europarlamentare Elisabetta Gardini mentre nelle Isole è ancora in forse Gianfranco Miccichè.

E poi c'è la partita delle riforme, ancora tutta da giocare. Niente «sì» a scatola chiusa ma trattativa franca e leale con il premier Renzi. Non farà sconti ma neppure colpi di testa, il Cavaliere. Perché se riuscisse a costruire assieme al premier le fondamenta della Terza Repubblica, sarà vittoria. Per Berlusconi e per il Paese. Ma su questo fronte la variabile che più preoccupa il Cavaliere è il Pd: «Sono loro che sono divisi, non noi», ripete spesso quando parla di abolizione del Senato e riforma del titolo V della Costituzione.

E il Mattinale di Brunetta, infatti, non fa sconti: «In tema di riforme il governo continua a far pasticci. Ma noi, tuttavia, manterremo gli impegni presi». Ma la trattativa è ancora lunga.

Dell'Utri latitante, "non mi sottraggo a cattura". "Sono all'estero per motivi di salute"

Dell'Utri latitante, "non mi sottraggo a cattura". "Sono all'estero per motivi di salute"


"Non intendo sottrarmi al risultato in Cassazione, trovandomi in condizioni di salute precarie sto effettuando ulteriori esami e controlli". Lo spiega Dell'Utri, che dice di avere avuto qualche settimana fa una angioplastica e di essere ora all'estero per cure e riposto. Per lui è stato ordinato l'arresto e la Corte d'Appello di Palermo ha emesso un mandato d'arresto europeo, valido anche nei paesi non Ue che contemplano estradizioni. Dell'Utri si "sta curando e quando ci sarà la sentenza prenderà le sue determinazioni", dice il legale. "Non è un latitante, ma un evaso", dice il fratello alla Stampa, "negli ultimi 20 anni è stato come in carcere". 

I fatti:
Quattro giorni prima della Cassazione sulla condanna a 7 anni per concorso in associazione mafiosa, Marcello Dell'Utri è per gli inquirenti irreperibile. Nei suoi confronti è stato firmato dalla Corte d'Appello un ordine di custodia in carcere, chiesto dal Pg che paventava il pericolo di fuga; l'ordine è stato poi trasmesso per l'esecuzione a Milano, ma Dell'Utri aveva lasciato la Città come anche il Paese. Per trovarlo sarà attiva anche l'interpol. Secondo qualcuno è in Libano - ma Beirut non conferma - con due passaporti diplomatici, pronto a cambiare Paese. Da giorni era monitorato. La Farnesina smentisce: non ha passaporto diplomatico. 



venerdì 11 aprile 2014

Maddaloni (Ce): Giocatori in rivolta al Royal Bingo: "Non si vince, il banco sbanca sempre"

Maddaloni (Ce): Giocatori in rivolta al Royal Bingo: "Non si vince, il banco sbanca sempre"


di Giuseppe Crispino 


"Non si vince, il banco sbanca sempre". Questa la parola d'ordine dei tanti frequentatori della Sala "Bingo Royal" di Maddaloni (Caserta). Un lamento generale che unisce i tanti giocatori e li induce a riflettere seriamente. Oltre al Bingo, alla classica tombola, ci sono loro, le macchinette VLT, Slot che se sei sfortunato possono "mangiare" anche 3/4 mila euro in meno di due ore. Lo Stato legalizza, le sale aprono e la gente fallisce. Incontriamo A.L, uno di quelli che al Royal Bingo di Maddaloni è di casa. Ciao Antonio, grazie per averci chiamato. Cosa ti senti di dire ai tanti giocatori che in questo momento hanno la possibilità di leggere il tuo consiglio? Buonasera, grazie per l'opportunità che mi date attraverso il vostro blog "Il Notiziario". E' vero, al Royal Bingo non si vince mai, più giochi più perdi. Non c'è nessun limite, in più non sei tutelato grazie alle VLT che, sono online, nel senso che mentre inserisci centinaia e centinaia di euro in una macchinetta, può capitare che a vincere e proprio quel giocatore non frequente che con poco più di 10 euro si porta a casa la vostra perdita, a volte, consigliato da qualcuno all'interno della sala. Un controsenso assoluto. In più, al Royal Bingo succedono cose strane. Persone appunto che girano costantemente all'interno della sala che, direttamente o indirettamente, consigliano macchinette fortuite in cambio di qualcosa, anche in cambio di un caffè. E' capitato a me. Una ragazza, sui 40, mi indicava senza che io gli chiedessi nulla, la macchina da giocare perchè 10 minuti prima perdeva grandi somme di denaro un anziano giocatore. Insomma, non hai neanche il tempo di prelevare al bancomat e ritornare alla tua macchinetta per "fare fesso il pensiero",  per cercare di recuperare che gli sciacalli subito sono pronti a vendersi l'informazione per un caffè o poco più. Uno squallore unico. Si specula sulle disgrazie altrui. Non solo, ricordo ancora che, all'interno della sala, mentre giocavo, mi contattò un ragazzo che non avevo mai visto prima, mi chiedeva in caso di vincita, superiore ai 1000 euro, di rivolgermi a lui, onde evitare assegno bancario o bonifico, ovviamente in cambio di una percentuale. Si sente di aggiungere altro? Sento di dire ai tanti giocatori di smettere subito di giocare alle VLT, e di non farsi fregare da queste vere e proprie ghigliottine. Al Royal Bingo vi sono più di 100 macchinette, più di 10 dipendenti ed una sala immensa, vi siete mai chiesti come fanno a mantenere la struttura? Non offrono qualcosa, offrono intrattenimento che equivale a grosse perdite da parte dei giocatori, poi può anche capitare che ogni tanto qualcuno possa fare una grossa vincita, come del resto è capitato. Ma è una caso. Il giocatore regolarmente ha scarsissime possibilità di vincita, figuriamoci in una sala con più di 100 macchinette. Praticamente le possibilità equivalgono al 5%. Meditate e fate come me, non frequentate più sale gioco dove le possibilità di vincita sono limitatissime. Dove appunto, a vincere è sempre il banco!. Ringraziamo il Signor Antonio L. per la sua segnalazione. 

Napoli: A giudizio Mastella e la moglie

Napoli: A giudizio Mastella e la moglie 


Il leader dell'Udeur, Clemente Mastella, la moglie Sandra e altre 17 persone sono state rinviate a giudizio per associazione a delinquere. Lo ha stabilito il gup del Tribunale di Napoli, Conte. Secondo l'accusa, l'attività dei vertici dell'Udeur in Campania era finalizzata a commettere una serie "indeterminata" di delitti contro la pubblica amministrazione soprattutto per l'acquisizione del controllo delle attività pubbliche di concorso per il reclutamento di personale e gare pubbliche per appalti. Il processo dal 18 giungo. "Inaudito, vengo rinviato a giudizio perchè sarei stato il capo di un'associazione per delinquere chiamata Udeur, ovvero capo di un partito politico?"Così Clemente Mastella rinviato a giudizio con la moglie, risponde fermamente alle prime accuse che gli vengono rivolte. E aggiunge: "Non mi viene addebitato nessun fatto specifico, mai nella storia repubblicana si era verificata una tale circostanza. E a dire che l'Udeur ha contribuito a eleggere presidenti della Repubblica e primi ministri. Pazienza!. 

Sequestrati villa e conti a Formigoni (Ncd)

Sequestrati villa e conti a Formigoni (Ncd)


Roberto Formigoni
Nuovo Centro Destra
Disposto un sequestro preventivo di beni immobili, tra cui una villa in Sardegna ad Arzachena e conti correnti riconducibili all'ex governatore della Lombardia, Roberto Fromigoni, e al suo amico Roberto Perego, imputati per il caso Maugeri. Il sequestro preventivo è stato disposto dal Giudice Paolo Guidi su richiesta della Procura, per equivalente di beni per un valore fino a 49 milioni di euro. 

giovedì 10 aprile 2014

Voto di scambio, applicata ghigliottina

Voto di scambio, applicata ghigliottina


Sul ddl contro il voto di scambio elettorale politico-mafioso, l'Aula del Senato a votato a favore della cosiddetta "ghigliottina", cioè la chiusura anticipata della discussione generale. La decisione era stata annunciata dal vicepresidente del Senato, Calderoli, tra le proteste del M5S. "Voi non vi meritate il titolo di onorevoli", ha gridato il capogruppo Santangelo. E ancora: "Andrete tutti a casa". La richiesta di tagliare i tempi era stata firmata, tra gli altri, dai capigruppo Zanda (PD), Romani (Forza Italia) e Sacconi (Ncd). I 5 Stelle avevano chiesto la sospensiva. In Aula si è sfiorata la rissa. E la seduta è stata sospesa. 

Forza Italia: Con Def sforati i parametri Ue

Forza Italia: Con Def sforati i parametri Ue


"Lo temevamo, è realtà: abbiamo sforato. Ma Matteo Renzi è bravo a non farlo notare e a mostrarsi comunque spavaldo, escludendo qualsiasi ipotesi di manovra correttiva". Cosi Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, sul Def. "Il deficit strutturale per il 2014 è a -6%, raddoppiato rispetto al -0,3% delle ultime previsioni governative di ottobre 2013, osserva sostenendo che c'è quindi una violazione del principio costituzionale del pareggio di bilancio e lo sforamento dei limiti di oscillazione previsti dal Fiscal Compact. Insomma, Renzi mente, non normalmente, continuamente.