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martedì 21 gennaio 2014

Afragola (Na): Diciottenne investito per vendetta, Il ragazzo è in pericolo di vita

Afragola (Na): Diciottenne investito per vendetta,
Il ragazzo è in pericolo di vita



Ha investito volontariamente con l’auto un diciottenne alla guida di uno scooter, riducendolo in fin di vita. È successo ad Afragola, nel napoletano. I carabinieri della locale stazione, insieme ai colleghi della tenenza di Caivano e del nucleo operativo di Casoria, hanno arrestato per tentato omicidio Antonio Domenico Puopolo, 21enne incensurato.  

Il giovane, ieri sera, in via Capomazzo, alla guida di una Alfa Romeo 147, ha investito prima un 19enne e una 17enne, in sella ad uno scooter Honda Sh, e poi il 18enne che viaggiava su un altro scooter. Dopo l’urto, il conducente dell’auto ha abbandonato la macchina e successivamente, dopo essere stato identificato dai carabinieri, si è presentato presso gli uffici della locale stazione, giustificando il suo gesto per un presunto debito che suo fratello avrebbe contratto con il 18enne.  

Il ragazzo, sarebbe stato inoltre a suo dire colpevole per lo smarrimento di uno scooter prestato sempre alla vittima. Il diciottenne è stato soccorso e trasportato dal personale del 118 all’ospedale Cardarelli di napoli, dove è ricoverato in prognosi riservata; il giovane sarebbe in pericolo di vita. Illesi invece gli altri due giovani. Tutti i veicoli coinvolti sono stati sequestrati. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato accompagnato nella sua abitazione agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.  

Sabato 25 gennaio: Giovani impegnati nelle professioni, nella impresa, nel commercio, desiderosi di contribuire a migliorare il proprio Paese

Sabato 25 gennaio: Giovani impegnati nelle professioni, nella impresa, nel commercio, desiderosi di contribuire a migliorare il proprio Paese


Sabato 25 gennaio ore 10.30 non mancare! Interverrà telefonicamente il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi. A seguire con gli interventi ci sarà il Vice Coordinatore Nazionale dei giovani di Forza Italia, Armando Cesaro, il coordinatore campano di Forza Italia Domenico De Siano, il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro e Fulvio Martusciello Assessore Regionale alle Attività Produttive e Sviluppo Economico. Forza Italia Giovani Campana sarà presente con il Coordinatore Regionale Pietro Smarrazzo. Forza Italia è lieta di invitare tutti i cittadini a partecipare all'incontro

Nuovo arresto per Monsignor Scarano. Rogatoria su sequestro beni e conti Ior. Le accuse: riciclaggio e falso

Nuovo arresto per Monsignor Scarano. Rogatoria su sequestro beni e conti Ior. Le accuse: riciclaggio e falso


Nuovo arresto per Monsignor Scarano, l'ex contabile dell'Apsa (amministrazione patrimonio Sede Apostolica). La Guardia di Finanza di Salerno gli ha notificato un ordine di custodia cautelare ai domiciliari. Stesso provvedimento anche per il parroco di Salerno. Coinvolto anche un notaio, per il quale è scattato il divieto dell'esercizio dell'attività professionale. Chiesta una rogatoria al Vaticano per sequestrare beni e conti correnti presso lo Ior. Le accuse sono concorso in riciclaggio e falso. Scoperte donazioni finte per milioni di euro. Dallo scorso 25 ottobre Scarano era agli arresti ospedalieri a Salerno. 

Le accuse: "Secondo l'ipotesi investigativa, il prelato (Monsignor Nunzio Scarano), avrebbe contattato una sessantina di persone chiedendo la compilazione di un assegno circolare con somme intonro ai 10 mila euro, spiegando di dover ripianare i debiti di una società immobiliare. I donatori, al momento della consegna degli assegni, avrebbero ricevuto denaro in contante. Scarano era stato già arrestato lo scorso giugno insieme ad un operatore finanziario e a un ex 007.

Legge Voto: Si del Pd a "Italicum" di Renzi. Ma Cuperlo sbatte la porta e se ne va..

Legge Voto: Si del Pd a "Italicum" di Renzi
Ballottaggio se nessuno supera il 35%, ma è scontro con Cuperlo che sbatte la porta e se ne va.
Berlusconi: "Intesa è per il Paese"

di Gaetano Daniele


La direzione del Pd ha approvato con 111 voti a favore e 34 astenuti la proposta di riforma elettorale avanzata da Matteo Renzi. Nessun voto contrario. Aprendo i lavori, il neo segretario ha ribadito la necessità di cancellare il bicameralismo perfetto e di lasciare solo alla Camera il compito di dare la fiducia al governo e ha ricordato i tanti fallimenti sulle riforme istituzionali e sulla legge elettorale. Ha parlato dell'incontro con Berlusconi. "E' il momento di far vedere che la politica non è solo discussione". Poi ha chiesto che il Pd presenti un ddl costituzionale entro metà febbraio da approvare al Senato entro il 25/2. Renzi ha poi esposto e spiegato in dettaglio la riforma del voto, che ha chiamato "Italicum". Meccanismo proporzionale, premio di maggioranza, per arrivare al 53% se si ha almeno il 35% dei voti e al 55% se si ha il 45%, soglia di sbarramento del 5% per chi si coalizza, dell'8% per chi non lo fa, del 12% per le coalizioni. Se nessuno ottiene il 35% dei voti "c'è la possibilità di un doppio turno" tra le prime due coalizioni. Chi vince, anche se non arriva al 35%, avrà il premio a quel punto superiore al 18%, ma legittimato dal secondo turno di voto. "Cosi si evitano le larghe intese e i micropartiti". Se qualcuno volesse cambiarlo "manda all'aria tutto". Ma per l'esponente del Pd Cuperlo, la proposta non è convincente. "Si dice che è tutto deciso con il voto delle primarie dell'8 dicembre? che altrimenti è come fare esplodere la macchina e boicottare la storica riforma istituzionale? Se si dice questo è inutile convocare la direzione tra 15 giorni". "Funziona cosi un partito? Spero e credo di no". Cosi Cuperlo alla direzione Pd, sull'accordo Renzi-Berlusconi. Per Cuperlo il problema non è il confronto con il Leader di un'altra forza politica, ma "stringere un patto politico" con un esponente interdetto. E aggiunge: "La prpoposta presenta "profili di incostituzionalità". Infine chiede "primarie per legge per la scelta dei parlamentari". Ma dopo le critiche di Cuperlo sulla proposta di legge elettorale, Renzi ha ripreso la parola in direzione per la replica. "Avrei voluto sentirti parlare di preferenze quando vi siete candidati senza fare le primarie. Se me lo dice Fassina che ha preso 12 mila preferenze ok, ma non lo accetto da chi è entrato con il listino. E non si invochi l'incostituzionalità come alibi per critiche politiche". A queste affermazioni, Cuperlo ha risposto allontanandosi dal tavolo della presidenza. "Inaccettabili le conclusioni di Renzi su Cuperlo", ha commentato Stefano Fassina. Insomma, a Cuperlo e a Fassina non va proprio giù che il neo segretario Renzi di ca le cose in faccia, senza nascondersi dietro finti giri di parole retoriche, quelle stesse parole che hanno portato l'Italia al fallimento politico. Infatti, anche il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è d'accordo sulla proposta avanzata dal neo segretario del Partito Democratico. "Offriamo con convinzione al Parlamento e al Paese l'intesa che abbiamo raggiunto sabato" con Renzi. E' quanto dichiara in una nota Berlusconi. E aggiunge: "Vogliamo realizzare insieme, un clima di chiarezza e di rispetto reciproco, un limpido sistema bipolare, che garantisca una maggioranza solida ai vincitori delle elezioni, che riduca impropri poteri di veto e di interdizione e che favorisca un sistema politico di chiara alternanza, sul modello delle democrazie dell'Occidente". Infine, l'apprezzamento per l'intervento di Renzi "che ha descritto in modo chiaro e corretto i contenuti dell'intesa". 

lunedì 20 gennaio 2014

Lazio: Microspia in sala Zingaretti

Lazio: Microspia in sala Zingaretti 


Nella sala riunioni del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, è stata trovata una microspia artigianale. L'apparecchio per intercettazioni ambientali è stato rinvenuto durante una bonifica, in una poltrona, sabato scorso. Il presidente della Regione ha sporto denuncia ai carabinieri. "Confido che le indagini facciano luce al più presto su questo ritrovamento inquietante", ha detto Zingaretti, assicurando che si continuerà "nell'opera di rinnovamento, trasparenza e autonomia a difesa dell'interesse pubblico". Il governatore del Lazio ha incontrato gli inquirenti. 

Il Giornalista De Cicco invita tutti ad una riflessione sul "caso Cosentino"

Il Giornalista De Cicco invita tutti ad una riflessione sul "caso Cosentino". L'idea: "Salga sul palco di "Forza Campania". Lo chiede il Popolo di Centrodestra


Articolo di Giovanni De Cicco
per Notix.it
con la collaborazione de "Il Notiziario sul web"


NAPOLI – Una seria valutazione e poi la decisione. Di iniziare la settimana con un “corsivo” sulla vicenda che riguarda Nicola Cosentino. L’indiscusso leader del centrodestra campano. Non mi lascerò andare in queste riflessioni sull’analisi delle carte della Procura. No. 

E’ un aspetto giudiziario che riguarda gli avvocati di Nicola nonostante ci sarebbe tanto da dire soprattutto sul “pelo” trovato dalla Cassazione in modo da far si che la partita “politica” restasse aperta. Né voglio fare l’ennesimo avvocato di Nicola o trattare temi, seppur di grandissima attualità, che nessuno vuole trattare, sulla mancanza in Italia di equilibrio dei poteri e di un meccanismo, ormai inceppato, che dà vita, magari inconsapevolmente, a situazioni perverse e deviate. Nulla di tutto questo. Preferisco restare nell’alveo politico e mettere su carta dei pensieri che, spero, inducano ad una valutazione seria. 

Per prima cosa faccio un invito a Nicola Cosentino e poi spiegherò il perché. E lo scrivo consapevole di ciò che significa: il leader del centrodestra deve capire che è arrivato il momento che “scenda in campo” seriamente perché tanta gente perbene e onesta, il popolo di centrodestra, lo rimpiange, non lo ha mai abbandonato e soprattutto sa bene chi ha di fronte. Ecco perché Cosentino non può arrendersi nonostante la battaglia sia difficile. Deve trovare la forza di reagire negli attestati di solidarietà che quotidianamente riceve dalla “gente normale”. E lo deve fare pubblicamente, magari sabato mattina (25 gennaio) alla “Stazione Marittima” durante l’iniziativa di “Forza Campania”. Nicola deve prendere la parola perché è questo che vogliono i militanti. 

Si badi bene. Come ho spiegato ad inizio articolo, non lo deve fare contro la magistratura anche perché ognuno, soprattutto quelli che conoscono Cosentino, si sono già fatti un’idea su ciò che è successo e sta succedendo. Nicola deve prendere la parola e finalmente parlare di politica, del presente e del futuro, per far capire al vero ed onesto popolo del centrodestra campano che il leader c’è, è vivo e vegeto; si difenderà da uomo libero (così come accade in ogni vera democrazia) in tribunale ma è in campo a tutti gli effetti perché è la gente che lo vuole. Sono gli elettori, unici giudici sovrani e onesti, che sul piano politico premiano un leader o lo pensionano. E, magari, dopo l’intervento di Nicola, sabato mattina, se ci sarà, gli scroscianti appalusi di migliaia di persone lo legittimeranno ancora di più: rappresenteranno, ove mai ce ne fosse bisogno, anche un segnale chiaro nei confronti della magistratura. Quest’ultima è giusto che faccia il suo corso e senza interferenze, col sostegno e piena fiducia di chi come “noi” che abbiamo sempre creduto nella legalità e siamo stati protagonisti di mille battaglie “scomode”, mettendoci la faccia e rischiando in proprio. Su questo versante possiamo dare lezioni e non abbiamo nulla da dimostrare. E ne approfitto proprio in questo momento difficile per Nicola affinché questo “pedigree” inizi a “pesare” senza timore di esprimere valutazioni che molti pensano ma pochi hanno il coraggio di fare.

 Nicola Cosentino non può essere l’ennesima vittima “politica” di un sistema giudiziario malato e da riformare. Nicola Cosentino non può sentirsi, da uomo libero, sotto assedio e obbligato a restare a casa per rimanere tranquillo nonostante ci siano migliaia di elettori pronti a votarlo perché capace e rappresentante vero di una coalizione. Da “innocente fino a prova contraria” si è fatto il carcere, poi i domiciliari. Ha dovuto interrompere una carriera politica che lo vedeva lanciato verso ambiziosi traguardi dopo i successi già collezionati. Anche perché sanno tutti che Stefano Caldoro, il governatore della Campania, ha vinto coi voti di Nicola, con la classe dirigente che ha creato Nicola, con l’apparato di Nicola, con la credibilità di Nicola sui territori di tutta la Campania. Quindi, da dove vogliamo iniziare a discutere? Il “caso De Girolamo” mi ha fatto pensare ulteriormente al “caso Cosentino”. 

Si riapre il dibattito e si dice per difendere la ministra: “Un uomo che ha fatto il delinquente non può essere credibile quando accusa una persona onesta”. In un Paese civile si tratterebbe, in assenza di prove reali, di “fango che non sporca”. In Italia, invece, si utilizzano due pesi e due misure. Cosentino è un nome pesante? E allora deve pagare. Anche perché, sul piano politico, si è macchiato di una “colpa” storica: ha trasformato la Campania, territorio “rosso”, in una Regione di centrodestra. Scomodo, quindi, agli amici e ai nemici. Troppo forte per tutti. Allora tutto va bene per mandarlo in pensione. No. Chi è onesto intellettualmente non consentirà mai una degenerazione simile. Ed io, e noi siamo tra questi. Ecco perché Cosentino deve rompere gli indugi. Sabato mattina lo aspettiamo alla “Stazione Marittima” non da “uditore” ma da protagonista. Salga sul palco. La gente lo vuole ascoltare. Il leader è lui e lo ha deciso il popolo di centrodestra. Gli appalusi sono pronti. E in una democrazia sana nessuno deve avere timore di fare ciò che pensa. Nicola parli, il popolo di centrodestra applauda!

Sanità: Spesa ridotta, sistema a rischio

Sanità: Spesa ridotta, sistema a rischio


Il sistema sanitario italiano ha una spesa pro capite di 2.419 dollari, meno della Francia (3.133), Germania (3.318), Regno Unito (2.742). Il disavanzo è in forte diminuzione: a 1,04 miliardi di euro nel 2012 (-17,3% rispetto al 2011). E' quanto emerge dal Rapporto Oasi sul sistema sanitario italiano, presentato alla Bocconi di Milano, che sottolinea: "Se proseguiranno la contrazione d'investimenti e la riduzione della spesa dei cittadini, in alcune regioni c'è il rischio di non poter fare più fronte alle necessità dei cittadini". Restano rilevanti disparità tra regioni, "campanello d'allarme" su possibili iniquità nell'accesso alle cure tra Nord e Sud.