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venerdì 30 settembre 2016

Di Pietro "scappa" coi 3 milioni di euro "Giù le mani, quei soldi sono solo miei"

Di Pietro: "Falso che devo 2,7 milioni a Occhetto e Chiesa"



"Un’altra giornata di fango è passata e  da domani mi tocca prendere nuovamente carta e penna e querelare i soliti organi di informazione che hanno sparato a caratteri cubitali  (sia su carta, sia in rete) la falsa notizia secondo cui sarei stato 'condannato' (per alcuni addirittura con 'sentenza') a pagare 2,7 milioni di euro ad un movimento politico facente capo a Giulietto Chiesa ed Achille Occhetto, quale quota parte che - secondo la loro versione dei fatti - spetterebbe loro a titolo di rimborso elettorale  che io avrei ricevuto a seguito delle elezioni al Parlamento europeo del 2004".

Lo afferma Antonio Di Pietro. "Nulla di più falso - aggiunge- Ho semplicemente ricevuto un decreto ingiuntivo del Tribunale di Roma che - su richiesta di Giulietto  Chiesa e sulla base della sua sola prospettazione - mi ha sì 'ingiunto' di pagare tale somma ma ha anche disposto (come prevede la legge in questi casi) che ho 'diritto di proporre opposizione' contro il predetto decreto nei prossimi 40 giorni. In tal caso semplicemente si instaurerà un normale processo ordinario in cui il giudice dovrà ascoltare anche la mia versione dei fatti e visionare anche la documentazione a mia disposizione e solo allora potrà decidere con 'sentenza' da che parte sta la ragione. È ciò che farò anche questa volta, come peraltro ho già fatto nelle diverse altre volte che lo stesso Giulietto Chiesa (ed il suo difensore avv. Paola)  hanno richiesto e provvisoriamente ottenuto decreti ingiuntivi simili  a quello odierno". 

«Prossimamente - aggiunge Di Pietro - mi farò carico anche di mettere in rete i tanti altri provvedimenti (giudiziari, amministrativi, contabili e parlamentari) che hanno smentito le assurde pretese avanzate dai rappresentanti della suddetta associazione ma sin d’ora allego due documenti che - da soli - già  sono più che sufficienti a smontare alla radice tali pretese. Mi riferisco alla 'Attestazione allegata all’accettazione della  candidatura per l’elezione al Parlamento Europeo sottoscritta (addirittura davanti ad un notaio) da Giulietto Chiesa' e da Achille  Occhetto (vedi allegato) in occasione delle predette elezioni europee  del 2004. In tale attestazioni c’è scritto, nero su bianco che  'compete all’Italia dei Valori il diritto a richiedere e usufruire  dei rimborsi di cui alla legge 157/99 e legge 156/2002' (appunto i rimborsi elettorali all’epoca vigenti) e c’è anche scritto che 'è  facoltà' dell’Italia dei Valori poter utilizzare il simbolo della lista 'Società civile-Di Pietro-Occhetto' Più chiaro di così!. Solo chi non vuol capire non capisce - conclude Di Pietro - Ma  siccome gli organi di informazione sanno tutto ciò da molti anni,  perché affermano falsamente che il giudice avrebbe emesso una  'sentenza' (inesistente) in cui sarei stato 'condannato' (il che non è vero) a pagare 2,7 milioni di euro?".

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