La drammatica verità su Sposini. La ex: "Basta balle, vi dico come sta davvero"
Delle vere condizioni di Lamberto Sposini, in una drammatica intervista a Vanity Fair, parla Sabina Donadio, l'ex compagna del conduttore. Si parte dal giorno dell'ictus: "Le condizioni di Lamberto erano disperate. Quando arrivò al primo ospedale dove lo aveva portato la Rai era praticamente morto: i medici mi dissero che il coma era irreversibile, che non c'era più nulla da fare. Se si è salvato - prosegue - solo grazie al professor Maira, uno dei migliori neurochirurghi d'Italia, che da Firenze rientrò di corsa a Roma e lo operò al Gemelli. Diverse ore dopo l'emorragia, purtroppo - punta il dito -: un ritardo imperdonabile che è agli atti nella nostra causa di risarcimento contro la Rai, perché ha procurato gravi danni".
"Non parla" - Dunque, la Donadio parla delle attuali conduzioni di Sposini: "È lucidissimo, ma non parla. Un grumo di sangue del diametro di sette centimetri ha premuto quattro ore sull'area del linguaggio. Conseguenza: lui capisce tutto ed è in grado di legare, nella sua testa, il significato alla parola, però la parola non esce. Né a voce, dalla bocca viene fuori solo un suono, né in scrittura. Tecnicamente si chiama afasia. Fortunatamente ha una mimica facciale notevole: con gli occhi esprime tutto".
Cure insostenibili - Secondo la ex compagna, "con la logopedia può fare miglioramenti. Nel centro svizzero dove è stato per sei mesi l’ho sentito pronunciare frasi intere. Ma per noi sostenere più a lungo quelle cure non era possibile. Parliamo di oltre trentamila euro al mese e lui aveva uno stipendio buono, ma pur sempre da giornalista. E poi aveva appena usato tutti i suoi risparmi per comprare un casale in Umbria, che oggi non si riesce a vendere".
Causa alla Rai - Non si può non parlare della causa intentata alla Rai, e la Donadio spiega che i rappresentanti della Rai di allora "si sono fatti vivi in ospedale i primi giorni, poi sono spariti. Immagino abbiano scelto di combattere in tribunale per non creare un precedente, ma c’è di mezzo la vita di un uomo, di un padre, prima che di un ottimo professionista. Spero che la nuova Rai di oggi si metta una mano sulla coscienza e apra una trattativa. Non chiediamo di essere ricoperti d’oro, solo di garantire il futuro di Lamberto".
Abbandonato da tutti - Oggi, continua nel racconto, Sposini è solo. "Un po' è anche colpa sua. Era orso, poco disponibile, non si è mai dedicato a coltivare i rapporti, a cominciare da quello con la prima fi glia. I pochi amici che aveva, poi, con la malattia sono scomparsi. E in generale del suo mondo – il giornalismo, la tv – non si è fatto vivo quasi nessuno dopo il primo periodo. Chi continua a scrivergli, e a seguirlo su Instagram, sono le persone normali. Il suo pubblico".
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