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domenica 25 settembre 2016

Beppe Grillo cancella Dibba e Di Maio Il monologo violento: "Comando io"

Di Battista e Di Maio cancellati, il violento monologo di Beppe Grillo: "Perché adesso comando io"



Dal raduno a Cinque Stelle di Palermo, Beppe Grillo assesta un colpo da ko a chi, nel M5s, aveva ambizioni di leadership a tutto tondo. Sul palco, ribadisce quanto detto prima del suo intervento iniziale: "Il leader politico sono io, punto e basta". Grillo, infatti, ha gridato nel microfono al popolo pentastellato che "sì, sono rientrato". "Avevo fatto un passo indietro, ma ora sono qua". Nel momento più difficile, insomma, Grillo riprende le redini del movimento, ridimensionando in modo netto le figure di Luigi Di Maio ed Alessandro Di Battista.

Al cuore del suo intervento, Grillo ci è arrivato dopo un preambolo dedicato a Gianroberto Casaleggio (in settimana, le voci su un loro litigio poco prima che Casaleggio morisse". "Certo che mi manca, manca a tutti. Ci sentivamo cinque volte al giorno. Eravamo dei sognatori, lui ci ha lasciato la vita. E io ho l'ulcera", ha affermato il leader del M5s. E dunque, ora che uno dei due sognatori non c'è più, ora che il Movimento scricchiola per le difficoltà romane, è Grillo a tornare al centro della scena. A riprenderselo, quasi con violenza, quel centro della scena, urlando e arringando il suo popolo.

Nel corso del suo discorso, un riferimento alle Olimpiadi dopo il rifiuto della Roma pentastellata ai giochi del 2024: "Le Olimpiadi una volta fermavano le guerre, ora le accendono tra noi. Non cadiamo in questa trappola".

In serata, per la prima volta, dopo un intervento di Di Battista e di Di Maio, sul palco è apparso anche Davide Casaleggio, che ha affermato: "Non sono qua a sostituire mio padre, sono qua a ricordarlo, ricordare il suo sogno, portare avanti il suo progetto che si chiama Rousseau". E ancora: "I partiti stanno tenendo lontani i cittadini dalle decisioni importanti, con Rousseau rimettiamo cittadino al centro". Un brevissimo intervento, pochi concetti, e un saluto alla folla Cinque Stelle, alla quale si è rivolto con voce e movenze che a molti hanno ricordato quelle del padre.

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