Politici allo stadio senza pagare un euro: ecco la lista dei nomi (e chi salva)
Non sono bastate le nuove regole più restrittive sulla concessione di biglietti gratis per le partite di Milan e Inter a scoraggiare i tifosi consiglieri comunali di Palazzo Marino. Da settembre l'ufficio di presidenza ha annullato il meccanismo automatico che forniva a tutti i membri del Consiglio almeno un tagliando di ingresso. Da allora gli affezionati di San Siro hanno dovuto richiedere i biglietti, facendone spuntare nomi e frequenza nei registri comunali.
Finora 42 su 48 consiglieri hanno chiesto almeno un tagliando a loro disposizione. Nella lista mancano l'intero gruppo del M5S, tre consiglieri del Pd, tra i quali Milly Moratti, il sindaco Beppe Sala. Stefano Parisi al momento ne avrebbe chiesti soltanto 4.
Sono tredici i frequentatori più assidui che dallo scorso settembre hanno ritirato 44 biglietti su 44 disponibili. Svettano in questa categoria l'onorevole di Forza Italia Maria Stella Gelmini, il forzista Gianluca Comazzi, oltre che i leghisti Laura Molteni e Alessandro Morelli. C'è anche il segretario federale Matteo Salvini sugli elenchi, anche se finora ha usufruito solo di 10 biglietti. Non mancano esponenti a sinistra, come Baisilio Rizzo di Sinistra Radicale. E poi i fedelissimi della lista civica di Sala, come Franco D'Alfonso, Marco Fumagalli e Enrico Marcora. Non è riuscita a totalizzare il massimo delle richieste possibili la capogruppo Elisabetta Strada, ferma 42 tagliandi per lei. Fa lo stesso Anita Pirovano, di Sinistra X Milano.
I numeri però non direbbero tutta la verità. Almeno stando alla difesa del consigliere di Forza Italia Gianluca Comazzi che sostiene al Corriere della sera di non andare mai allo stadio: "Chiedo tutti biglietti per poi regalarli a volontari e associazioni, per evitare che finiscano come spesso accade nel cestino".
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