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mercoledì 5 luglio 2017

Pensioni, maxi-buco da 2 mld di euro. Psicosi: chi rischia di non ricevere più i soldi

Pensioni, la grana del cumulo contributivo: mancano due miliardi



Mancano all'appello due miliardi di euro. Che non si sa come e da dove far saltare fuori. Sono quelli che servirebbero per la copertura finanziaria del cosiddetto cumulo contributivo, esteso dall'ultima legge di Stabilità anche per i professionisti (medici, ingegneri, avvocati e via dicendo), che abbiano nel corso della loro vita lavorativa effettuato versamenti contributivi all'Inps ma anche ad altre gestioni previdenziali e che ora vogliano unificare le quote per andare in pensione prima o per avere una pensione più alta. Tutto questo gratuitamente e non con i costi esorbitanti delle ricongiunzioni.

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L'estensione di questa possibilità anche ai professionisti riguarda centinaia di migliaia di lavoratori. Solo la cassa degli ingegneri e architetti (Inarcassa) ha fatto presente che sono circa 65mila i professionisti delle due categorie interessati, per un onere di 550 milioni di euro. E si parla solo di una cassa. Come riporta il quotidiano Il Giorno, i tecnici dell'Adepp (Associazione degli enti provatizzati) hanno fatto una stima dei costi complessivi che supera i due miliardi di euro.

Il pasticcio è dovuto al fatto che quando la misura è stata introdotta nella legge di Bilancio, ai ministeri del Lavoro e dell'Economia hanno previsto una copertura finanziaria pari a meno di 100 milioni di euro per l'anno in corso. E ora non sanno dove e come trovare la montagna di risorse che manca. Secondo indiscrezioni riportate sempre da Il Giorno, i tecnici dei due ministeri che fanno capo a Poletti e Padoan sarebbero alla ricerca di un cavillo che faccia saltare il congegno o che lo renda talmente inutilizzabile da vanificarlo. A danno di centinaia di migliaia di professionisti che stanno aspettando di presentare la domanda.

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