E. Greco: “per otto donne su dieci fondamentale diventare mamma”
di Martina Bossi
Prof. Ermanno Greco Direttore Scientifico Centro di Medicina e Biologia della Riproduzione Roma |
Otto donne su dieci considerano ‘estremamente importante’ essere genitori e in particolare avere 2 figli (65 per cento), uno (20 per cento), tre (13 per cento) e addirittura 5 (due su cento). Inoltre l’età desiderata per diventare mamma è in oltre un caso su due tra i 35 e i 40 anni, nel 30 per cento dei casi tra i 30 e i 35 anni, ma anche nel 10 per cento quando si è over 40 e però solo il 5 per cento under 30. Sono alcune delle risposte dell’indagine effettuata lo scorso 8 marzo all’European Hospital di Roma in occasione di una giornata di visite gratuite, promosse dalla struttura sotto il coordinamento del professor Ermanno Greco, direttore scientifico del Centro di medicina e biologia della riproduzione. Il ‘Questionario sugli atteggiamenti nei confronti della genitorialità, le intenzioni nell’avere un figlio e sulla conoscenza dei problemi di infertilità’, a cui hanno risposto 136 donne italiane (tranne una proveniente dal Perù e dalla Grecia) con età media di 36 anni, si basa su modelli già validati in passato nel Nord Europa, Nord America ed Est Europa. Comprende sette categorie di domande: 1) caratteristiche socio-demografiche e storia riproduttiva; 2) le future intenzioni ad avere un figlio; 3) l’importanza ad avere un figlio; 4) presunti comportamenti in caso di infertilità; 5) circostanze importanti per decidere ad avere un figlio; 6) cambiamenti di vita, percepiti come positivi o negativi, relativi alla genitorialità; 7) le conoscenze riguardo i problemi alla fertilità.
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«Il desiderio di avere un figlio è davvero preminente nella quasi totalità delle donne - sottolinea il professor Ermanno Greco - e ritenuto di altissima importanza. Il 55 per cento delle donne lo vorrebbe tra i 35 e i 40 anni, segno di percorso di maturità anche lavorativa che però va in conflitto con l’età migliore per diventar mamma ovvero sotto i 30 anni». Infatti per quanto riguarda i cambiamenti di vita legati alla genitorialità, percepiti come positivi o negativi, la maggioranza delle donne (l’80 per cento) ritiene che avere un figlio porta a svilupparsi come persona, a dare e ricevere più amore, può rafforzare il rapporto con il proprio partner, che può cambiare la visione su ciò che è importante nella vita, che si fa qualcosa che è il senso della vita, che ci saranno nuovi interessi ma che comunque c’è meno tempo da dedicare al lavoro e alla carriera, un’economia più povera e più difficoltà nel mercato del lavoro. «Riguardo le conoscenze sull’infertilità - prosegue Greco - il 90 per cento delle intervistate ritiene che l’età più fertile è tra i 20 ed i 35 anni, con circa il 2 per cento che risponde di non saperlo. La maggioranza sostiene che vi è una leggera diminuzione dell’infertilità tra i 35 ed i 40 anni (l’80 per cento) e una marcata riduzione dopo i 40 anni, alcuni sostengono dopo i 45-50 anni. Infine la maggior parte non è a conoscenza (l’80 per cento) di quante coppie sono infertili e di quante probabilità di successo, in media, ci sono per avere un bambino sia naturalmente che con la FIV. Inoltre questa voglia di diventare madre è talmente grande che la maggior parte delle donna accetta il trattamento di fecondazione artificiale per risolvere il loro problema».
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