Migranti, Vittorio Feltri: "Siamo governati da cacasotto"
di Vittorio Feltri
L'annunciata chiusura dei porti è stata solo una burla. I barconi stracolmi di extracomunitari continueranno ad attraccare qui e a scaricare migliaia di neri. Il governo ha scherzato, e il Pd perderà voti in quantità.
Ha provveduto il ministro Delrio a dichiarare, interpretando il pensiero di Palazzo Chigi, che l'Italia non cesserà di ospitare chiunque decida di venire dalle nostre parti a farsi mantenere. Cari connazionali, rassegnatevi. L'esecutivo presieduto dal chierico Gentiloni è terrorizzato all'idea di agire in sintonia con le aspirazioni dei cittadini. Preferisce andare contro di essi pur di assecondare i desiderata, anzi, gli ordini della Ue che pretende da noi la disponibilità ad accogliere qualunque sfigato proveniente dall'Africa. Di respingere le navi straniere zeppe di migranti non se ne parla neanche. Delrio lo ha detto a chiare lettere: noi siamo buoni, non rinunciamo alla solidarietà e seguiteremo a ricevere i finti miserabili della terra, così il Papa sarà contento e i cattolici pauperisti, pure.
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Che bella notizia del cacchio ci tocca apprendere. Gli italiani sappiano pertanto che dovranno mettere mano al portafogli per l' eternità allo scopo di assicurare vitto e alloggio alle migliaia di persone che ogni giorno sbarcano sulle nostre coste. Il pio Delrio e i suoi soci progressisti non sentono ragioni se non quelle vaticane: aiutare gli affamati, che poi tanto affamati non sono, poiché non appena posano piede sul nostro territorio, vengono fotografati in gruppo con il telefonino in mano, mostrando fisici atletici, direi palestrati, e sollevando dubbi sulle proprie condizioni di disagiati. Dubbi che accrescono ove si consideri che le persone in oggetto per venire qui hanno dovuto sborsare agli scafisti migliaia di euro. Forse non si tratta di feccia, bensì uomini e donne con redditi non trascurabili. La questione si ingarbuglia.
Il governo non blocca gli sbarchi perché teme le ritorsioni dell' Europa, la quale ci obbliga a ospitare cani e porci. Se esso disubbidisce ai diktat di Bruxelles è costretto a pagare multe salate. Non solo, ma a novembre, quando presenterà la manovra, cioè quella che un tempo si chiamava legge finanziaria, la Ue sarà severa e non concederà gli sconti di cui ha bisogno per sopravvivere. Ecco il punto.
Noi ci offriamo quali schiavi dell' Unione per un motivo banale: ci tremano le gambe all'ipotesi che i crucchi ci sbattano fuori dal consesso continentale, emarginandoci quali reietti. Non ci rendiamo conto che nessuno oserà mai espellerci dal bordello europeo, quand'anche ci ribellassimo ai suoi comandi, poiché un'Europa priva dell' Italia, dopo la fuga dell' Inghilterra, si ridurrebbe a poca cosa: cioè a Francia e a Germania e qualche satellite.
In altri termini, se noi mandassimo al diavolo la Merkel e Macron e chiudessimo i porti, dando il via a respingimenti senza paura di rimetterci la ghirba, nessuno, al di là di minacce gratuite, ci torcerebbe un capello. Lo vogliamo capire sì o no che la Ue se perde noi non vale più una cicca? Figuriamoci. Non ha radiato la Grecia che è un bidone, volete che scarichi la penisola, Paese fondatore indispensabile a tenere in piedi la baracca?
Il dramma è che Gentiloni e i suoi accoliti sono dei cacasotto incapaci di farsi valere e di rifilare ad altri coloro che puntano ad invaderci. Se avessero la schiena diritta avremmo già risolto da anni le questioni che ci angustiano. Invece ci facciamo intimidire anche dagli starnuti berlinesi e parigini. E teniamo aperti gli scali, accontentandoci degli applausi di Bergoglio, che non sgancia un euro per dare la pappa ai suoi amici del Terzo Mondo, visto che lui si pasce coi soldi del Primo.
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