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lunedì 14 novembre 2016

Lo schiaffo del governo ai terremotati: cosa devono fare per votare il referendum

Lo schiaffo ai terremotati: cosa devono fare per votare il referendum



A inizio novembre si era sparsa la voce: rinviare il referendum del 4 dicembre per poter far votare in maniera regolare anche i terremotati di Umbria, Marche e Lazio. Voce smentita con forza dal governo, che non a caso ha varato un decreto ora pubblicato in Gazzetta Ufficiale che stabilisce come gli sfollati potranno andare alle urne. Bene: come suggerisce Il Tempo, sembra fatto tutto a posta per far sì che quei 25mila sfortunatissimi italiani non possano votare.

Ovviamente i residenti di Amatrice, Arquata, Norcia, Castelluccio e tutti gli altri paesi e borghi devastati dai tre sismi di questi ultimi mesi hanno per la testa altri pensieri: dove passare l'inverno, se, come e quando tornare nelle proprie case, riorganizzare il lavoro o trovarne uno nuovo. In questo dramma, il Sì o il No alla riforma costituzionale passano in secondo piano. Chi vorrà esercitare il proprio diritto/dovere però dovrà fare i salti mortali perché dovrà recarsi ai seggi con documento d'identità e tessera elettorale. Documenti che nella maggior parte dei casi sono rimasti sepolti sotto le case crollate. 

Gli sfollati temporaneamente alloggiati in comuni diversi da quelli di residenza potranno votare il 4 dicembre nel Comune di dimora, facendo pervenire entro il 29 novembre un'apposita domanda al sindaco del Comune di dimora, auto-dichiarando la propria condizione di sfollato e allegando copia del documento di identità e tessera elettorale. Gli elettori residenti nei Comuni terremotati potranno invece votare nei Comuni vicini, previa attestazione del sindaco di residenza al Comune dove andrà a votare.

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