Visualizzazioni totali

giovedì 8 settembre 2016

Lo sfregio all'Italia devasta Charlie: "Fai schifo". La rissa in redazione

Lo sfregio all'Italia devasta Charlie: "Fai schifo"



La vergognosa vignetta di Charlie Hebdo sul terremoto che ha massacrato il centro Italia finisce per spaccare anche la redazione del settimanale satirico. A prendere carta e penna è Robert McLiam Wilson, collaboratore del Charlie, che mette nero su bianco tutto il suo disgusto per quel disegno. "Ho visto le vignette in questione per la prima volta domenica sera - premette -. Ero assente, lontano dai giornali e lontano da internet. Non avevo letto l’edizione settimanale di Charlie — perché il mondo non gira attorno a Charlie, anche se sei un articolista di Charlie. Ho acceso il computer. Ho visto la vignetta".

Dunque, l'attacco frontale: "Effettivamente si tratta di spazzatura, non c’è ombra di dubbio. Capisco che abbiano scatenato tanta rabbia e risentimento, anzi, mi meraviglio che non ci siano state reazioni più violente. Quelle vignette non hanno alcun merito, di nessun genere. Sarebbe questa la satira? Che genere di satira? Dove? In quale dettaglio? No, è uno schiaffo in faccia, una provocazione crudele e insensibile. Non raggiunge alcuno scopo qualsivoglia, politico, polemico o morale. È un gigantesco nulla, un vuoto sgradevole e inutile".

"Non conosco l’autore delle vignette, tale Felix - prosegue Wilson -. Non conosco le sue intenzioni. Voleva forse prendere di mira la mafia? In tal caso non è riuscito nel suo intento, e io non sono certo stupido". Dunque, aggiunge: "Non posso difendere questa aggressione vuota, offensiva e deplorevole. Non ho pensato alle reazioni rabbiose degli italiani, quando ho visto le vignette. La rabbia si sazia di se stessa. Ho pensato invece a tutti coloro che sono rimasti sconcertati e feriti da quelle immagini. Soprattutto quanti sono rimasti offesi".

Una presa di posizione particolare, soprattutto perché arriva dall'interno. Infatti Wilson spiega che "non parlo a nome di Charlie Hebdo, non ho il diritto di farlo". E ancora: "So bene che il protocollo in questi casi suggerisce la discrezione e serrare i ranghi a fianco dei colleghi". E poiché "difendo con tutte le mie forze il concetto di libertà di espressione", "difendo anche il mio diritto alla libertà di espressione. Se ce l'hanno loro, ce l'ho anch'io. E qui dico che sono molto dispiaciuto per quanto accaduto, e mene vergogno. Hai fatto una versa schifezza, Charlie. Ero così fiero di scrivere per te. Eppure, per nessun motivo, ti hai offeso tante persone senza alcuno scopo". Touché.

Nessun commento:

Posta un commento