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sabato 3 ottobre 2015

Una portaerei cinese nel Mediterraneo Inquietanti alleanze a casa nostra

Guerra in Siria, la Cina porta nel Mediterraneo una portaerei, caccia e 1.000 marines




La Cina porta nel Mediterraneo una portaerei, una squadra aerea e 1.000 marines in appoggio alla Russia. Mentre Mosca continua con i suoi raid in  Medio Oriente contro le postazioni dello Stato Islamico ("Dobbiamo agire d'anticipo, prima che arrivino da noi", ha ammesso Vladimir Putin), Pechino inizia le grandi manovre al largo della Siria e, di fatto, alle porte dell'Europa, in una alleanza strategico-militare che inquieta non poco il Vecchio Continente, diviso tra interventisti e neutralisti, ancora una volta inesistente dal punto di vista politico e al traino degli Stati Uniti di Obama decisamente tremebondi. 

Mosca e Pechino mai così vicini - L'intesa tra Russia e Cina, due colossi sotto ogni punto di vista e dotati di un apparentemente insaziabile appetito di dominio, si poggia su motivazioni geopolitiche, economiche e di lotta al terrorismo, perché sebbene lontana migliaia di chilometri dalla culla dell'Isis, anche la Cina potrebbe avere nelle regioni del suo estremo occidente una bomba-terrorismo islamico pronta ad esplodere, proprio come Mosca con molte regioni dell'ex impero sovietico nel Sud-Est. 

Ue e Usa all'angolo - L'Unione europea finisce così in un momento drammatico come quello dell'emergenza immigrazione, strettamente legato alla guerra in Siria. Rinunciare a una voce in capitolo nell'area significa affidarsi con mani e piedi legati a Putin (e ai cinesi). Il Cremlino questo lo ha capito, e non a caso ha rafforzato le intese con l'Iran e l'Iraq tagliando fuori non solo gli europei, ma anche gli americani. Il guaio è che la partita, giocata con caccia al posto degli scacchi, si gioca in casa nostra e noi siamo spettatori. 

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