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lunedì 20 marzo 2017

Milano Bimbi ridotti così alla festa dei profughi:  che cosa li costringono a fare / Guarda

Milano, i bambini alla festa dei profughi intonano Bella Ciao



Alla due giorni di festa per gli immigrati ospitati alla caserma Montello, c’erano l’assessore Majorino e mezza sinistra milanese. Poi c’erano i bambini arruolati per cantare “Bella Ciao” ai migranti. Lo hanno fatto davvero ieri mattina gli studenti della scuola media Rinnovata Puecher, che nel bel mezzo della festa hanno intonato l’inno partigiano.

Difficile cogliere il sillogismo tra l’esodo di questi disperati e i moti della Resistenza. Tanto che il genitore di un bambino si è sfogato con Libero: «trovo diseducativo affermare che nessuno è illegale, neppure i clandestini, e non approvo la scelta di assegnare una struttura destinata alle nostre forze dell’ordine a 300 immigrati, la maggior parte dei quali potrebbe non essere formata da profughi». Per questo non ha fatto partecipare il figlio al “concertino”. Interpellata, la professoressa Noemi Morrone, al contrario, difende la scelta: «Il nostro istituto è intitolato al partigiano Giancarlo Puecher, fa parte del nostro Dna. Il brano è parte del repertorio della banda, i ragazzi lo cantano sempre; è successo anche in occasione di Expo». Nella sua difesa d’ufficio l’insegnate spiega anche che «l’orientamento politico degli studenti è una loro scelta personale, ma a scuola continueremo a insegnargli l’Inno di Mameli e Bella Ciao».

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