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lunedì 21 novembre 2011
Salerno: La Principessa Kate, ospite d'onore

sabato 19 novembre 2011
Calcio: Doccia di caffè bollente per il Calciatore Fabio Cannavaro.

venerdì 18 novembre 2011
Regione Campania: Lunedì 21 Novembre diretta web con il Presidente Stefano Caldoro.
Benevento: Abusa della figlia, incastrato il padre.
Benevento: Ancora scenari di violenza, questa volta a pagarne le conseguenze è un pensionato sessantunenne di Frasso Telesino, in provincia di Benevento. L'uomo è stato accusato di violenza sessuale nei confronti della figlia,e maltrattamenti nei confronti della moglie e degli altri due figli. L'uomo ora in carcere, grazie alla figlia 26 enne che, con l'aiuto del fidanzato e l'aiuto della psicologa, hanno trovato il coraggio di denunciare il tutto alle autorità competenti.
mercoledì 16 novembre 2011
Caivano. Padre Maurizio Patriciello: L'ultimo Insulto a Cristo, Scippato e Gettato Via.
Caivano: La Parola a Padre Maurizio Patriciello.
(Riceviamo e Pubblichiamo).
(Riceviamo e Pubblichiamo).

Presa dal panico, la nostra anziana suora grida, implora, chiede la carità di riavere indietro il borsello- tabernacolo. Inutilmente. Con il volto triste e le lacrime che le fanno brillare gli occhi fa ritorno in parrocchia. Ci mettiamo alla ricerca del Santissimo Sacramento. Vengono rastrellati le campagne e i bidoni della spazzatura. Come Maria di Magdala andiamo alla ricerca del Signore chiedendo in giro: “ Dimmi dove lo hai posto ed io andrò a prenderlo”. Come Maria e Giuseppe, allorché si accorsero di averlo smarrito, anche noi lo abbiamo cercato “ angosciati”. Purtroppo, non lo abbiamo più trovato. È proprio vero: Cristo è in agonia fino alla fine del mondo. A una santa mistica una volta confidò. “ Non vi ho amato per scherzo”. Si è sporcato le mani fino in fondo il Signore nostro. Non sottrasse la faccia agli insulti e agli sputi ieri, non ha ricusato di essere gettato via oggi. Per amore. Per amore nostro e per la nostra salvezza.
da Avvenire.
martedì 15 novembre 2011
Politica: Il Punto dell On. Antonio MARTINO
Politica: Il Punto a cura dell'on. Antonio Martino
CRISI
DI GOVERNO, ANTONIO MARTINO: “DEMOCRAZIA NON SIGNIFICA GOVERNO DEI
PIÙ QUALIFICATI”. “NON BASTA ESSERE STATI COMMISSARI EUROPEI PER
AVERE DIRITTO A COMMISSARIARE L’ITALIA"

Confesso la mia ignoranza: non mi risulta che mai
nessun paese, con una sola eccezione, si sia dato adf un governo
tecnico. L’eccezione è nota: l’Italia nel 1995 si diede (più
corretto sarebbe dire che
si vide imporre dal capo dello Stato) un governo tecnico, guidato dal
ministro del Tesoro del governo precedente, Lamberto Dini.
Ho cercato invano di immaginare cosa accadrebbe negli Stati Uniti d’America se venisse proposto un presidente tecnico e sono sempre arrivato alla conclusione che l’ipotesi avrebbe scatenato 300 milioni di pernacchie. Lo stesso vale per l’Inghilterra, la Francia, la Germania e il resto del mondo. Decisamente siamo in presenza di una creazione della sconfinata fantasia italiana.
Diceva Chesterton che governare è come scrivere una lettera d’amore o soffiarsi il naso: dobbiamo farlo noi, anche se lo facciamo male, non possiamo certo delegarlo ad altri. Noi italiani, invece, riteniamo che altri possa soffiarci il naso, scrivere per noi alla nostra donna o governarci. Il fatto è che democrazia non significa governo dei più qualificati; se fosse questo il suo significato nessuno ricorrerebbe alle elezioni che non garantiscono affatto che saranno scienziati, tecnici o vincitori del Nobel a risultare i primi.
Tutte le democrazie, per essere certe che a vincere sarà il più qualificato, invece di costosissime elezioni, bandirebbero pubblici concorsi per titoli ed esami ai posti di governo. Solo così avremmo la ragionevole speranza che non andranno al potere persone prive dei requisiti tecnico-scientifici per utilizzarlo al meglio.
Personalmente sono sempre stato dell’idea che “I governi cosiddetti amministrativi o tecnici sono sempre stati i governi più seriamente e pericolosamente politici che il Paese abbia avuto. Il loro preteso agnosticismo è servito sempre e soltanto a coprire, a consentire o a tentare le più pericolose manovre contrarie alle necessità e agli sviluppi di una corretta vita democratica. (…)
Governo di affari, dunque, e dopo di esso un mutamento non nel senso limpidamente indicato dalla consultazione elettorale, ma nella direzione opposta.” Queste parole sono state pronunciate alla Camera da uno che aveva un rispetto per la sovranità popolare che manca ai suoi epigoni: Palmiro Togliatti (9 luglio 1963).Oltre tutto, se siamo veramente convinti che ciò di cui l’Italia ha bisogno è una sospensione della democrazia e un governo di tecnici, perché mai sprecare tempo sottoponendolo all’insulto di fargli dare (o negare) la fiducia di quell’associazione a delinquere di stampo politico che è il Parlamento.
Monti è persona d’onore, qualificatissimo, elegante e amato da tutti quelli che contano nei settori bancario, finanziario, industriale ed eurocratico. Il suo concorso l’ha già vinto molti anni fa, non ha bisogno di provare niente a nessuno, men che meno ad assemblee piene persino da non laureati, e non importa se siano stati persino loro chiamati alla presidenza del Consiglio o al ministero degli Esteri.
Il mio amico Mario Monti non me ne vorrà se mi permetto di ricordargli che non basta essere stati commissari europei per avere diritto a commissariare l’Italia. Non votai sedici anni orsono la fiducia a Lambertow, non voterò nemmeno a favore del mio amico Mario; se anche fosse miracolosamente tornato fra noi dall’aldilà Milton Friedman, non avrebbe il mio voto. Né me lo chiederebbe, aveva una concezione quasi sacra della democrazia: quando rifiutai di fare il segretario generale della Nato, mi scrisse: “Hai fatto la cosa giusta, quella non è una carica elettiva”!
Gli italiani non hanno eletto Draghi alla Bce né Lagarde al Fmi né Monti a palazzo Chigi; Sarkosy e Merkel non hanno avuto nemmeno un voto italiano. Non si vede quindi perché questi signori si ritengano autorizzati a dirci cosa possiamo o non possiamo fare del nostro destino.
CELEBRARE I 150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA È ESERCIZIO STERILE SE CI MANCA POI LA CONSAPEVOLEZZA DELL’ENORME FORTUNA CHE ABBIAMO AVUTO NASCENDO ITALIANI E SVENDIAMO LA NOSTRA AUTONOMIA E LA NOSTRA DIGNITÀ AL PRIMO VENUTO.
da il tempo.
Ho cercato invano di immaginare cosa accadrebbe negli Stati Uniti d’America se venisse proposto un presidente tecnico e sono sempre arrivato alla conclusione che l’ipotesi avrebbe scatenato 300 milioni di pernacchie. Lo stesso vale per l’Inghilterra, la Francia, la Germania e il resto del mondo. Decisamente siamo in presenza di una creazione della sconfinata fantasia italiana.
Diceva Chesterton che governare è come scrivere una lettera d’amore o soffiarsi il naso: dobbiamo farlo noi, anche se lo facciamo male, non possiamo certo delegarlo ad altri. Noi italiani, invece, riteniamo che altri possa soffiarci il naso, scrivere per noi alla nostra donna o governarci. Il fatto è che democrazia non significa governo dei più qualificati; se fosse questo il suo significato nessuno ricorrerebbe alle elezioni che non garantiscono affatto che saranno scienziati, tecnici o vincitori del Nobel a risultare i primi.
Tutte le democrazie, per essere certe che a vincere sarà il più qualificato, invece di costosissime elezioni, bandirebbero pubblici concorsi per titoli ed esami ai posti di governo. Solo così avremmo la ragionevole speranza che non andranno al potere persone prive dei requisiti tecnico-scientifici per utilizzarlo al meglio.
Personalmente sono sempre stato dell’idea che “I governi cosiddetti amministrativi o tecnici sono sempre stati i governi più seriamente e pericolosamente politici che il Paese abbia avuto. Il loro preteso agnosticismo è servito sempre e soltanto a coprire, a consentire o a tentare le più pericolose manovre contrarie alle necessità e agli sviluppi di una corretta vita democratica. (…)
Governo di affari, dunque, e dopo di esso un mutamento non nel senso limpidamente indicato dalla consultazione elettorale, ma nella direzione opposta.” Queste parole sono state pronunciate alla Camera da uno che aveva un rispetto per la sovranità popolare che manca ai suoi epigoni: Palmiro Togliatti (9 luglio 1963).Oltre tutto, se siamo veramente convinti che ciò di cui l’Italia ha bisogno è una sospensione della democrazia e un governo di tecnici, perché mai sprecare tempo sottoponendolo all’insulto di fargli dare (o negare) la fiducia di quell’associazione a delinquere di stampo politico che è il Parlamento.
Monti è persona d’onore, qualificatissimo, elegante e amato da tutti quelli che contano nei settori bancario, finanziario, industriale ed eurocratico. Il suo concorso l’ha già vinto molti anni fa, non ha bisogno di provare niente a nessuno, men che meno ad assemblee piene persino da non laureati, e non importa se siano stati persino loro chiamati alla presidenza del Consiglio o al ministero degli Esteri.
Il mio amico Mario Monti non me ne vorrà se mi permetto di ricordargli che non basta essere stati commissari europei per avere diritto a commissariare l’Italia. Non votai sedici anni orsono la fiducia a Lambertow, non voterò nemmeno a favore del mio amico Mario; se anche fosse miracolosamente tornato fra noi dall’aldilà Milton Friedman, non avrebbe il mio voto. Né me lo chiederebbe, aveva una concezione quasi sacra della democrazia: quando rifiutai di fare il segretario generale della Nato, mi scrisse: “Hai fatto la cosa giusta, quella non è una carica elettiva”!
Gli italiani non hanno eletto Draghi alla Bce né Lagarde al Fmi né Monti a palazzo Chigi; Sarkosy e Merkel non hanno avuto nemmeno un voto italiano. Non si vede quindi perché questi signori si ritengano autorizzati a dirci cosa possiamo o non possiamo fare del nostro destino.
CELEBRARE I 150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA È ESERCIZIO STERILE SE CI MANCA POI LA CONSAPEVOLEZZA DELL’ENORME FORTUNA CHE ABBIAMO AVUTO NASCENDO ITALIANI E SVENDIAMO LA NOSTRA AUTONOMIA E LA NOSTRA DIGNITÀ AL PRIMO VENUTO.
da il tempo.
domenica 13 novembre 2011
Napoli. Afragola: Cade da impalcatura, grave giovane 24 enne.!
Napoli. Afragola: "Stava Smontando un impalcatura"
Ancora incidenti sul lavoro, purtroppo, ieri mattina è toccato ad un giovane 24 enne Aniello Silente, nativo di Torre del Greco, ma residente ad Afragola di Napoli. Stava smontando l'impalcatura collocata per ristrutturare la facciata di uno stabile in Via Santa Maria la Nuova, quando per ragioni ancora da accertare, il giovane ragazzo è precipitato nel vuoto, cadendo proprio su di un autovettura parcheggiata in strada. L'operaio è stato trasportato d'urgenza all'Ospedale Loreto Mare di Napoli dove è ricoverato ancora in prognosi riservata.

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