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giovedì 18 agosto 2016

Caivano (Na): Opposizioni Vere? Occhio Come distinguerle

Caivano (Na): Opposizioni vere? Come distinguerle


 di Gaetano Daniele




Premetto che la distinzione fra un’opposizione posticcia e una autentica non è troppo difficoltosa, tenendo presente che l’opposizione genuina si sposa sempre con un’alternativa complessiva di sistema, di linee di politica strategica e, in casi estremi, addirittura di civiltà.

Premetto, altresì, che oggi le vere opposizioni latitano, anzi non esistono, che c’è un vuoto sempre più incolmabile sul fronte della critica al sistema, anche se le false opposizioni, che anelano tutte ad affermarsi esclusivamente per via elettorale occupando i banchi del consiglio comunale, senza però, arrecare troppo fastidio ai grandi poteri. 

Qualche Manifesto: "VATTENE" oppure "VAI A CASA" frasi fatte, retoriche, per conquistare appunto parte di un elettorato scontento, e in questo ultimo periodo di scontenti nel Paese ce ne sono tanti. Solo pochi possono permettersi Barche e Champagne e musica house in sottofondo alla Vacchi, con la sola differenza del conto in banca e del fisico.

Insomma, altri soldi sprecati che, a differenza di un Comune in dissesto finanziario, quelle stesse opposizioni, o parte di esse, che appunto non amano il contraddittorio e neanche un semplice pensiero, non sono state nei confronti di una maggioranza assente, in grado di proporre, a favore dei tanti cittadini rimasti nelle loro abitazioni, nemmeno un modesto concertino di Paesino, alla Caianiello per intenderci. Nulla. Nulla di Nulla. Chi in montagna, chi in barca alla Vacchi, chi altrove, tutti guardano e criticano l'operato della maggioranza, ma nessuno ha alzato un dito affinchè qualcosa venisse offerto loro.  

Guai a ricordarglielo. Guai, qualcuno addirittura potrebbe sbroccare. Preciso, inoltre, che il discorso sulle false opposizioni non riguarda soltanto il nostro paese, ma buona parte dell’Italia, anzi dell'Europa e del cosiddetto occidente.

In certi casi, non basta neppure la “professione di fede” liberale per legittimarsi pienamente agli occhi dei manovratori. Pensiamo a Berlusconi e al suo pdl di governo, che pur dichiarandosi pubblicamente liberali, nel 2011 sono stati messi da parte dalla troika, in favore di Mario Monti e di un esecutivo di “tecnici”. Questo perché, l’allora presidente del consiglio e il suo partito del predellino non davano sufficienti garanzie ai veri decisori, cioè alle élite del denaro e della finanza, che premevano per il rapido varo delle riforme anti-sociali.

Persino ovvio che le false opposizioni, desiderose, non troppo, a volte, di mandare il mostro tanto criticato a casa, timorose anche dei “poteri forti” esterni o interni ai quali segretamente s’inchinano, non usciranno mai dal solco del politicamente corretto, ad esempio mandando in soffitta antifascismo e anticomunismo, oppure assumendo posizioni apertamente “antisemite”, cioè anti-israeliane e, di conseguenza, anti-americane. Né si permetteranno, costoro, di lavorare seriamente per l’uscita dall’alleanza atlantica e dall’euro, nonché per nazionalizzare l’intero sistema bancario a partire dalla banca centrale. Potrebbero farlo credere inizialmente agli elettori, con adeguati slogan elettorali (Basta SPRECHI!) o promesse VARIEGATE ma poi, alla prova dei fatti, appoggiando governi o addirittura partecipandovi con incarichi o poltrone, ad esempio come capitò al Partito Democratico, quando bocciato dall'elettorato si ritrovò a governare Caivano. 

Un caso ormai palese, macroscopico di falsa opposizione, mascherata addirittura da populismo a comando, è quello di alcuni partiti che l'unica cosa che gli riesce fare è criticare l'operato altrui: se ad esempio un eletto di un partito avversario paga troppo un dirigente, gridano allo scandalo degli sprechi, viceversa se la stessa misura viene adottata da un loro dirigente, in quel caso non si bada a spese, perchè la professione va pagata, va premiata. Insomma, il politicamente corretto da un unico punto di vista, un po come parlarsi allo specchio e darsi ragione. Ecco spiegato perchè non amano il confronto politico. 

Veniamo, ora, a ciò che ci consente di distinguere un’opposizione posticcia da un’opposizione autentica, che potrebbe riuscire a entrare miracolosamente nel civico consesso. Di seguito le principali e più evidenti discriminanti.

L’aspetto ideologico (e il pensiero filosofico che sta alla base). Mai fidarsi di coloro che si dichiarano “pragmatici”, come ad esempio i piddini-renziani  - “una sinistra moderna e pragmatica” - e di coloro che interpretano il superamento della dicotomia destra/sinistra come superamento degli aspetti ideologici. Dove non vi è alcun elemento ideologico, o ancor peggio ideale e dove non si distingue fra destra e sinistra semplicemente perché c’è stata la “morte delle ideologie”, falcidiate dall’ideologia nuovo-capitalista e dall’affermazione del neoliberismo, significa che dominano il pensiero unico neocapitalistico e il politicamente corretto, i quali inevitabilmente riempiono il vuoto., proprio come il vuoto di una bottiglia di Champagne appena finita, VUOTO. 

Quale può essere la base filosofica, in simili casi? Solo quella coerente con l’ideologia di legittimazione del capitalismo a vocazione finanziaria, a dir poco il relativismo, la negazione delle verità assolute, che nella società si traduce in assenza di Etica e apre le porte al darwinismo sociale, alla competizione più sfrenata fra singoli individui, senza più coscienza e consapevolezza comunitaria. Se domina il pensiero unico, che ha scalzato via le ideologie novecentesche, allora vi saranno l’antifascismo in assenza di fascismo, l’anticomunismo in assenza di comunismo.

Il superamento di destra e sinistra, invece, è nei fatti e non nella (presunta) “morte delle ideologie”, poiché se c’è un unico programma di governo non possono concretamente esistere due visioni contrapposte, come quelle che hanno caratterizzato e opposto, per decenni, la destra alla sinistra. Una vera opposizione, per contro, sarà portatrice di ideali, aderirà a una precisa corrente di pensiero filosofico e presenterà, inevitabilmente aspetti ideologici contrapposti a quelli dominanti. Altro che Governo di Salute Pubblica, o famiglia allargata per il bene dei cittadini, quelli si chiamano "INCIUCI"

Non vado oltre, perché, se uno è ancora moderatamente raziocinante, se ha un minimo di capacità analitica, ci arriva da solo a certe conclusioni e soprattutto riesce a individuare le opposizioni-false, non cadendo nella loro trappola. Eppure, forse per assenza di alternative mista a disperazione e sconforto, milioni di italiani ripeteranno ancora questo errore, con grande soddisfazione dei signori che credono di manovrare l'intelligenza di pochi e l'ignoranza di molti. Alè....

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