Matteo Renzi segretario Pd davanti ai delegati. Non si trattiene: "Per cosa rosico"
Matteo Renzi è stato proclamato segretario del Partito Democratico. Gli eletti in Assemblea - aperta con l'inno d'Italia - assieme a Renzi sono 700, con Andrea Orlando 212 e con Michele Emiliano 88. "Grazie a chi oggi si rimette in cammino", ha detto Renzi, "cinque mesi fa, il 7 dicembre, concludevo l'assemblea Pd dimettendomi da premier". Questo è "un popolo che si rimette in gioco. Questo è un popolo che non ha paura di ripartire e di rimontare mettendo al centro una comunità politica che cerca di fare il bene dell'Italia".
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"Visto che dobbiamo arrivare fino al 2021 insieme, fermiamoci un attimo. Diciamoci parole di verità: chi siamo oggi in questo momento? Se non siamo consapevoli del nostro ruolo, perdiamo il senso dello stare insieme. Vorrei dire grazie di cuore a Andrea Orlando e Michele Emiliano, dal profondo del cuore". Lungo applauso.
"Tre parole per il Pd: lavoro, casa, mamme". "Per 5 mesi ne abbiamo viste di tutti i colori, abbiamo dato l'impressione di essere una comunità di uomini e donne capaci solo di litigare", ha proseguito l'ex premier, "tradendo così lo straordinario messaggio che il nostro popolo ci dà. La gente non vuole da noi polemiche, ma proposte".
Si arrabbia con il quotidiano La Repubblica: "Sento parlare di flop delle unione civili. I diritti si affermano, non si contano. E sono orgoglioso di ave imposto questa legge con la fiducia". E ancora: "Nessuno mette in discussione il sostegno a Gentiloni".
Sulla legittima difesa: "Non abbiamo mai inseguito la destra sulla sicurezza. Ma non la spieghi una distinzione tra giorno e notte sulla legittima difesa. O accetti che la legittima difesa è un valore o non la spieghi". Infine, sulla Francia, "dire che Macron e Le Pen sono uguali è dire una bestialità". E aggiunge: "Rosico per il voto di stasera" con il doppio turno.
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