Siria, la minaccia di Usa, Turchia e Arabia Saudita a Putin e Iran: "Pronti ad azione di terra"
Stati Uniti, Turchia e Arabia Saudita sono pronti a un intervento militare di terra in Siria nel caso il regime di Bashar Assad non rispetti il cessate il fuoco. Un avvertimento alla Russia e a Vladimir Putin, che sostengono il presidente siriano, una prova di forza che potrebbe però portare a conseguenze imprevedibili in tutto il Medio Oriente.
"Addio Bashar Assad" - Ankara ha dato a Riad il "via libera" per utilizzare per i suoi caccia la base aerea di Incirclik, vicino al confine siriano. Il ministro degli Esteri turco Mevlyut Cavusoglu ha confermato lo schieramento ai quotidiani Yeni Sakfak e Haberturk, alla vigilia dell'auspicato cessate-il-fuoco che dovrebbe concretizzarsi nel giro di pochi giorni. Nel frattempo, Adel al-Jubei, il ministro degli Esteri saudita, ha detto a un quotidiano tedesco che l'intervento russo a fianco del regime di Damasco non aiuterà Assad a rimanere in sella: "Non ci sarà Bashar al-Assad nel futuro".
Asse Turchia-Arabia Saudita - "L'Arabia Saudita - ha spiegato Cavusoglu - ha dichiarato la sua determinazione contro il Daesh (l'acronimo in arabo per l'Isis, ndr) dicendo che sono pronti a schierare tanto gli aerei che le truppe". "In ogni riunione della coalizione (anti-Isis) abbiamo sempre enfatizzato la necessità di una strategia ampia e orientata a un risultato nella lotta contro il gruppo terroristico. Se abbiamo una tale strategia, ebbene la Turchia e l'Arabia Saudita potrebbero lanciare una operazione di terra". Cavusoglu ha confermato che jet e personale militare sono stati già inviati ad Incirlik, la base turca di Adana vicina al confine siriano, che già dalla scorsa estate è il centro strategico delle operazioni effettuate dagli F16 americani, britannici e francesi. Ma non ha chiarito l'entità delle forze dispiegate. "Alcuni dicono che la Turchia è riluttante ad entrare nella battaglia contro il Daesh. Ma la Turchia è quella che fa le proposte più concrete".
Usa, minaccia a Russia e Iran - Poche ore dopo è arrivato l'appoggio di Washington per bocca di John Kerry, che in una intervista a Orient Tv ribadisce la necessità che Bashar Assad lasci il potere. "Sì, esiste la possibilità di truppe aggiuntive sul terreno che combattano contro Daesh, poiché Assad non lo sta facendo", ha detto il Segretario di Stato americano, per il quale se il presidente siriano "non rispetterà gli impegni presi con la comunità internazionale e l'Iran e la Russia non lo obbligheranno a fare quanto hanno promesso, la stessa comunità internazionale non starà certamente ferma a guardare come degli scemi e aumenterà la pressione su loro"