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giovedì 5 luglio 2012

Caivano. Politica: L'udc punta tutto sul secondo Assessore. L'udc punta sull'esperienza di Alfredo Purcaro.

Caivano. Politica: L'udc punta su Alfredo Purcaro. Deleghe ancora da definire. 


Ancora nuove sullo scenario politico caivanese. Il toto assessore è dietro l'angolo. C'è chi si dimette, chi viene riconfermato assessore, e chi attende ancora la delega per poter operare. Uno di questi è Alfredo Purcaro, esponente storico dell'Udc Caivanese. Prima come simpatizzante, poi come componente del direttivo. Lunga esperienza quella di Purcaro, che, se dovesse essere confermato  assessore apporterebbe solo aria nuova e nuovi progetti al Paese. Uno di quelli tenaci, che nel momento in cui gli chiediamo della nomina, prima tiene a ringraziare il Partito L'udc, poi punta solo ed esclusivamente al coinvolgimento dei giovani. Per Purcaro contano solo i giovani e il rilancio di un paese fermo da troppi anni. Finalmente, dopo l'ex. Assessore dott. Enzo Angelino, uomo del fare e del popolo, ci tenta  in questo clima Politico non dei migliori, anche Alfredo Purcaro. Un in Bocca al lupo al nuovo assessore.

Napoli. Politica. Cesaro: Pronto a dimettermi. Mi candiderò solo al Parlamento.

Napoli. Politica: Cesaro pronto a fare un passo indietro.



Doppio incarico per il Presidente della Provincia di Napoli On. Luigi Cesaro. E promette: Entro pochi mesi mi dimetterò. Ma subito pronta la contraddizione: "Se il Partito lo vorrà, mi candiderò solo al Parlamento". Il dilemma del doppio incarico è proteso da tempo, ma adesso a mettere con le spalle al muro i potenti del Palazzo è anche la riforma delle Provincie. Infatti, si prevede di abolirle. Nel caso di Napoli, si auspica e prevede che nasca la città metropolitana. Dunque, chi come l'On. Cesaro guida l'ente locale Provincia, si ritroverà senza ruolo e senza Provincia. Solo in questo caso Cesaro potrà lasciare veramente la Provincia, in quanto questo enorme problema del doppio incarico fino alla sua candidatura in Provincia non lo aveva sfiorato neanche di un millimetro. 

Caivano. Politica: Ufficializzate le dimissioni dell'Assessore Ponticelli (PRI).

Caivano. Politica: Il Sindaco Falco accetta le dimissioni dell'assessore Angela Ponticelli. Ora si pensi al paese. Infatti, indetta subito la gara per mettere i climatizzatori all'interno degli uffici Attività Produttive di Pascarola. 



Accettate e protocollate le dimissioni dell'ex Assessore alle Politiche Giovanili Angela Orsini. Finalmente, il Sindaco Falco scarica il PRI. Come un aereo in avaria, via tutti i pesi morti. Ci vogliono solo tecnici esperti che sappiano rilanciare l'economia cittadina, ma soprattutto l'occupazione e l'ambiente. Infatti, subito all'opera. I tecnici esperti, quelli con la "E" maiuscola mettono subito mano al rilancio ambientale ed occupazionale del Paese.... Bello vero? ovviamente scherzavamo.! Al momento si è indetta solo una gara d'appalto per portare nuovi condizionatori all'interno degli uffici comunali di Pascarola (Caivano). Quale ditta avrà il piacere di lavorare? Intanto, mentre i soliti noti sguazzano nel loro e costante mestiere, domani 6 Luglio il Tar si dovrà esprimere sul ricorso presentato dal Popolo delle Libertà, nei confronti del Consigliere Comunale del Partito Democratico Raffaele Gebiola. Ricordate? Gebiola, è accusato di aver prestato servizi all'ente comunale, incassando soldi dallo stesso, nonostante fosse Consigliere Comunale. Questo, da statuto è irregolare ed incompatibile. 



Italia: L'incredibile Censura. Il Ministro Passera Indagato. Nessuno ne parla.

Italia. Politica: L'incredibile Censura. Il Ministro Passera Indagato, ma nessuno ne parla....



Silenzio Stampa. Anzi è proprio il caso di dire: "Silenzio Assoluto". Non si deve sapere. Meglio evitare. I termini esatti sono: Censurare, occultare, nascondere. Il Ministro Passera Indagato? E' vero, però non va detto. I poteri forti, i tecnici del 2013 vanno tutelati: "non si toccano". E' veramente paradossale la vicenda che riguarda il Ministro Passera: Indagato per Frode Fiscale. Indagato per un reato la quale lo stesso Ministro si era battuto e scagliato contro, addirittura, predicando come un prete, forse in maniera più angelica: come un Chirichetto. Nessuno, al momento pare chiedere le dimissioni, forse, tranne qualche solito noto, anche perchè un sottosegretario passato si è dimesso per motivi simili. Insomma, tutto buttato nel dimenticatoio, o forse qualche giornale nazionale ne parla buttando giù qualche trafiletto, che, per leggerlo ci vuole la lente di ingrandimento. 

mercoledì 4 luglio 2012

Caivano: La terra dei fuochi continua a bruciare sotto gli occhi dei Politici indifferenti.

Caivano: Ancora inquinamento e diossina nella terra dei fuochi. La Politica "ferma" ragiona come spartirsi il potere e le poltrone. 


Ecco. Ci risiamo. Ancora una volta costretti a scrivere di una Caivano "ferma" sotto tutti i punti di vista. I rappresentati politici sembrano pensare ad altro. Sembrano badare più alle cariche e alle poltrone che alla salute dei cittadini Caivanesi. Incendi improvvisi si ripetono un giorno si e l'altro pure. L'inquinamento,  la diossina e puzze di vario tipo danno il buongiorno ai cittadini, sostituendo l'odore del buon caffè. "Vergognoso". Nei corridoi buoni, quelli del Castello Medioevale, dove risiede il primo cittadino Falco, si sente parlare solo di assessori: due a me tre a l'altro etc etc. I lavoratori Socialmente Utili protestano, la disoccupazione aumenta  fra i ragazzi tra i 18 e i 25 anni. L'ambiente, uno dei territori più sporchi e inquinati della Campania. Questa è Caivano: "La terra di nessuno" amante degli estranei e del menefreghismo. Sono dovuti scendere in campo associazioni e parroci come Padre Maurizio Patriciello del P.co Verde, per cercare, forse, invano,  di aprire gli occhi a qualche amministratore che, in meno di due anni è riuscito a portare sul proprio territorio solo "MUNNEZZA". Caivano,  rappresentata "oggi" da due Consiglieri Provinciali di Maggioranza e un Senatore della Repubblica che, non riescono a dettare una linea politica degna di rispetto e di rilancio. Prevalgono "forse" gli accordi sotto banco. Intanto, il Sindaco Falco si rifiuta di rispondere a semplici domande poste dal nostro blog. Falco scappa. Scappa e si nasconde dietro la fascia. Si nasconde dietro personaggi Politici che hanno l'onore di portare come cognome Falcone. Perchè? Semplice, queste le domande poste al primo cittadino qualche mese fa ancora in attesa di risposta:

La prima: Sindaco Falco, ci può delucidare in merito alla questione "Governo di Salute Pubblica", quando arrivarono le famose 5000 tonnellate di spazzatura provenienti da Napoli. Lei, ricordo ancora, fu uno dei primi a prestare resistenza davanti ai cancelli della società Ambiente ed Energia. Oggi, in un video conferenza, il dott. Manganiello ha dichiarato, o meglio lasciato intendere che, l'amministrazione sapeva, non solo ma che quella pseudo resistenza davanti ai cancelli della Ambiente ed Energia era tutta una farsa. Cosa risponde in merito a questo? e perchè poi fu ripresentata la stessa giunta con la sola entrata di  Luigi Di Michele componente proprio dell'Udc?

La seconda: Sindaco Falco, ormai sono tante le voci in merito alla cacciata di uno dei partiti che ha determinato la sua vittoria, cioè l'Mpa del Segretario Vanacore. Ci può spiegare il perchè della fuoriuscita dell'Mpa?

La Terza: Sindaco Falco, qualche mese fa, prima dell'entrata del Partito Democratico in Maggioranza, alcuni Consiglieri Comunali buttavano Calci. Ad oggi il loro fuoco sembra essersi spento. Su Facebook giravano strane voci, il Consigliere Libertini del Partito Socialista, in diverse occasioni, lasciava intendere di una fattura di lavori mai eseguiti, portata all'incasso da un suo ex Assessore, cosa strana è che, da indiscrezioni,  il liquidatore dott. Manganiello le ha inviato una raccomandata con ricevuta di ritorno per metterla al corrente di quanto accadeva. Lei cosa risponde a queste accuse? Ed è vero che riceveva questa raccomandata?

La quarta:Sindaco Falco, da un paio di giorni gira voce che alcuni parenti di Consiglieri Comunali e non , stiano ricoprendo posti di lavoro. Dall'Algida alla società Ambiente ed Energia Orta di Atella. Cosa risponde in merito a queste accuse? In ultimo, ma non ultima, il Concorso vinto, e l'assunzione di sua figlia nel Consorzio delle Farmacie di cui il Comune di Caivano è socio. Le male lingue e le indiscrezioni alludono ad una forte mano da parte sua in quanto Sindaco di Caivano, è vero? 

La Quinta: Sindaco Falco, in un'ultima Manifestazione organizzata in Piazza Castello dall'Mpa, dove vedeva l'intera spesa dell'evento finanziato dal Segretario Vanacore intorno ai 2.500 euro, lei chiese ai vari esponenti Politici di saldare il conto al Bar Tricolore, cifra che si aggirava intono ai 2.800 euro. Cioè, più dell'evento stesso. Cosa molto strana. Quando poi si negano circa 900 euro per un corso di Chitarra organizzato all'interno della Biblioteca Comunale, e quando poi si negano poco più di 2000 euro ad una squadra campione del modo di King Boxing. Ovviamente tutti figli di un Dio minore, visto il finanziamento di circa 10.000 euro dato alla Caivanese del Senatore Giacinto Russo. Insomma, è vero che è stato pagato questo conto? e se è vero i soldi da dove sono usciti? Grazie.


La Sesta: Sindaco Falco, solo qualche giorno fa siamo venuti a conoscenza di un ulteriore disastro ambientale ai danni della salute dei cittadini di Caivano. Circa 400 tonnellate di spazzatura al giorno proveniente da Cava Sari e da Napoli. Un disastro abnorme, peggio è, che, non si sa per quanti giorni ancora si debbano ospitare queste 400 mila tonnellate di spazzatura. Insomma, da quando lei si è insediato, cioè in meno di due anni, Caivano è stata presa di mira come "Pattumiera" prima dalla Provincia poi dalla Regione. Ovviamente non vogliamo insinuare niente, anche se il Dott. Manganiello Liquidatore Fallimentare Igi.Ca, espressione del Partito Socialista lasciava intendere che forse lei o parte dell'amministrazione sapeva. Arrivo subito al punto. Lei ha assicurato ai cittadini che queste 400 mila tonnellate di spazzatura non causeranno danni ai cittadini, anche se noi crediamo l'esatto contrario,  i danni secondo noi sono incalcolabili sotto il profilo ambientale. Tornando alla domanda, è da ieri che in alcune zone di Civano non viene raccolta la spazzatura, ci può spiegare il perchè? visto che lei assicurò che questo ulteriore scarico non influiva sul regolare smaltimento rifiuti dei cittadini Caivanesi? Grazie.




martedì 3 luglio 2012

Magistratura: Il Pm Antonio Ingroia attacca i Politici.

Magistratura: Ingroia attacca i Politici Italiani e l'Italia in genere. 



Lo scorso autunno partecipò al Congresso dei Comunisti Italiani e ammise: "Confesso che non mi sento del tutto imparziale. Mi sento partigiano, sono un partigiano della Costituzione". Anche il Procuratore antimafia Pietro Grasso lo criticò. Ora di nuovo il sentore della Politica. Anzi, più che sentore, Ingroia ci ha messo la faccia: "L'Italia è un Paese di Irresponsabili", questo quanto dichiarato dal Pm antimafia. La giustizia è la verità di cui hanno diritto le vittime, i familiari delle vittime ed i Cittadini. Il Magistrato partigiano, ricorda i suoi 20 anni alla Procura di Palermo e lamenta soprattutto l'abbandono in cui sarebbe stata lasciata la magistratura nelle indagini sulle stragi di Mafia. Troppi assassini e mandanti di stragi sono in libertà perchè alla magistratura non vengono dati strumenti efficienti. Insomma, critico e Politico allo stesso tempo. Seguirà le orme dell'Onorevole Antonio Di Pietro? 

Giustizia: Le Spese Assurde e i rimedi inutili.

Le Spese Assurde e i rimedi inutili...

di Dimitri Buffa






C’è un “non detto” che invece i giornali farebbero bene a “sbattere in faccia” alla pubblica opinione tutti i giorni a proposito del settore giustizia e della relativa “spending review”: se ci troviamo in questo stato pietoso in cui si dovranno tagliare centinaia di inutili sedi periferiche di tribunali e procure lo dobbiamo quasi esclusivamente alla demenziale riforma del “giudice unico”, voluta e fatta a suo tempo dal grande maestro di Paola Severino, Giovanni Maria Flick. Il quale un bel giorno, tra il 1997 e il 1998, riuscì a convincere il Parlamento, e la sinistra ancora prima, che la colpa dell’arretrato non fosse di giudici poco inclini allo stakanovismo ma del fatto che i tribunali giudicanti erano composti di tre persone. Quindi Flick elaborò il teorema dei “44 gatti in fila per sei con il resto di due”: dividiamo per tre ogni collegio e istiutiamo il giudice unico penale e civile. Tanto “chi se ne frega delle garanzie per le parti”, l’importante è liberare le pratiche dei magistrati dall’archivio. Detto fatto, i 9 mila magistrati d’Italia, circa il triplo di quelli inglesi e il doppio dei tedeschi, si trovarono, buona parte di essi, a decidere in perfetta solitudine. E si moltiplicarono le sedi decentrate anche nei posti più sperduti: non bastava un tribunale a Monza? Se ne sono creati altri due a Desenzano e a Desio.
Poi improvvisamente dopo quindici anni, cioè oggi, nuova folgorazione: le sedi distaccate costano troppo e sono inutili, accorpiamo di nuovo. Nel frattempo però cosa era successo? Che il giudice unico non solo non aveva eliminato l’arretrato ma aveva fatto ingolfare di ricorsi le corti di appello a causa di non poche sentenze di primo grado fatte coi piedi.
Totale ? Oggi il problema, grazie alla “scorciatoia” furbetta di Flick, si è spostato sulle corti di appello penali e civili.
Ed ecco entrare in gioco, la ministra tecnica, la allieva prediletta di Giovanni Maria, la Paola Severino, che sulla scia del maestro non ti inventa una nuova semplificazione: “troppa gente fa appello”. Cioè quella che era insoddisfatta dalle sentenze dei giudici unici che spesso lasciavano molto a desiderare (tra parentesi in Italia viene riformato oltre il 50% del contenzioso penale, civile e amministrativo in secondo grado, ndr) e quindi costruiamo “nuovi filtri”, anche economici ai ricorsi in appello. Il tutto, sempre, pur di liberare le scrivanie dei magistrati. Inutile dire che questa furbata non funzionerà, non renderà al cittadino il servizio giustizia per il quale paga tra l’altro anche le tasse e magari sposterà il carico sulla Cassazione. Poi, fra altri dieci o quindici, anni arriverà l’allievo prediletto della Severino, qualche promettente giovane di studio, che diventerà ministro tecnico e si inventerà una maniera di limitare anche il ricorso per Cassazione. Se pensate che tutto ciò sia un paradosso o magari una barzelletta di cattivo gusto ricredetevi: in Italia la giustizia funziona proprio così. Cioè non funziona. E ogni qual volta qualcuno vi farà una testa tanto con dichiarazioni roboanti gentilmente veicolate dalla informazione di giornali conformisti o di una tv pubblica che è una delle vergogne di questo paese voi non credetegli: la verità è che anche la gran parte dei giudici è “cittadina” di questa burocrazia che non si vuole, non si deve e purtroppo non si può cambiare. Alla faccia di ogni spending review. Naturalmente coloro che semplificano, come Flick e la Severino e tutti gli adulatori mediatici al seguito, sono gli stessi che poi accusano Marco Pannella (in sciopero della fame dagli inizi di giugno per la grande amnistia per la repubblica) e in genere i radicali di essere coloro che suggeriscono soluzioni semplificatorie, cioè l’amnistia.
Ma in un paese condannato dall’Europa quasi tutti i giorni per questo denegato servizio pubblico, la giustizia, che non si riesce a rendere ai propri cittadini, non sarebbe meglio ripristinare la legalità costituzionale nelle carceri in questa maniera e sgombrare altresì di scartoffie le scrivanie dei giudici, unici o collegiali che siano? Fra l’altro l’ipotesi suggerita da Pannella ha anche come “conditio sine qua non” la riparazione del danno per la vittima del reato laddove esista. Esempio: un truffatore ruba i soldi a una povera pensionata con qualche artificio, vuole l’amnistia per il suo reato che comunque cadrebbe facilmente in prescrizione in sette anni e mezzo, o dieci se è pregiudicato? Beh, prima risarcisce la vecchina con gli interessi. Invece cosa accade adesso? Che, se il truffatore è un Madoff dei Parioli, tanti per citarne uno di moda, sempre che venga preso, mette i soldi “al pizzo”, si fa un anno di carcere preventivo poi se ne va ai domiciliari e infine se il processo di Cassazione non arriva entro la data convenuta magari la fa pure franca. E si tiene i soldi della pensionata.
Tra quel truffatore e quella vecchina pensionata, magari vip, chi sarà più favorito dalla amnistia pannelliana? Ma l’Italia di oggi non è un paese per ragionamenti razionali, specie tra i politici, che poi utilizzano lo spauracchio forcaiolo, in maniera rigidamente bipartisan, per fare paura al proprio avversario. O per propagande becere sulla “certezza della pena”. E quindi l’amnistia non si fa e le prescrizioni impazzano a botte di 180 mila l’anno. Magari poi i politici del Pd che vengono intervistati da Radio radicale straparlano di “riforme strutturalI”, che invece non vedono mai la luce, proprio perché le legislazioni delle procedure penali e civili che si sono susseguite in questi decenni sono tutte basate sull’emergenza e la scorciatoia come quelle di Flick e della Severino. Il tutto porta a qualche corollario recentemente evidenziato dal dipartimenti per gli affari di giustizia nella propria relazione al ministero di via Arenula e poi trasmessa al Parlamento: le spese di giustizia in Italia, nonostante non funzioni un beneamato, sono state nell’ordine dei 470 milioni di euro nel 2011, di fronte ai 451 e fischia preventivati, con un passivo di oltre 19 milioni di euro. E per il 2012 nel solo primo quadrimestre sono stati spesi 138 milioni di euro con uno stanziamento annuo di 442 e rotti. A questi soldi va aggiunta una cifra spropositata per le intercettazioni telefoniche e ambientali che per il 2011 si è fermata a quota 260 milioni di euro, contro i 250 preventivati e con una nota di allegria perchè non si sono raggiunti i 300 milioni circa del 2010. In compenso per il 2012, nel primo quadrimestre sono stati spesi solo 83 milioni di euro in intercettazioni a fronte dei 240 scarsi messi a bilancio. Questa quindi è la condizione generale della giustizia penale e civile. Ci si può meravigliare se, per citare sempre Pannella, siamo diventati il grande paese pregiudicato in Europa? Quello che sta mettendo le basi per un vero e proprio Olocausto dello stato di diritto?