RIBALTONE AL COLLE Patto tra Renzi e Berlusconi per il voto anticipato, l'indiscrezione: Mattarella non direbbe no
Alla fine ha capitolato anche il Quirinale. Dopo mesi di barricate, il presidente Sergio Mattarella avrebbe aperto le porte alle ipotesi di voto anticipato. L'intesa sempre più vicina tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sulla legge elettorale "alla tedesca" (che potrebbe trovare l'ok in Senato anche da sinistra e Lega) nelle intenzione dei due protagonisti dovrebbe portare gli italiani alle urne dopo l'estate, a settembre (come vorrebbe Renzi) o in ottobre (come preferirebbe il Cav).
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Di fronte a quella che al momento sembra l'unica, o almeno più semplice via d'uscita possibile da un impasse politica e istituzionale gravissima, il Colle secondo quanto riferisce un retroscena del Corriere della Sera sarebbe disposto a mettere da parte le tradizionali ritrosie e sacrificare il premier Paolo Gentiloni e la legislatura con qualche mese d'anticipo. Mattarella da sempre cautissimo su eventuali accelerazioni al voto si sarebbe convinto del "bicchiere mezzo pieno": di fronte a elezioni dopo l'estate, i mercati potrebbero farci pagare il conto di una legge di Bilancio non approvata nei tempi consueti ma premiare l'eventuale rafforzamento politico di un'Italia che il giorno dopo il voto si ritroverebbe (questo almeno è l'auspicio) con una maggioranza chiara e un governo stabile.
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