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domenica 9 marzo 2014

Il Panificio di Eddy "non deve chiudere"

Il Panificio di Eddy "non deve chiudere". "Il Notiziario sul web" vicino al dolore e alla famiglia De Falco



Arcangelo De Falco, fratello del compianto Eddy, il panettiere suicida per una multa di 2.000 euro da pagare entro 12 ore (+ altri 9000) ricevuta dall'Ispettorato del lavoro, ha attivato un programma di raccolta fondi con l'obiettivo di non chiudere il panificio fondato dal fratello nel lontano 1994. 

E' stato attivato un conto corrente intestato a (APE Associazione per Esercenti), IBAN IT93 R 03359 67684 510700165443, causale "PER EDDY" dove tra l'altro non sarà applicata alcuna commissione sulle disposizioni di bonifico.

L'intento è quello di trasformare quel panificio a Casalnuovo in un posto molto più importante di una semplice attività commerciale....tutto questo per ricordare un grande uomo, che pur di non chiedere niente a nessuno, compreso alla CAMORRA, ha deciso di togliersi la vita, lasciando sola la povera Lucia e i suoi tre figli.

Si chiede l'aiuto di tutti, ma senza cifre esorbitanti. Basta il minimo indispensabile per riuscire a portare avanti il ricordo di EDDY DE FALCO e quello del suo panificio - pizzetteria, luogo di ritrovo di tutto il popolo di Casalnuovo.


IL PANIFICIO DI EDDY NON DEVE CHIUDERE!



Congresso Fratelli d'Italia, Meloni: "Uscire dall'euro"

Congresso Fratelli d'Italia, Meloni: "Uscire dall'euro" 


Giorgia Meloni è stata confermata per acclamazione presidente di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale dal congresso del partito riunito a Fiuggi (Frosinone). Meloni ha illustrato il suo programma: "uscire dall'euro", "non rimanere nel Ppe, guidato da Angela Merkel" e "ritirare le forze italiane da tutte le missioni di pace", per la vicenda dei dei due Marò. Su Renzi ha detto: "Una marionetta caricata a molla", che il 17 farà un "pellegrinaggio" dalla Merkel "per presentare il job act. Una scena pietosa". A margine La Russa sulle alleanze: "Dipende da Alfano e Forza Italia". Il congresso ha anche approvato il simbolo del partito. 



Inchiesta farmaci, PM: E' disastro doloso. "Certello per farmaco più costoso"

Inchiesta farmaci, PM: E' disastro doloso. "Certello per farmaco più costoso"


Disastro doloso e associazione a delinquere: sono questi, secondo quanto si apprende, i reati ipotizzati dalla Procura di Torino nell'inchiesta sui farmaci salvavista per i quali l'Antitrust ha sanzionato i colossi farmaceutici Roche e Novartis. Un "Cartello" tra queste case per promuovere, tra due farmaci affini, il più costoso e non il più sicuro per la salute, aveva portato alla sanzione e all'inchiesta giudiziaria. Il fascicolo è stato aperto nel 2012, su esposto denuncia della Soi, Società oftalmologica italiana, che ipotizzava possibili complici nella vicenda dentro Aifa ed Ema, agenzia italiana ed Ue per i farmaci. 

sabato 8 marzo 2014

Sant'Anastasia, convegno Confcommercio: Giovedì 20 marzo ore 17


Napoli: Intervista all'ex Sindaco di Ercolano nonchè Assessore alla Cultura Comune di Napoli (Giunta De Magistris), Nino Daniele

Napoli: Intervista all'ex Sindaco di Ercolano nonchè Assessore alla Cultura Comune di Napoli (Giunta De Magistris), Nino Daniele


Intervista a Cura di Gaetano Daniele


Nino Daniele
Ex Sindaco di Ercolano nonchè
Assessore alla Cultura (Comune di Napoli)
Assessore Daniele, lei è stato sindaco di Ercolano,  una piazza che, fino a pochi giorni fa ha visto morire un altro ragazzo per una futile lite. La disoccupopazione come la microcriminalità sembra raggiungere picchi stratosferici. Nel suo mandato, cosa si poteva fare e non è stato fatto e cosa si sente di consigliare ai suoi successori? 

Non descriverei la morte del giovane diciottenne di qualche giorno fa come risultato di una futile lite. Ci sono molte cose da capire. Soprattutto che ruolo ha giocato nella vicenda una certa contiguità,di parentela e di frequentazione, con famiglie nell'orbita dei clan.Tocca ai carabinieri e alla Magistratura accertare responsabilità e scenari. A noi tocca riflettere sul perché certe scene di sangue che pensavamo di non rivedere mai più sono di nuovo sotto i nostri occhi e ci costringono a parlare di così atroci tragedie. Capisco il riferimento alla crisi e al dramma del lavoro. Capisco l'estendersi di degrado e marginalità sociale che colpisce soprattutto i giovani. Ma questo non può spiegare la violenza. Bisogna battersi per la giustizia e il lavoro. Grandi e anche dure lotte. Ma perché i giovani ercolanesi dovrebbero farsi violenza l'uno con l'altro?E' una cosa mostruosa e folle. E' ciò che i clan hanno spinto per tanti anni a fare. Trasformando tanti in carne da macello mentre pochi si arricchivano con la droga e le estorsioni.

Assessore Daniele, da Ercolano a Napoli. Lei oggi si occupa di Cultura. In Italia proprio in questi giorni vengono presi di mira gli Scavi di Pompei. La rovina sembra inevitabile. Mi riallaccio ad Ercolano, lei che ha amministrato un Paese dove appunto ospita un sito archeologico come gli Scavi di Ercolano, cosa si sente di dire in merito a quanto, come si può incentivare un bene culturale appunto come gli Scavi?

Negli anni in cui sono stato Sindaco abbiamo fatto cose positive e tante altre non siamo riusciti a farle. Tra le cose positive elenco l'apertura e il decollo del Mav, tante iniziative di promozione culturale e turistica, il buono e prezioso rapporto con David Packard, cittadino onorario di Ercolano, e la British School at Rome, che ha salvaguardato gli scavi di Ercolano e ha impedito che degradassero come Pompei, il pieno utilizzo di tutti fondi del programma Urban e l'aver fatto della città di Ercolano la prima ad ottenere i finanziamenti del PIU Europa, 30 milioni di euro per il recupero urbano a cui dobbiamo tanti lavori e tante opere, da Villa Maiuri, al parco Miglio D'oro, al caffè letterario delle scuderie di Villa Favorita, ai lavori al Corso Resina, compresa la nuova caserma dei Carabinieri, ora finalmente in costruzione. Sono invece molto amareggiato per il fatto che la nuova Università di agraria non sia stata completata. Il mio risultato migliore e' aver contribuito a fare di Ercolano un modello di Legalità e di lotta al racket e alla camorra  apprezzato in tutto il mondo. E' grave che una città come Ercolano proprio per questo non riceva dallo Stato, dal Parlamento, dalla Regione un aiuto esemplare. La città per quello che ha fatto lo merita. Intendo impegnarmi come cittadino onorario in prima persona su questo. Per un grande piano per " il rinascimento di Ercolano". Una città bellissima che deve vivere di cultura e di turismo. A Pompei sbagliano tutto. Non fanno che stanziare fondi per interventi straordinari e nominare manager. Poche altre volte  ho assistito ad una così stupida ostinazione in una diagnosi e in una terapia sbagliata. Pompei e' una enorme città a cielo aperto senza abitanti. Le case e gli edifici in una città con abitanti hanno chi se ne prende cura quotidianamente. Si accorge delle infiltrazioni, fa le riparazioni, le manutenzioni, prima che i danni diventino più gravi. A Pompei questo non accade. E non serve a nulla intervenire in modo straordinario per riparare i crolli. Mentre ripari quelli crolleranno altri. Pompei ha bisogno di manutenzione quotidiana. Di tecnici che ogni giorno girano e di piccole squadre di manutentori. Avevamo proposto coma Anci di utilizzare con qualche ora di straordinario i tecnici e i lavoratori dei Comuni dell'area. Si sarebbe speso molto, molto meno e raggiunto i risultati necessari. Ma così la macchina dei fondi non gira. In più aggiungo che occorre un più coraggioso rapporto con i privati, con sponsor di qualità che vogliano investire in cultura e in immagine. Gli scavi di Ercolano sono per fortuna in una condizione migliore. Però non vorrei che questo invece di essere premiato facesse escludere il parco archeologico di Ercolano dai finanziamenti, come purtroppo e' accaduto.

Assessore Daniele, giunta De Magistris, state operando nella giusta direzione?

Il Sindaco De Magistris ha preso all'atto dell'insediamento una decisione difficile. Di fronte alla situazione spaventosa dei conti del Comune e delle partecipate poteva dichiarare il dissesto. Ha ritenuto che fosse un danno per Napoli e che sarebbero stati imposti ai cittadini sacrifici enormi. Dai licenziamenti al massimo delle tariffe e delle tasse in tutti i campi. Ha perciò deciso di aderire al piano di rientro decennale a cui devono sottostare i comuni predissestati. Anche questo e' molto doloroso ma più graduale. Si sta provando a farlo. Ma se a questo si aggiunge la gravità della crisi possiamo valutare a quale difficile compito si stia attendendo. Credo che tutti dovrebbero dare una mano a Napoli in uno dei momenti più difficile della sua storia. In qualità di assessore alla cultura ed al turismo sto cercando di utilizzare l'immenso patrimonio culturale ed artistico per migliorare l'immagine della città ed attrarre turisti. La ripresa turistica e molto significativa. Gia ad aprile e maggio e' quasi impossibile trovare una camera in città. Dobbiamo fare il massimo in questa direzione. La collaborazione con gli operatori del settore e' positiva e costruttiva. Remiamo tutti nella stessa direzione e risultati si stanno vedendo. Cultura, ricerca, formazione, turismo possono e debbono essere i fattori trainanti di una possibile ripresa economica e civile. Di Napoli e dell'Italia.


Festa della Donna: 8 Marzo per non dimenticare

Festa della Donna: 8 Marzo per non dimenticare 


La storia e le origini legate all'8 marzo e quindi alla Festa della Donna non hanno riferimenti storici esattamente positivi, ma con questo è assolutamente giusto ricordare e spiegare la ricorrenza, qualora qualcuno ancora non sapesse le origini e la storia legate alla festa che celebra il genere femminile, che dovrebbe auto celebrarsi ogni giorno dell'anno e della vita, per non dimenticare, mai.

Ma torniamo pure all'articolo, raccontandovi le origini e la storia della Festa della Donna. Per farlo, dobbiamo tornare indietro di più di un secolo quando, nel 1908, alcune operaie intente a lavorare nell'industria tessile Cotton della città di New York decisero di scioperare contro le condizioni vergognose in cui si trovavano costrette quotidianamente a lavorare.

Lo sciopero non andò avanti solo per un giorno, ma si protrasse per diverse giornate e, proprio l'8 marzo, purtroppo, vennero bloccate le uscite per abbandonare la fabbrica dal proprietario della stessa, Mr. Johnson, ma al loro interno vi rimasero le operaie intente a scioperare. Tuttavia, divampò un violento incendio che uccise 129 donne, che stavano semplicemente cercando di ribellarsi ad una situazione lavorativa decisamente indegna. Anche se su questo ultimo passaggio, sull'incendio, la storia ci indica un'altra data, il 25 marzo 1911, della fabbrica Triangle, dove appunto morirono 123 donne e 23 uomini, in gran parte immigrati italiani ed ebrei.

Comunque dopo quella triste occasione che colpì gravemente l'interesse mondiale, la giornata dell'8 marzo fu associata alla Festa della Donna che, più che una festa, rappresenta una ricorrenza per onorare la Donna e cercare in ogni modo di riscattarne la dignità e, con il diffondersi delle iniziative e delle rivendicazioni di carattere femminile relative al lavoro e la condizione sociale, l'8 marzo acquisì sempre di più un'importanza, oltre che mondiale, di carattere fortemente sociale.

Con il passare del tempo però, l'8 marzo si è trasformato nella pura celebrazione della Festa della Donna, anche se le rivendicazioni sociali continuano ad esserci portando a galla le origini e la storia di una giornata che non può e non deve essere mai dimenticata.

Aereo Malese disperso con 239 persone a bordo, anche un italiano tra i passeggeri

Aereo Malese disperso con 239 persone a bordo, anche un italiano tra i passeggeri 


Il ministro dei Trasporti della Malaysia ha dichiarato che non è stato ancora trovato il luogo esatto in cui è scomparso l'aereo della Malaysian Airlines, precipitato in mare con 239 persone a bordo. Il ministro ha aggiunto che nonostante le ricerche siano state attivate quasi subito dopo la notizia della scomparsa, non sono stati ancora trovati i resti dell'aereo. Oltre a una missione di soccorso gestita da Cina e Malaysia, si sono impegnati anche Vietnam e Filippine. La Cina reclama la sovranità su gran parte del Mar Cinese e si temono attriti. Ma un ministro filippino ha lanciato un appello a non sollevare tensioni.