Salute Pubblica Italiana, un controsenso? di Francesco Pellegrino
di Francesco Pellegrino
per il Notiziario sul web
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Dott. Francesco Pellegrino |
Il tempo non si ferma ad ammirare la gloria del Sistema sanitario nazionale, se ne serve e passa oltre.
(parafrasando Francois-Renè di Chateaubriand)
Gli ultimi tempi vedono sempre più soggetti pubblici o privati esprimere critiche per il sistema sanitario nazionale italiano (SSN) con scopi più o meno diversi ma certamente concorrenti nell’affermare che questo SSN necessiti di una trasformazione.
Una fazione preme con estrema cruenza su ogni minimo segno di inefficienza per affermare che il diritto alla salute universale sia insostenibile e che viceversa necessiti di una radicale trasformazione in un sistema elitario assicurativo da cui essenzialmente scaricare la domanda di coloro i quali non contribuirebbero in maniera efficace e soprattutto differenziare le prestazione in base all’investimento che ognuno opera per se stesso.
Una fazione, allo stesso tempo, opera nel continuo imperversare in un sistema sanitario, dotato di una architettura funzionale ideale per l’incontro tra domanda ed offerta di salute, di cui questi attori descrivono ogni inefficienza in un progetto afinalistico tendente all’unico scopo del mal comune mezzo gaudio.
L’unico vero attore che manca ancora sulla scena della salute pubblica italiana, ma sta crescendo nella consapevolezza del suo ruolo vitale è l’Utente italiano. Questo soggetto è passato dal ruolo passivo di colui il quale subiva la prestazione sanitaria che sembra dovesse essere un dogma, quasi che il corpo non fosse il proprio e la malattia fosse donata sull’altare del sacrificio, ad iniziali consapevolezze e primi tentativi di aggregazione associativa dei nostri giorni.
E’ iniziata la rivoluzione dell’Utente sanitario italiano. Un rilevante ruolo in questa trasformazione la stanno avendo e la avranno sempre più le tecnologie multimediali che hanno permesso di attualizzare processi di connessione che varcano i confini del tempo e dello spazio di un decennio fa, rendendo il pazientenauta un esploratore dell’eden proibito del sapere o meglio della consapevolezza della salute.
L’utente velocemente inizia ad acquisire un linguaggio sempre più congruo per esprimere necessità di salute chiare e soprattutto in grado di riconoscere l’appropriatezza di risposte che gli vengono proposte.
Questo processo esponenziale ci porterà nel volger di pochi anni a dover trasformare l’offerta sanitaria del SSN indipendentemente dalle volontà di lobbies o luoghi comuni, imponendo certamente l’efficientamento dell’offerta di salute pubblica. Questi presupposti dovrebbero orientare gli stakeholders istituzionali a prepararsi alla trasformazione commisurandosi con utenti determinati e lucidi. L’onda andrebbe cavalcata partendo da una architettura funzionale del SSN ancora attuale e moderna nella sua core mission.
Al contempo, ritengo, che le inefficienze attuali, troveranno radicale trasformazione tendente all’efficentamento poiché l’utente evoluto sanitario premerà sempre più, con una domanda di salute che se insoddisfatta porterà inequivocabilmente alla inutilizzazione di quella offerta inadeguata proposta.
Per cui la tracciabilità di prestazioni sanitarie, il monitoraggio dell’adeguatezza delle stesse, la stessa tracciabilità di professionisti sanitari e del risk management correlato faranno sì che ci potrà essere un’epoca di transizione di grande confronto e probabilmente scontro per le diverse mozioni concorrenti, cui seguirà, come auspico, un’epoca sanitaria universale della fruizione ottimale e dell’esercizio armonico sanitario, presupposti che ci potranno far cogliere le migliori offerte di salute e soprattutto ambire a nuovi traguardi di salute comune.
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