Chi lascia la Commissione anti pedofilia: "Nella Curia romana ci boicottano"
"Non potevo restare. Dopo tre anni vedere continuamente che nella Curia romana c'era chi non favoriva il nostro lavoro, chi in sostanza lo boicottava, senza rispondere anche alle richieste più elementari che venivano avanzate, mi ha gettato in un profondo sgomento, ho provato anche vergogna, e così ho deciso di dimettermi"
Parla così Marie Collins, ormai ex membro della Commissione anti pedofilia voluta nel 2014 da Papa Francesco; vittima di abusi sessuali da parte di un sacerdote all'età di 13 anni, era l'unica vittima rimasta all'interno dell'organismo, nonché unico membro femminile. Ha raccontato il suo sconforto in un'intervista a La Repubblica spiegando quali motivazioni l'anno portata all'abbandono dell'incarico.
"Esiste il fatto che spesso si sentono dichiarazioni pubbliche intorno alla profonda preoccupazione della Chiesa per le vittime di abusi, ma poi nel privato il dato è che in Vaticano c'è che si rifiuta anche solo di riconoscere le lettere inviategli per provare a risolvere questa preoccupazione. Il dato è che le resistenze non mancano e tutto questo per me non è accettabile".
Parole amare nei confronti di un atteggiamento scoraggiante che però non demolisce le speranze della signora Collins: "Non intendo sfavorire il lavoro della Commissione vaticana per il quale ancora nutro speranze e ho aspettative. In ogni caso, come ho anche scritto nel momento in cui ho deciso di lasciare il mio incarico, le richieste che facevo pervenire alla Congregazione per la Dottrina della fede non trovavano risposta, erano quasi sempre disattese. In particolare, mi ha ferito il fatto che la raccomandazione della Commissione di istituire un tribunale per giudicare i vescovi negligenti, approvata dal Papa e annunciata nel giugno del 2015, non abbia avuto alcun seguito. Ha trovato dei problemi legali non meglio specificati e così il tribunale non è mai stato istituito. Tutto questo è per me motivo di sofferenza e sinceramente ho ritenuto che era giusto farmi da parte".
Il cardinale Sean O'Malley, presidente della Commissione, ha diffuso una dichiarazione in cui esprime un profondo ringraziamento per l'enorme contributo da lei dato come membro fondatore. La nota della Commissione, inoltre, comunica che "il Papa ha accettato le dimissioni della signora Collins con profondo apprezzamento per il suo lavoro nei confronti delle vittime e dei sopravvissuti degli abusi".
Marie Collins ha deciso di non fare nomi di chi, all'interno della Curia, ha boicottato il suo lavoro; ha comunque voluto esprimere il suo assenso nei confronti dell'attività di Papa Francesco in merito alla questione: "Credo in lui e nel suo lavoro, ma non capisco perché tante resistenze. Francesco fin dall'inizio è stato sincero. Ha preso decisioni chiare nel senso della tolleranza zero. Ma intorno a lui le cose non procedono come dovrebbero e tutto ciò non è corretto".
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