"Il Pd cola a picco nei sondaggi, e coi cortei pro-immigrati perderanno ancora"
di Vittorio Feltri
Una delle migliori sondaggiste italiane rivela che il Pd è sceso di vari punti e ora sarebbe al 25 per cento o addirittura al 23. E secondo noi calerà ulteriormente. Perché?
Elementare. I compagni da dicembre in poi si sono dati da fare per autodistruggersi e ci sono riusciti benissimo. Hanno mostrato ai cittadini il loro lato peggiore: l'inconcludenza. Si sono smarriti in discussioni infinite sul sesso degli angeli, hanno speso energie in liti senza senso, si sono lanciati in scissioni inutili, anzi dannose. L'immagine del partito è stata insozzata. E il bello, si fa per dire, è che la stragrande maggioranza della gente non ha compreso i motivi della maxi rissa.
L'unica certezza è che Matteo Renzi si è dimesso da premier come aveva promesso di fare in caso di sconfitta al referendum e che Gentiloni ne ha preso il posto a Palazzo Chigi. Poi è iniziata la lotta per la segreteria e qui i dem hanno dato il massimo della pistolaggine fornendo uno spettacolo western in cui è mancato solo che qualche ubriaco sparasse sul pianista. Chi volete abbia ancora fiducia di un partito impegnato in una guerra di potere e indifferente alle drammatiche emergenze del Paese?
Ricordiamo un particolare amaro o comico (dipende dai punti di vista). Prima che il governo nuovo si fosse insediato, il dibattito era monocorde: votiamo subito o lavoriamo alla legge elettorale? Le forze politiche si sono spaccate. Risultato, non si è andati alle urne né si è proceduto ad approvare norme adatte per rinfrescare il Parlamento. Nulla è cambiato e la situazione è di stallo. Non si è neppure cominciato a realizzare un progetto che consenta al popolo di scegliere i propri rappresentanti. Quanto sembrava urgente e vitale, all'improvviso è stato accantonato come si trattasse di fastidiosa incombenza burocratica. L'inettitudine della cosiddetta Casta è stata così clamorosamente confermata a tutto vantaggio dello sgangherato Movimento 5 Stelle, ormai diventato stabilmente il primo partito nostrano.
Nel frattempo, apprendiamo con sgomento che alcuni maggiorenti dem hanno avanzato l'idea, accolta con entusiasmo dai loro seguaci più fedeli, di organizzare presto una imponente manifestazione in favore degli extracomunitari allo scopo di rassicurarli circa la disponibilità degli italiani ad accoglierli quali fratelli.
Tra i principali promotori della generosa iniziativa, Orlando, quello che canta «prendi questa mano, zingara» e Veltroni, quello che annunciò di trasferirsi in Africa e che invece ha successivamente deciso di trasferire il Continente nero dalle nostre parti. Forse per risparmiare sul viaggio e caricare i costi sul nostro groppone. Ignoriamo la data e le modalità dell' evento, ma siamo sicuri che esso provocherà effetti disastrosi per il Pd, e questo ci rincuora. Si dà il caso difatti che i nostri connazionali non ne possano più di profughi (e similari) invadenti e malsopportino il fenomeno migranti perché incontrollato, foriero di caos sociale e intollerabile sul piano della sicurezza.
Sono esasperati sia i simpatizzanti della destra sia quelli di sinistra. Non tollerano di dover mantenere gli stranieri che giungono sulla Penisola quotidianamente. Siamo diventati poveri noi e dobbiamo provvedere al sostentamento di altri poveri senza avere le risorse per farlo. E non è piacevole venire a conoscenza che il Partito democratico, nonostante ciò, si adoperi con cortei e festeggiamenti al fine di incoraggiare neri e musulmani eccetera a occupare in massa la nostra terra.
Mi sembra un'eccellente operazione antipatia che contribuirà a diminuire ancora di più i consensi destinati ai progressisti. La kermesse in appoggio all'immigrazione selvaggia sarà la pietra tombale sui trascorsi successi del Pd, e aprirà per i compagni una stagione buia che si concluderà, ci auguriamo, con un elegante funerale del buonismo a spese del popolo. Cesseranno una buona volta la Leopolda, il Nazareno, il Lingotto, le assemblee e le primarie e forse si inizierà a parlare delle grane nazionali. Il prossimo congresso dem si svolga in una dismessa cabina del telefono.
Con Mani pulite ci eravamo predisposti ad archiviare i partiti storici, paradossalmente ci siamo regalati dei partiti preistorici. Ne paghiamo le conseguenze.
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