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venerdì 28 febbraio 2014

Disoccupazione record: - 478 mila posti

Disoccupazione record: - 478 mila posti 


A gennaio il tasso di disoccupazione è arrivato al 12,9%, in aumento dello 0,2% su base mensile e dell'1,1% su base annua. Lo comunica l'Istat (dati provvisori). Si tratta del livello più alto dall'inizio delle serie mensili (gennaio 2004) e di quelle trimestrali (1977). Nel 2013 gli occupati sono scesi di 478.000 unità (- 2,1% sul 2012) e il tasso medio di disoccupazione è giunto al 12,2%, mentre nel 2012 era al 10,7%. Nella fascia d'età 15-24 anni il tasso, a gennaio, risulta pari al 42,4%. Anche in questo caso si tratta del tasso più alto sia per le serie mensili, sia per quelle trimestrali. I giovani in cerca di lavoro risultano 690.000. L'Istat rileva come la quasi metà di essi sia concentrata nel mezzogiorno. Infatti, l'occupazione cala del 4,6% al sud, mentre al nord e al centro scende dell'1,1%. Se nell'intera penisola il tasso medio di disoccupazione del 2013 è pari al 12,2%, nel su risulta pari al 19,7%. Ed è boom degli scoraggiati: le persone che hanno rinunciato a cercare lavoro sono quasi 1,8 milioni, il dato peggiore dal 2004, inizio delle serie storiche. 

Stato-Mafia, pentito: "Ora parlo io"

Stato-Mafia, pentito: "Ora parlo io"


"Vedo che ora si vogliono mettere le cose a posto. Sono state riaperte le indagini a Caltanissetta e anche a Palermo si va avanti. Per questo ho deciso di parlare di tutto quel che so". Cosi il pentito Francesco Di Carlo, deponendo al processo sulla trattativa Stato-Mafia, ha giustificato di aver rivelato solo a gennaio, a distanza di anni dall'inizio della collaborazione, la presunta vicinanza ai Servizi Segreti dell'ex Questore Arnaldo La Barbera, che indagò sulle stragi del 92. Di Carlo ha parlato di due incontri con un altro 007, "Giovanni", mentre era detenuto in Inghilterra. A uno di questi avrebbe partecipato La Barbera. 

Il Movimento 5 Stelle continua a perdere pezzi tra insulti e urla..

Il Movimento 5 Stelle continua a perdere pezzi tra insulti e urla...


Il Movimento 5 Stelle perde pezzi. Dopo lespulsione di 4 senatori dissidenti, altri 5 dicono addio, più due deputati. Ma sul piede di partenza sarebbero una quindicina. Tacconi lascia il gruppo cinquestelle della Camera e anche il collega Catalano lo segue a ruota. Qualcuno passa al Gruppo Misto e qualcun altro si dimette da parlamentare. Il senatore Romani annuncia: "Mi  dimetto", "non voglio essere complice di una specie di linciaggio". La Senatrice Maria Mussini dice: "Mi dimetto perchè voglio un Movimento 5 Stelle sano". Pizzarotti, sindaco M5S di Parma, avverte: le espulsioni ci indeboliscono. Pisicchio, capogruppo del Misto, augura "buon lavoro" ai nuovi deputati. Le dimissioni avvengo in un clima poco "ortodosso", infatti alla Camera avvengono tra scambi di accuse, insulti e urla. "Finalmente la zavorra va via, persone che da questo momento diventeranno parassiti, dovrebbero dimettersi, non cambiare gruppo!", sostengono 8 deputati del Movimento 5 Stelle, tra cui Di Maio, Di Battista. E aggiungono: chi "si sente a disagio" allora "segua l'esempio di questi individui". Di Maio, vice presidente della Camera, attacca: "Questi non sono dissidenti, sono dei furbetti". 

giovedì 27 febbraio 2014

Benzina: Sabato scatta l'aumento

Benzina: Sabato scatta l'aumento 


Da sabato scatta un nuovo aumento delle accise sulla benzina, da 728,40 euro per mille litri a 730,80, con un aumento di 0,24 centesimi al litro. Aumento anche sul gasolio: passa da 617,40 a 619,80 per mille litri. Considerando anche l'Iva ai prezzi attuali, l'aumento è di 0,34 centesimi. L'aggravio era stato previsto ad agosto dello scorso anno, come copertura finanziaria per diverse voci del decreto "fare", tra cui la nuova legge Sabatini. 

Bufera M5S, Web: Dissidenti vanno espulsi

Bufera M5S, Web: Dissidenti vanno espulsi


Il voto del web ha deciso l'espulsione dei dissidenti del Movimento 5 Stelle Orellana, Campanella, Battista e Bocchino. Su Twitter Grillo ha annunciato che 29.883 utenti hanno votato a favore e 13.885 contro. E lo stesso Grillo dal suo blog lancia un messaggio: "Siamo un pochino meno ma molto, molto più coesi e forti". Nel Movimento cresce il disagio per le espulsioni. Ha già presentato le dimissioni il senatore Romani e altri sarebbero pronti a farlo, come annunciato dal Senatore Cotti. Sarebbero almeno 9 i senatori pronti a dimettersi in segno di solidarietà. Intanto il deputato Alessio Tacconi ha confermato le proprie dimissioni, puntualizzando che altri cinque deputati "stanno valutando". Con il voto sull'espulsione, ha spiegato, "si è dimostrato che non è possibile andare contro il parere di Grillo e Casaleggio. Comandano loro, sono il braccio e la mente. Dopo il voto sul web, al Senato si sono tenute, non senza lacrime e insulti, due riunioni distinte quante sono le anime del Movimento: una del gruppo parlamentare ufficiale; l'altra dei quattro dissidenti ai quali si sono aggiunti i colleghi pronti a presentare le loro dimissioni. 

mercoledì 26 febbraio 2014

I "pizzini" tra Renzi e il grillino Di Maio

I "pizzini" tra Renzi e il grillino Di Maio

Il Premier Renzi a Luigi di Maio: "Ma fate sempre cosi? Se vedi punti di dialogo, sono qui". Il vicepresidente: "Ci vediamo in aula". 


"Ma fate sempre così?" A scrivere è Matteo Renzi che, quasi come fosse a scuola, manda un biglietto - su carta intestata della Camera - a Luigi di Maio, per cercare un appoggio all'interno dello schieramento grillino.


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"Io mi ero fatto l'idea che su alcuni temi potessimo davvero confrontarci", scrive il premier mentre il M5S lo critica in Aula, "Ma è così oggi per esigenze di comunicazione o è sempre così ed è impossibile confrontarsi?". La risposta di Di Maio non si è fatta attendere: il vicepresidente lo richiama a un comportamento corretto: "1) Guida al regolamento: i banchi del governo devono essere liberi da deputati quando qualcuno parla in Aula. Il governo è tenuto ad ascoltare i deputati. La Boldrini doveva richiamare la Polverini. Non lo ha fatto", si legge nel secondo biglietto pubblicato dallo stesso Di Maio su Facebook, "2)Forse non è chiaro che in un anno abbiamo visto di tutto. Abbiamo visto la tua maggioranza votare in 10 mesi: 2,5 miliardi di euro di condono alle slot machine; 7,5 miliardi di euro alle banche; 50 miliardi di euro per gli F-35". E chiosa: "Cosa ti aspettavi, gli applausi?".
Una replica che non ha scoraggiato Renzi dal suo intento. Il premier ha invece cercato un altro punto d'appiglio: "Se vedi occasioni reali di dialogo nell'interesse dei cittadini (a me della parte mediatica interessa il giusto: ognuno fa la sua parte). Fammi sapere. So che parli con Giachetti (deputato Pd, ndr). Se ti va bene utilizziamo lui come contatto. Se ci sono cose fattibili insieme alla luce del sole, nell'interesse degli italiani, io ci sono". Niente da fare anche questa volta: "Io parlo con Giachetti perché lavoriamo insieme ogni giorno. Come tanti nostri colleghi che lavorano in commissione. Il Parlamento serve a questo", scrive Di Maio, "Però ora basta con questi biglietti berlusconiani. Ci vediamo alla prova dei voti, in Aula, davanti al Paese intero".

Caso Marò, stampa India: Rientro in Patria?

Caso Marò, stampa India: Rientro in Patria?


Mentre il 7 marzo è attesa una nuova udienza della Corte Suprema, la stampa indiana continua a seguire il caso Marò. Per il Pioneer, quotidiano di New Delhi, le indecisioni dell'India ne "hanno compromesso la posizione internazionale, danneggiato le relazioni con un Paese amico e bloccato il corso della giustizia". L'Italia ha "sfruttato tutti i canali legali e diplomatici" e ottenuto una serie di risultati. Ora "va sfortunatamente o meglio per i due Marò fortunatamente acquistando forza" l'ipotesi del rientro in patria poichè a due anni dai fatti manca ancora un'accusa formale.