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lunedì 30 gennaio 2017

Ismett, gastro-entero-anastomosi eseguita per via eco-endoscopica

Ismett, gastro-entero-anastomosi eseguita per via eco-endoscopica


di Martina Bossi



Eseguita presso l’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (Ismett) di Palermo la prima gastro-entero-anastomosi per via ecoendoscopica. La procedura è stata effettuata in un paziente con ostruzione neoplastica duodenale. La tecnica sperimentata negli Stati Uniti, è stata eseguita per la prima volta in Europa, dopo alcune modifiche tecniche che la rendono più sicura ed efficace. Questo tipo di intervento, viene usualmente eseguito chirurgicamente per via laparoscopica. Il rischio di complicanze è però molto alto (20%) e i tempi di degenza post operatori ancora elevati, di norma superiori ai 20 giorni di ospedalizzazione. La possibilità di eseguire sotto guida eco-endoscopica tale procedura cambia totalmente lo scenario clinico in questi pazienti con tumori avanzati non operabili determinanti ostruzione gastro-duodenale.

La tecnica consiste nell’ancoraggio diretto, sotto guida eco-endoscopica e radiologica, dello stomaco all’ansa intestinale a valle dell’ostruzione. Questo ancoraggio avviene mediante l’utilizzo di un dispositivo dedicato con rilascio di una speciale protesi metallica, posizionata tra la parete gastrica e quella intestinale, con formazione di una anastomosi gastro-enterica. Il paziente sottoposto a questa procedura, ha potuto lasciare l’ospedale dopo solo quattro giorni dall’intervento. Inoltre, è stato in grado di muoversi subito dopo il risveglio dalla anestesia, di rialimentarsi già dopo 48 ore senza alcun problema. La procedura è stata eseguita dalla dottoressa Ilaria Tarantino e dal dottor Mario Traina. “L’impiego di tecniche innovative eco-endoscopiche, in sostituzione della chirurgia – sottolinea la dottoressa Ilaria Tarantino – è in linea con il moderno approccio terapeutico attraverso tecniche mini-invasive alla patologia digestiva. Ed è in tale direzione che lavora il team dell’Ismett, con lo sviluppo di interventi di eco-endoscopia interventistica che consentono il trattamento di patologie prima di esclusivo appannaggio chirurgico, come le necrosectomie endoscopiche in pazienti con sequele di pancreatiti severe, i drenaggi biliari (coledoco-duodenostomia) nei casi non risolvibili con le tecniche endoscopiche tradizionali e il drenaggio della colecisti (colecisto-enterostomia) in  pazienti con colecistiti acute ma ad elevato rischio operatorio”.

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