LA MINISTRA SULLA LUNA Le priorità del ministro Fedeli: più soldi, quote rosa e cognome della madre, alla fine l'edilizia scolastica
Il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli è ormai sempre più lanciata a diventare la Boldrini del governo Gentiloni, legata a doppio filo con il presidente dalla Camera dall'attaccamento per la cause perse, o certamente marginali negli interessi degli italiani. Ora che la maretta tra Matteo Renzi e Angelino Alfano è diventato scontro all'arma bianca, la convinzione più diffusa è che Governo e Parlamento abbiano le ore contate. Con questa incertezza, mista a speranza, che incombe sulla testa dei ministri, si moltiplicano le riforme condannate a frenarsi giusto a un passo dal traguardo.
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Nella testa della Fedeli però non ci sono certo la riforma della Giustizia o la legge - da rifare - sulla legittima difesa, temi che toccano la carne viva degli italiani. Per la titolare dell'Istruzione il vero peccato ora che non veda la luce l'invenzione dello Ius soli nell'ordinamento giuridico italiano. E non solo, anzi come ricorda lei intervistata da Repubblica, c'è una legge trascurata da tutti - e chissà come mai - e che rischia di non vedere la luce: la legge sul cognome della madre. La Fedeli sarebbe anche angustiata dalla scomparsa delle quote rosa per le elezioni politiche, previste nell'Italicum ormai defunto. Per fortuna sul finale dell'intervista la Fedeli rinsavisce e si ricorda che le è piovuto in testa un miliardo e 300 milioni di euro destinati all'edilizia scolastica. Bastava riflettere un po' di più e le risposte migliori sarebbero arrivate per primi.
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