A Matteo Renzi scappa una frase: "Il M5s ha dubbi, non so se l'accordo regge"
"Io non sono così sicuro che i cinquestelle reggano sull'accordo...". Nei giardini del Quirinale Matteo Renzi si lascia sfuggire una fra sibillina sulla legge elettorale. A qualche metro di distanza, riporta il Corriere della Sera, il grillino Luigi Di Maio rassicura i giornalisti: "Credo che l'accordo non salterà", ma la verità è che dentro il Movimento 5 Stelle, come sempre, succede tutto e il contrario di tutto. Da Paola Taverna a Roberto Fico, è un fuoco di fila sui difetti del sistema "alla tedesca" che avrebbe trovato l'ok anche di Silvio Berlusconi e Beppe Grillo. Lo stesso Di Maio, peraltro, nelle stesse ore ha parlato di "piano eversivo" in relazione a Renzi e all'accusa rivoltagli dagli alfaniani di aver chiesto ad Ap di far cadere Gentiloni a febbraio. Non il clima migliore per proseguire nel dialogo. I pentastellati, ha spiegato Renzi, "pongono qualche problema sul voto disgiunto. Io non lo so se il patto terrà, ma noi ci siamo. Abbiamo fatto un'operazione intelligente, per tenere fede all'impegno con il presidente della Repubblica. Siamo stati così seri che sui collegi abbiamo diviso Rignano e Pontassieve". Se l'accordo salta, avverte l'ex premier, "la palla è al Parlamento. I guai maggiori, se salta tutto, li ha il M5S. Io con le preferenze non ho problemi, loro invece non so come se la cavano". Maria Elena Boschi ha una teoria sulle incertezze dei 5 Stelle: "Si fanno condizionare dai titoli dei giornali e da alcuni magistrati, che non vedono bene il dialogo con Berlusconi". Occhio però, perché i problemi interni li ha anche il Pd, visto che la sinistra dem non ha gradito il Tedeschellum disegnato dal maxi-emendamento Fiano. E se votano contro anche loro, non c'è maggioranza che tenga.
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