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venerdì 9 giugno 2017

Il documento: Milan, la verità sui soldi dei cinesi. Occhio: da dove arrivano 740 milioni

Milan, il documento che ha convinto Mister Li ad investire 740 milioni


di Tobia De Stefano



C’è un grafico di cui i proprietari cinesi del Milan vanno particolarmente fieri. Lo fanno vedere ancora oggi agli interlocutori finanziari che incontrano per dimostrare le potenzialità del club di via Aldo Rossi provocando stupore e ammirazione tra i presenti. Non si tratta dei nomi dei top player da rubare alla concorrenza per risollevare le sorti dei rossoneri, né della cifra massima che i nuovi dirigenti sono disposti a sborsare per convincere il riottoso Donnarumma a firmare, ma più prosaicamente del numero dei tifosi che i team più importanti vantano in giro per il mondo.

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L’analisi della Nielsen risale a ottobre 2016 e scorrendo le squadre che orbitano nelle prime posizioni della classifica si fa fatica a sorprendersi. Che il Barcellona, con quasi 600 milioni di fan, sia al primo posto, era altamente prevedibile. Il tiki taka di Guardiola e seguaci ha rivoluzionato il calcio e vinto l’invincibile. Così come nessuno può dirsi sbigottito per i 579 milioni di supporter del Real (che peraltro non aveva ancora messo in bacheca la dodicesima Champions) o i 518 del Manchester United che in quanto a trofei negli ultimi anni è rimasto un po’ a stecchetto, ma ha continuato ad acquistare le star del calcio (l’ultima è Ibra) a suon di milioni di sterline. Impressionano invece i dati relativi al Milan: al quinto posto con 410 milioni di tifosi (un centinaio di milioni solo a Pechino e dintorni) e circa 148 milioni di fan considerati “fanatici”. Innanzitutto perché è l’unica squadra italiana presente nella top ten mondiale. Di Juve e Inter non c’è traccia. E poi perché è impossibile non intravedere le enormi potenzialità di crescita dei rossoneri che arrivano da 5 anni di risultati “deludenti” e che da 3 stagioni non raggiungono neanche l’Europa League (quest’anno se la giocano ai preliminari).


Insomma, il ragionamento dei cinesi (che hanno sborsato 740 milioni per acquistare il club da Berlusconi) è stato molto semplice. Visto che nelle prime 6 posizioni di questa classifica ci sono solo i team che hanno vinto in Europa dal 2010 a oggi (Champions o Europa League) e che l’unico intruso è il Milan, basterà rifare una squadra degna di questo nome per incrementare il numero di fan e di conseguenza arricchire a dismisura le casse societarie. Perché, e qui si chiude il cerchio, ai tifosi corrispondono in modo quasi proporzionale i quattrini incassati per i diritti televisivi, per il merchandising e i ricavi per la vendita dei biglietti. Morale della favola: le potenzialità del Diavolo sono enormi. Ora non resta che investire per migliorare la rosa.

E qui entra il gioco il progetto di sbancare sul mercato cinese, con David Han Li alla guida della nuova società, Milan China. Sarà pensata e gestita direttamente da un management locale, che si coordinerà con la casa madre in Italia, e punterà forte sulle scuole calcio e le academies sviluppate in sinergia con le istituzioni: dovrebbe generare ricavi per 50 milioni di euro già il primo anno e un centinaio in quelli successivi. E soprattutto il mercato, che infatti sta andando a gonfie vele. Non siamo ancora al 10 di giugno e la squadra 2016/2017 è stata già stravolta. Sono arrivati Musacchio, Kessié e Ricardo Rodriguez («Sono in una grande squadra, torneremo in alto», ha dichiarato nel giorno delle viste mediche), ma tutto lascia pensare che il bello debba ancora venire.

A partire da Biglia che sembra cosa fatta: alla Lazio andranno 22 milioni più bonus. Mentre ieri c’è stato il primo vero contatto con il Torino per Belotti dopo lo stop per Morata e Aubameyang, con quest’ultimo che ha detto sì ai 14 milioni annui del Psg. Il Diavolo offre soldi e contropartite tecniche (Kucka e Niang gli indiziati), ma Urbano Cairo resta fermo sulla richiesta di 90 milioni, molto vicina alla clausola da 100 fissata per l’estero. L’alternativa potrebbe essere André Silva, attaccante del Porto gestito dal potentissimo Jorge Mendes, che si trova a Milano e potrebbe incontrare i vertici rossoneri per parlare anche di James Rodriguez. È già in agenda per oggi il vertice con il procuratore di Andrea Conti, valutato dall’Atalanta circa 25 milioni, mentre si attenderà fino al 14 giugno la risposta di Donnarumma prima di mettere in atto il piano B per la porta (anche se dopo il City, pure il Real si ritira dalla corsa).

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