L'ha uccisa e ha nascosto il suo cadavere: condannato. Padre Graziano, la storia torbida con una 50enne
Padre Alabi Gratien, conosciuto come padre Graziano, è stato condannato a 27 anni di carcere dalla Corte d'Assiste di Arezzo. Il prete era accusato di omicidio volontario e l’occultamento di cadavere di Guerrina Piscaglia, 50 anni, allontanatasi dalla sua abitazione di Cà Raffaello, nel comune di Badia Tedalda (Arezzo), il 1 maggio 2014, per dirigersi in parrocchia. Padre Graziano, come è emerso dalle indagini, avrebbe avuto una relazione sentimentale con la sua parrocchiana. Padre Graziano era stato rinviato a giudizio il 29 settembre 2015 e il successivo 4 dicembre è iniziato il processo in Corte d’Assise. Le indagini sono state coordinate dal procuratore capo Roberto Rossi e dal sostituto Marco Dioni. Ed è stato proprio il pm Dioni nella sua requisitoria a chiedere una condanna di 27 anni per il sacerdote, richiesta accolta dai giudici dopo oltre sei ore di Camera di consiglio.
Il 23 aprile 2015 padre Graziano era stato arrestato e condotto nel carcere San Benedetto di Arezzo perché sospettato di voler fuggire all’estero. Dal 1° febbraio scorso si trova agli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico, nel convento dei Premostratensi di Roma, in viale Giotto, l’ordine religioso a cui appartiene. Durante le ultime fasi processuali il pm Marco Dioni ha sostenuto che l’imputato è colpevole «al di là di ogni ragionevole dubbio». Secondo la Procura aretina, è stato il sacerdote ad uccidere Guerrina Piscaglia e a depistare le indagini.
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