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sabato 25 marzo 2017

Educare i bambini alla prevenzione li può salvare dal tumore alla pelle

Educare i bambini alla prevenzione può salvarli dal tumore alla pelle


di Matilde Scuderi



Il sole può diventare un nemico pericolosissimo per la nostra pelle se non si prendono le dovute precauzioni ed è importante che si venga a conoscenza di questo il più presto possibile, addirittura alle scuole elementari, se si vuole contrastare il trend attuale che vede purtroppo una espansione considerevole del melanoma nei giovani adulti tra i 20 e i 30 anni. Fanno tuttavia ben sperare i risultati de 'Il sole per amico', la più grande campagna di prevenzione primaria sul melanoma mai realizzata in Italia, promossa a partire dal 2015 dall'Intergruppo melanoma italiano (Imi), con la collaborazione del ministero dell’istruzione, il patrocinio del ministero della salute e dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), resa possibile grazie a un’erogazione di Merck & co., per il tramite della sua consociata italiana Msd. Fulcro della campagna, insieme ad attività di sensibilizzazione sulla popolazione generale che hanno avuto come testimonial Licia Colò e hanno raggiunto i cittadini attraverso il web, nelle stazioni ferroviarie, sulle spiagge, è stato un progetto educazionale sulla corretta esposizione al sole per gli alunni delle scuole primarie e le loro famiglie, che nell’arco di due anni scolastici ha coinvolto 300 scuole di 11 Regioni, circa 50mila alunni e oltre 4 mila docenti. Nell’ambito del progetto, Imi e il Gruppo italiano studi epidemiologici in dermatologia (Gised) hanno condotto uno studio epidemiologico su oltre 12mila bambini e le rispettive famiglie e sono stati inoltre i due concorsi che hanno coinvolto migliaia di bambini nella realizzazione di disegni, temi, recite ispirati ai contenuti della campagna. 

"L’idea di realizzare questa iniziativa nasce dalla consapevolezza dell’importanza di far crescere l’attenzione dell’opinione pubblica sul melanoma e sui rischi legati ad una non corretta esposizione, coinvolgendo in particolare i bambini in età scolare e le loro famiglie - dichiara Paola Queirolo, ideatrice della campagna e presidente uscente Imi, oncologa medica all’Istituto San Martino di Genova - questa campagna di sensibilizzazione sulla prevenzione primaria, tra le più importanti mai realizzate in Italia, ha insegnato a bambine e bambini delle scuole elementari le regole fondamentali per l’esposizione al sole in modo da ridurre il rischio che sviluppino melanoma in età adulta. Gli strumenti educazionali predisposti per il progetto sono stati adottati da tutte le regioni per lo svolgimento di attività di prevenzione primaria del melanoma, e questo significa che 'Il Sole per amico' lascerà una traccia duratura". Il melanoma è il più aggressivo e temuto tumore della pelle, con un’incidenza più che raddoppiata negli ultimi 30 anni: in Italia sono oltre 100 mila le persone colpite e circa 13 mila i nuovi casi ogni anno. L’esposizione ai raggi uv del sole e delle fonti artificiali è il principale fattore di rischio. I bambini sono stati i destinatari principali dell’iniziativa di sensibilizzazione promossa da Imi in quanto fascia di popolazione più a rischio per il melanoma: le scottature prese nell’infanzia sono un fattore di rischio perché la pelle 'memorizza' il danno ricevuto e può innescare il processo patologico anche a diversi anni di distanza. Le scuole primarie sono state il canale naturale per raggiungere il target dei bambini e coinvolgere attraverso di loro anche le famiglie nella diffusione della cultura della prevenzione: "La grande risposta delle scuole a questa iniziativa è un’ulteriore prova della vitalità del mondo scolastico, della sua efficienza organizzativa, della sua apertura a temi che arricchiscono l’offerta formativa, di cui è parte integrante anche la conoscenza dei corretti comportamenti che favoriscono la prevenzione di importanti malattie - afferma Vito De Filippo, sottosegretario di stato del ministero dell’istruzione - tra le misure di prevenzione collegate alla frequenza scolastica non possiamo non considerare anche le vaccinazioni, uno dei maggiori strumenti che abbiamo a tutela della salute dei ragazzi, soprattutto quelli più deboli». L’iniziativa dell’Imi, che ha recepito una delle indicazioni del piano nazionale della prevenzione 2014-18, relativa alla realizzazione di campagne di comunicazione sui rischi dell’eccessiva esposizione ultravioletta solare e artificiale, ha visto anche il coinvolgimento del mondo politico attraverso il promotore istituzionale della campagna Federico Gelli, membro della XII commissione 'affari sociali' alla camera dei deputati: "Ho accettato di presentare la campagna ai miei colleghi parlamentari perché sono pienamente consapevole dell’impatto del melanoma, un tumore della pelle troppo spesso sottovalutato che rappresenta una crescente emergenza socio-sanitaria. Bisogna riservare altrettanto impegno ad altre forme di prevenzione delle patologie oncologiche, come le vaccinazioni, nonché al momento della cura di queste patologie, sostenendo scelte di politica sanitaria che aiutino i medici e i pazienti garantendo loro un accesso equo alle terapie innovative". "Siamo orgogliosi di aver sostenuto questo progetto, il più grande mai realizzato nel suo genere, grazie al quale è stata scritta una pagina importante nell’educazione e nella prevenzione del melanoma, con l’auspicio che i bambini di oggi, ben informati, possano essere gli adulti di domani liberi dalla patologia - afferma Nicoletta Luppi, presidente e amministratore delegato di Msd Italia - anche in questa iniziativa abbiamo portato la visione avanzata e olistica di Msd nell’approccio ai tumori, basata su due pilastri: la grande innovazione dell’immunoterapia oncologica e la prevenzione attraverso la vaccinazione, un’opportunità un tempo impensabile che riguarda in particolare le nuove generazioni. Sensibilizzazione ed educazione da un lato, vaccinazione dall’altro sono quindi i due aspetti, complementari e integrati, della prevenzione che Msd è impegnata a offrire a tutti i nostri ragazzi".

Le attività educazionali si sono articolate in incontri in aula magna, con lezioni frontali tenute da insegnanti e specialisti, a cui hanno fatto seguito attività in classe gestite dagli insegnanti, che si sono avvalsi di supporti cartacei e multimediali, compreso un sito web, realizzati con un linguaggio semplice e creativo, con la partecipazione di tre 'testimonial' di fantasia, i due ragazzi Geo e Gea, e l’alieno Rey. "Alla luce dell’adesione delle scuole, della partecipazione dei ragazzi, dell’impianto solido del progetto educazionale e della qualità didattica delle risorse utilizzate, il ministero dell’istruzione intende continuare la collaborazione avviata con i promotori in vista di una prosecuzione del progetto nei prossimi anni, coinvolgendo le regioni non ancora raggiunte" dichiara Maria Costanza Cipullo, della direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione del ministero dell’istruzione. Le future iniziative di sensibilizzazione potranno far leva sui risultati dello studio epidemiologico condotto da Imi e Gised sulla consapevolezza del melanoma e della corretta esposizione al sole nella popolazione, dal quale emerge che il 25,5 per cento dei bambini ha riportato almeno una scottatura solare nel corso della vita, con una incidenza pari al 28,2 per cento e quindi maggiore  tra gli alunni del sud e le isole e il 9,4 per cento dei bambini almeno una scottatura nei dodici mesi prima della rilevazione. Circa l’85 per cento del campione utilizza qualche volta o sempre creme solari, il 73,5 per cento il cappellino, il 73,6 per cento la maglietta, il 54,2 per cento gli occhiali da sole. Permane quindi uno 'zoccolo duro' di popolazione - pari a  circa il 15 per cento - che manifesta livelli non adeguati di consapevolezza e comportamenti non idonei riguardo all’uso di lettini abbronzanti, protezione solare e storia di conseguenti ustioni. "I risultati ottenuti ci suggeriscono come pianificare interventi futuri, orientati soprattutto sui gruppi di popolazione refrattari: persone di livello socioeconomico medio-basso, poco informate sulla salute, che fanno uso frequente di lettini e lampade abbronzanti. Uno dei dati interessanti della ricerca è proprio la correlazione tra uso di lettini solari per l'abbronzatura da parte dei genitori ed eccessiva esposizione solare nei loro figli», sostiene Luigi Naldi, presidente del centro studi Gised e dermatologo presso l’azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il confronto con uno studio analogo condotti dal gruppo Gised nel biennio 2000-2002 mostra che il comportamento degli italiani rispetto all’esposizione solare è migliorato negli ultimi 15 anni, con una diminuzione del numero di scottature riportate nei 12 mesi precedenti passate dal 13,8 per cento al 9,4 per cento mentre l'uso di schermi solari è aumentato dal 71 per cento nel 2002 all’85 per cento nel 2016. Dati che confermano la necessità di promuovere campagne educative non sporadiche in un arco di tempo prolungato per ottenere cambiamenti significativi in termini di comportamenti corretti nell’esposizione solare.

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Oltre 100 gli specialisti - dermatologi, oncologi, chirurghi - afferenti al Gruppo italiano polidisciplinare sul melanoma (Gipme) che insieme a quelli dell’Imi e del Gised hanno gestito la formazione, prima per i docenti e poi per i bambini: "A colpirci maggiormente è stato l’autentico entusiasmo con il quale i bambini ci hanno accolto e l’interesse con cui hanno seguito le spiegazioni dei medici. Entusiasmo che i bambini hanno poi confermato attraverso i lavori che sono stati chiamati a realizzare per i concorsi, mostrando nei loro elaborati di aver bene compreso e decodificato i temi del progetto" afferma Marco Simonacci, coordinatore nazionale del Gipme.

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