Patata bollente, arriva la vendetta. Parla la Raggi: cosa vuol fare ora
Dopo Beppe Grillo, anche Virginia Raggi non ha gradito il titolo in prima pagina di Libero dedicato a lei. Il sindaco di Roma si è affidata a un lungo post su Facebook per definire "Patata bollente" solo un attacco con "insulto volgare". La Raggi ne fa tutta una questione di sessimo, ad offenderla è stato il "retro-pensiero che offende non soltanto me ma tante donne e tanti uomini. Voglio soltanto svelare un segreto a questi fini intellettuali - ci illumina il sindaco - un sindaco può essere anche donna! Nel 2017 c’è chi, sfortunatamente, non riesce ancora ad accettare questa semplice idea. Deve farsene una ragione".
La Raggi però va ben oltre l'indignazione di circostanza, promettendo battaglia in tribunale a Libero: "Ah, dimenticavo - ha aggiunto - Quando chiederò il risarcimento per diffamazione, ovviamente, lo farò, aggiungerò anche 1 euro e 50 centesimi che ho speso per comprare per la prima ed ultima volta questo giornale".
La Raggi però va ben oltre l'indignazione di circostanza, promettendo battaglia in tribunale a Libero: "Ah, dimenticavo - ha aggiunto - Quando chiederò il risarcimento per diffamazione, ovviamente, lo farò, aggiungerò anche 1 euro e 50 centesimi che ho speso per comprare per la prima ed ultima volta questo giornale".
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